Struttura Storytelling

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Struttura Storytelling by Mind Map: Struttura Storytelling

1. Piano editoriale

1.1. Deve contenere

1.2. un TITOLO dell’intera narrazione

1.3. nella narrazione COMPLETA: elementi e sottoelementi (ciascuno della durata media di 1 minuto/1 minuto e 30 secondi)

1.3.1. Nella narrazione completa, ogni elemento non è tanto un’introduzione ai suoi sotto-elementi, quanto un riassunto, mentre ogni sotto-elementi è un’articolazione, un “capitolo” dell’elemento principale. La ragione è che è possibile per un utente seguire solo la sequenza degli elementi principali, ignorando i sotto-elementi: è importante quindi che anche la sequenza degli elementi veicoli un messaggio compiuto.

1.3.2. sono sufficienti 4/5 elementi ciascuno articolato in 4 (massimo 6) sotto-elementi

1.4. nella narrazione COMPATTA

1.4.1. una serie di ELEMENTI, ciascuno dei quali avrà una durata media di 1 minuto/1 minuto e 30 secondi

1.5. un testo di ABSTRACT (di 100 parole al massimo) che riassuma il lavoro realizzato

1.6. un testo di CREDITI, con eventuali indicazioni sulla provenienza delle immagini

2. Comunicazione visiva

2.1. Prduzione immagini

2.2. nel caso di uno slideshow

2.2.1. il numero medio di immagini per ogni elemento principale o sotto-elemento, di durata di 1 minuto, è di 6 immagini

2.2.2. Per ogni immagine bisogna predisporre una didascalia breve, informativa e “autosufficiente” per la descrizione e la comprensione completa dell’immagine.

2.3. nel caso di un video

2.3.1. il video può avere un suo audio

2.3.2. oppure il video può essere privo di un suo audio. In questo secondo caso, si deve avere cura di scegliere un audio di lunghezza uguale a quella del video

2.4. Consigli utili

2.4.1. le immagini/i video non devono essere strettamente illustrativi dei contenuti testuali, ma possono essere semplicemente evocativi. Possono evocare luoghi, atmosfere, periodi storici, oggetti, etc.

2.4.2. fonti utili per trovare immagini/video sono Google-Immagini, Youtube, la propria macchina fotografica digitale, disegni scannerizzati, slides di power point trasformate in immagini etc

2.5. Note tecniche

2.5.1. Le immagini devono avere le seguenti caratteristiche: Formato: JPG/JPEG Risoluzione minima: 800x600 pixel Dimensioni massime: 2MB

2.5.2. Scegliete, preferibilmente, immagini in formato orizzontale, che hanno una resa migliore. Non scegliete immagini troppo piccole: non si vedono i particolari e hanno una povera resa sullo schermo.

3. Scelta del formato narrativo

3.1. Formati narrativi

3.2. storie compatte

3.3. storie complete

4. Scelta del tema

4.1. Ricerca materiali

4.2. approfondire il tema scelto trovando aspetti nascosti e curiosità

4.3. scegliere argomenti apparentemente minori, ma di potenziale interesse generale

4.4. raccontare anche gli aspetti più complessi in modo semplice e chiaro

4.5. se possibile, rivolgersi ad esperti, magari intervistandoli direttamente

5. Creazione dei contenuti

5.1. Produzione dei testi

5.2. nel caso di slideshow

5.2.1. procedere alla redazione di TESTI che poi verranno letti ad alta voce per creare gli AUDIO

5.2.1.1. il risultato finale deve avere uno stile fresco come un dialogo, piuttosto che come un testo scritto, proprio perché la fruizione è orale. Bisogna quindi mantenere uno stile il più possibile vicino a quello dell’oralità, ad esempio evitando periodi troppo complessi sintatticamente. La lunghezza ottimale per i testi dei singoli elementi e sotto-elementi è tra le 90 e le 120 parole: questa lunghezza corrisponde a audio di circa 1 minuto/1 minuto e 30 secondi.

5.3. nel caso di un video

5.3.1. la durata ottimale del video è uguale a quella dello slideshow, ovvero 1 minuto/1 minuto e 30 secondi

5.3.2. Il video deve avere le seguenti caratteristiche Formato: .mp4 Risoluzione standard (4:3): 800x600, 1280x960, 640x480 (pixel) Dimensioni massime: 25MB

5.4. Suggerimenti di stile

5.4.1. Tenete il testo tra le 90 e le 120 parole

5.4.2. Controllate il “vocabolario” (per es. non usate termini troppo “tecnici”)

5.4.3. Evitate riferimenti espliciti ad altri punti della narrazione (per esempio, non dite “come abbiamo già detto…”): non sapete cosa il fruitore ha/non ha già visto