Unione Europea

Progetto Classe 3EB

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Unione Europea by Mind Map: Unione Europea

1. Winston Churchill

1.1. Winston Churchill, ex ufficiale dell'esercito, corrispondente di guerra e Primo ministro britannico (1940-45 e 1951-55), è stato uno dei primi ad invocare la creazione degli "Stati Uniti d'Europa". A seguito della Seconda Guerra Mondiale si convinse che solo un'Europa unita potesse garantire la pace.

1.1.1. Altiero Spinelli

1.1.1.1. Il politico italiano Altiero Spinelli fu uno dei Padri dell'Unione europea. Fu inoltre una delle figure chiave dietro la proposta del Parlamento europeo per un Trattato su un’Unione europea federale, il cosiddetto "Piano Spinelli".

2. Banca Centrale Europea

2.1. 1° Fase:Il Comitato dei governatori e i preparativi sul piano Legale.

2.1.1. Per realizzare la Seconda e la Terza fase occorreva modificare il Trattato che istituisce la Comunità economica europea (“Trattato di Roma”), al fine di creare la necessaria infrastruttura istituzionale.

2.1.1.1. Per Trattati di Roma si intendono due trattati firmati a Roma il 25 marzo 1957: il trattato che istituisce la Comunità economica europea e il trattato che istituisce la Comunità europea dell'energia atomica.

2.1.1.1.1. Usualmente con Trattato di Roma si indica il solo trattato istitutivo della Comunità Economica Europea. Questo trattato è ancora la base legale di molte decisioni prese dall'Unione europea, pur avendo subito notevoli modifiche in seguito all'entrata in vigore, il 1º dicembre 2009, del Trattato di Lisbona che ha previsto, tra l'altro, di cambiarne il nome in Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea.

2.1.1.1.2. Il trattato Euratom fu, inizialmente, elaborato per coordinare i programmi di ricerca dei Paesi aderenti al fine di promuovere un uso pacifico dell'energia nucleare. Esso mira alla condivisione delle conoscenze, delle infrastrutture e del finanziamento dell'energia nucleare. Questo trattato non ha mai subito modifiche ed è attualmente in vigore. Solo il trattato costituzionale dell'UE avrebbe previsto alcune modifiche, di natura finanziaria e istituzionale, da apportare al trattato Euratom nel "protocollo che modifica il trattato Euratom" allegato alla Costituzione.

2.1.2. Il Consiglio, con decisione del 12 marzo 1990, conferì nuove responsabilità che comprendevano lo svolgimento di consultazioni sulle politiche monetarie degli Stati membri e la promozione del coordinamento in tale ambito al fine di conseguire la stabilità dei prezzi.

2.1.2.1. Dicembre 1991: il Consiglio europeo vara il Trattato sull’Unione europea, che viene firmato a Maastricht il 7 febbraio 1992. A causa dei ritardi nel processo di ratifica, tuttavia, il Trattato di Maastrichtentrò in vigore soltanto il 1º novembre 1993 da li Nasce l’Istituto monetario europeo (IME), con sede a Francoforte, con il compito di coordinare le politiche monetariedelle banche centrali nazionali degli Stati membri dell’Unione europea e di preparare l’introduzione della moneta unica

2.2. 2° Fase della politica monetaria

2.2.1. AEC II

2.2.1.1. L’Istituto aveva inoltre il compito di predisporre le future relazioni monetarie e di cambio tra l’area dell’euro e gli altri paesi dell’Unione europea.

2.2.1.1.1. Il 31 dicembre 1998 i tassi di cambio dell'ECU dei paesi appartenenti all'eurozona furono fissati irrevocabilmente, stabilendo altresì che il valore dell'euro corrispondesse a quello dell'ECU.

2.2.2. istituzione dell'IME e della BCE.

2.2.2.1. IME: Instituto Monetario Europeo (1° Gennaio 1994) Scoglimento del comitato dei governatori. Le due funzioni erano:

2.2.2.1.1. Rafforzare la cooperazione tra le banche centrali e il coordinamento delle politiche monetarie

2.2.2.1.2. Svolgere i preparativi necessari per la costituzione del Sistema europeo di banche centrali (SEBC), e per l’introduzione di una moneta comune nella Terza fase.

2.2.3. Le nuove banconote

2.2.3.1. Nel dicembre 1996 l’IME presentò al Consiglio europeo i disegni selezionati per la serie di banconote in euro da immettere in circolazione il 1° gennaio 2002.

2.2.4. Il patto di stabilità e crescita

2.2.4.1. il Consiglio europeo adottò nel giugno 1997 il Patto di stabilità e crescita.

2.2.4.1.1. Comprende due regolamenti ed è volto a garantire la disciplina di bilancio nell’ambito dell’UEM.

2.2.5. I primi partecipanti all’UEM

2.2.5.1. Il 2 maggio 1998 il Consiglio dell’Unione europea decise all’unanimità che 11 Stati membri dell’UE – Belgio, Germania, Spagna, Francia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Austria, Portogallo e Finlandia – soddisfacevano le condizioni necessarie per la partecipazione alla Terza fase dell’UEM e per l’adozione della moneta unica e sarebbero stati nominati membri del Comitato esecutivo della Banca centrale europea (BCE).

2.2.6. La designazione degli organi decisionali

2.2.6.1. Il 25 maggio 1998 i governi degli 11 Stati membri partecipanti nominarono il Presidente, il Vicepresidente e gli altri quattro membri del Comitato esecutivo della BCE.

2.2.6.1.1. La BCE e le banche centrali nazionali degli Stati membri partecipanti costituiscono l’Eurosistema, che formula e definisce la politica monetaria unica nella Terza fase dell’UEM.

2.3. 3° fase:della politica monetaria

2.3.1. La fissazione irrevocabile dei tassi di cambio

2.3.1.1. Il 1° gennaio 1999 ha avuto inizio la Terza e ultima fase dell’UEM, che ha comportato la fissazione irrevocabile dei tassi di cambio delle valute dei primi 11 Stati membri partecipanti all’unione monetaria e la conduzione di una politica monetaria unica sotto la responsabilità della BCE.

2.3.2. Entrata in vigore dei nuovi Accordi europei di cambio (AEC II)

2.3.2.1. Gli Accordi Europei di Cambio - AEC (o Exchange Rate Mechanism - ERM o anche Meccanismo di Cambio Europeo - MCE) sono i componenti di un sistema introdotto nell'Unione europea durante il 1979, appartenenti al Sistema Monetario Europeo (SME). Il loro fine era la riduzione della variabilità del tasso di cambio tra le valute dell'Unione Europea per raggiungere la stabilità monetaria.

2.3.2.1.1. AEC

2.3.2.1.2. AEC II

2.3.3. Entrata in vigore del Patto di stabilità e crescita

2.3.3.1. Il patto di stabilità e crescita (PSC) è un accordo, stipulato e sottoscritto nel 1997 dai paesi membri dell'Unione europea, inerente al controllo delle rispettive politiche di bilancio pubbliche, al fine di mantenere fermi i requisiti di adesione all'Unione economica e monetaria dell'Unione europea (Eurozona) cioè rafforzare il percorso d’integrazione monetaria intrapreso nel 1992 con la sottoscrizione del trattato di Maastricht.

2.3.3.1.1. trattato di Maastricht

2.4. Passaggio dalla lira a l'Euro

2.4.1. L'euro, valuta comune di diciannove stati membri dell'Unione europea, fu introdotto per la prima volta nel 1999 (come unità di conto virtuale); la sua introduzione sotto forma di denaro contante avvenne per la prima volta nel 2002, in dodici degli allora quindici stati dell'Unione. Negli anni successivi la valuta è stata progressivamente adottata da altri stati membri, portando all'attuale situazione in cui diciannove dei ventotto stati UE (la cosiddetta Zona euro) riconoscono l'euro come propria valuta legale.

2.5. Funzioni della Banca Centrale Europeo

2.5.1. Le principali funzioni della Banca centrale sono: controllare l inflazione, Si parla di inflazione quando si registra un rincaro di ampia portata, che non si limita a singole voci di spesa. In seguito a tale fenomeno un’unità di moneta consente di acquistare una minore quantità di beni e servizi; in altre parole, il valore reale dell’unità di moneta risulta inferiore rispetto al passato. e gestire la fuori uscite di banconote da esse,esse devono stare attenti a gestire la fuori uscite di panconote per non fare si che il pil(prodotto interno lordo)non si alzi svalutando la monete.

3. Parlamento Europeo

3.1. Nascita

3.1.1. Nasce inizialmente come assemblea comune della CECA nel 18 aprile del 1951 con sede a Strasburgo. All'interno conta 78 membri decisi dai governi degli allora 6 stati membri.

3.1.2. Nel 19 marzo 1958 dopo i TRATTATI DI ROMA del 1957, nasce l'assemblea parlamentare europea, che contava 142 membri.

3.1.3. Nel marzo 1963 l'assemblea diventa PARLAMENTO EUROPEO, che dal 1973 conta 198 membri per l'entrata di : Danimarca, Regno Unito e Irlanda.

3.1.4. Il 20 settembre 1976 il consiglio europeo rende il Parlamento eleggibile a suffragio universale diretto . questo entra in vigore nel luglio del '78 e nel '79 i membri arrivano a 410. A partire dal 2007 il parlamento conta 782 membri, i quali nel 2009 vengono ridotti a 736 per il TRATTATO DI NIZZA, il numero è poi aumentato nel 2012 a 754. A partire dal 2014 con il TRATTATO DI LISBONA scendono a 751

3.2. Il Controllo Democratico

3.2.1. Il Parlamento esercita la propria influenza sulle altre istituzioni europee in diversi modi:

3.2.1.1. Quando una nuova Commissione entra in carica, i 28 membri, uno per ogni paese dell'UE, non possono assumere le loro funzioni senza l'approvazione del Parlamento. Questo non può però bocciare un singolo candidato, ma deve respingere la Commissione nel suo insieme.

3.2.1.2. Il Parlamento può inoltre richiedere le dimissioni della Commissione durante il suo mandato, approvando una "mozione di censura".

3.2.1.3. Il Parlamento esercita il controllo sulla Commissione tramite l'esame delle relazioni che essa gli sottopone e interrogando i commissari. Le commissioni parlamentari svolgono un ruolo importante a questo proposito.

3.2.1.4. Gli eurodeputati esaminano le petizioni presentate dai cittadini e istituiscono commissioni d'inchiesta.

3.2.1.5. Quando i leader nazionali si incontrano ai vertici del Consiglio europeo, il Parlamento esprime il proprio parere sui problemi all'ordine del giorno.

3.3. Il Potere di Bilancio

3.3.1. Il Parlamento adotta il bilancio annuale dell'UE insieme al Consiglio dell'Unione europea. Un'apposita commissione parlamentare verifica come vengono spese le risorse di bilancio e prepara il voto con cui ogni anno il Parlamento decide se approvare il modo in cui la Commissione ha gestito il bilancio dell'anno precedente.

3.4. L'Approvazione della Legislazione Europea

3.4.1. In diversi settori, come la tutela dei consumatori e l'ambiente, il Parlamento collabora con il Consiglio (che rappresenta i governi nazionali) per discutere il contenuto delle norme dell'UE e adottarle ufficialmente. Tale processo è chiamato "procedura legislativa ordinaria" (ex "procedura di codecisione").

3.4.2. Il trattato di Lisbona ha ampliato la gamma di politiche in cui viene applicata la nuova procedura legislativa ordinaria, dando così al Parlamento un maggiore potere di influenzare il contenuto delle norme in settori quali l'agricoltura, la politica energetica, l'immigrazione e i fondi dell'UE.

3.4.3. L'approvazione del Parlamento è inoltre necessaria per alcune decisioni importanti, come l'adesione di nuovi paesi all'UE.

3.5. I Parlamentari

3.5.1. Eletti direttamente a suffragio universale ogni 5 anni, i membri del Parlamento europeo rappresentano i cittadini dell'UE. Il Parlamento, insieme al Consiglio dell'Unione europea, è una delle principali istituzioni legislative dell'UE.

3.5.1.1. Discutere e approvare le normative europee insieme al Consiglio

3.5.1.2. Controllare le altre istituzioni dell'UE, in particolare la Commissione, per accertarsi che agiscano democraticamente

3.5.1.3. Discutere e adottare il bilancio dell'UE insieme al Consiglio.

3.6. Struttura

3.6.1. Sede

3.6.1.1. Il numero di eurodeputati per ogni paese è approssimativamente calcolato in funzione della popolazione di ciascuno di essi. Un paese non può avere meno di 6 o più di 96 deputati e il numero complessivo dei deputati non può essere superiore a 751 compreso il presidente. I gruppi parlamentari sono organizzati in base allo schieramento politico, non in base alla nazionalità.

3.6.1.2. Il Parlamento europeo dispone di tre sedi: Bruxelles (Belgio), Lussemburgo e Strasburgo (Francia).

3.6.1.3. Lussemburgo è la sede degli uffici amministrativi (il "Segretariato generale").

3.6.1.4. Le riunioni dell'intero Parlamento, note come "sessioni plenarie", si svolgono a Strasburgo e a Bruxelles. Anche le riunioni delle commissioni si svolgono a Bruxelles.

4. Personaggi e breve storia unione europea

4.1. Konrad Adenauer

4.1.1. Il primo Cancelliere della Repubblica federale di Germania, che rimase alla guida del neonato Stato dal 1949 al 1963, cambiò il volto della Germania postbellica e della storia europea più di chiunque altro.

4.1.1.1. Jean Monnet

4.1.1.1.1. Il politico e consigliere economico francese Jean Monnet dedicò sé stesso alla causa dell'integrazione europea. Fu il maggior ispiratore del "Piano Schuman" che prevedeva l'unione dell'industria pesante europea.

4.2. Joseph Bech

4.2.1. Joseph Bech è stato il politico lussemburghese che contribuì alla costituzione della Comunità europea del carbone e dell'acciaio nei primi anni ’50 e fu uno dei principali architetti dell'integrazione europea negli ultimi anni '50.

4.2.1.1. Robert Schuman

4.2.1.1.1. Lo statista Robert Schuman, avvocato e ministro degli Esteri francese tra il 1948 e il 1952 è considerato uno dei padri fondatori dell'unità europea.

4.3. Alcide De Gasperi

4.3.1. Dal 1945 al 1953, in qualità di Presidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri italiano, Alcide De Gasperi preparò la strada per il futuro del proprio paese negli anni del dopoguerra.

4.3.1.1. Paul-Henri Spaak

4.3.1.1.1. Uno "statista europeo" - Il belga Paul-Henri's Spaak si merita appieno questo appellativo vista la sua lunga carriera politica.

5. Commissione

5.1. Organo esecutivo dell'UE, la commissione garantisce l'attuazione delle decisioni del consiglio in relazione

5.1.1. Agisce nel SOLO interesse generale dell'Unione, non riceve quindi istruzioni dai governi degli stati membri

5.1.1.1. FUNZIONI

5.1.1.1.1. Presentare proposte legislative

5.1.1.1.2. Applicare il diritto Europeo

5.1.1.1.3. Obbiettivi e proprietà dell'UE

5.1.1.2. MEMBRI

6. Corte di giustizia dell'Unione europea

6.1. Struttura della corte

6.1.1. La Corte di giustizia è costituita da un giudice per ciascuno Stato membro. La Corte si avvale di nove avvocati generali che hanno il compito di presentare pareri motivati sulle cause sottoposte al giudizio della Corte. Essi devono svolgere tale compito pubblicamente e con assoluta imparzialità.

6.1.1.1. I giudici e gli avvocati generali rimangono in carica per un periodo rinnovabile di sei anni e sono designati di comune accordo dai governi degli Stati membri.

6.2. La Corte di giustizia interpreta il diritto dell'UE perché esso venga applicato allo stesso modo in tutti i paesi dell'UE. Si occupa inoltre di giudicare le controversie tra i governi dei paesi membri e le istituzioni dell'UE. Anche i privati cittadini, le imprese o le organizzazioni possono portare un caso all'attenzione della Corte se ritengono che un'istituzione dell'UE abbia leso i loro diritti

6.3. Le competenze della Corte

6.3.1. Le categorie più comuni di cause sulle quali la Corte deve pronunciarsi sono cinque: il rinvio pregiudiziale , ovvero quando i tribunali nazionali chiedono alla Corte di giustizia di interpretare un determinato punto del diritto dell'UE il ricorso per inadempimento, presentato qualora uno Stato membro non applichi il diritto dell'UE il ricorso di annullamento, presentato qualora si ritenga che il diritto dell'UE violi i trattati o i diritti fondamentali dell'UE il ricorso per carenza, presentato qualora un'istituzione dell'UE si astenga dall'obbligo di prendere decisioni ricorsi diretti, presentati da privati cittadini, imprese od organizzazioni contro le decisioni o le azioni dell'UE.

6.4. Il rinvio pregiudiziale

6.4.1. I tribunali nazionali hanno la responsabilità di garantire, nei rispettivi Stati membri, la corretta applicazione del diritto dell'UE. Vi è il rischio però che tribunali di Stati membri diversi diano un’interpretazione non uniforme della normativa dell’UE. Per evitare tale disparità esiste la cosiddetta “procedura del rinvio pregiudiziale”. In caso di dubbi sull’interpretazione o sulla validità di una normativa dell'UE, il giudice nazionale può, e talvolta deve, rivolgersi alla Corte per un parere. Tale parere è detto “pronunzia pregiudiziale”.

6.5. I Ricorsi diretti e come viene organizzato il lavoro della corte

6.5.1. i ricorsi diretti dicono : Qualsiasi individuo o impresa che abbia subito un danno in conseguenza dell’azione o dell'inazione dell'UE o del suo personale può introdurre una causa dinanzi al Tribunale per chiedere un risarcimento. Il lavoro nella corte viene organizzato : per ogni caso sottoposto al giudizio della Corte vengono designati un giudice e un avvocato generale. Il procedimento si divide poi in due fasi: fase scritta e fase orale.

7. Sicurezza e difesa

7.1. P.S.D.C. o politica di sicurezza e di difesa comune

7.1.1. deciso con il trattato di Lisbona del 2007 e entrato in vigore il 1º dicembre 2009

7.1.1.1. dopo il trattato di Lisbona le missioni che potevano essere condotte nel quadro della PSDC erano:

7.1.1.1.1. Gli Stati membri possono partecipare a missioni militari (non sono obbligate a participarvi ma sono obbligate alla clausola di reciproca difesa)

7.1.1.1.2. Però sono legati a una clausola di solidarietà in materia di difesa europea

7.1.1.1.3. Hanno introdotto mezzi per cooperare più strettamente nell'ambito della difesa, in particolare all'interno dell'Agenzia europea per la difesa o attraverso la creazione di una strutturata permanente per la cooperazione

7.1.1.2. Le principali innovazioni sono:

7.1.1.2.1. le missioni umanitarie e di evacuazione

7.1.1.2.2. le missioni di prevenzione dei conflitti e di mantenimento della pace

7.1.1.2.3. le azioni congiunte in materia di disarmo

7.1.1.2.4. le missioni di consulenza e assistenza in materia militare

7.1.1.2.5. le operazioni di stabilizzazione al termine dei conflitti

8. Geografia e Composizione :D

8.1. Geografia

8.2. Composizione