1. Problema dell'identificazione di virtù e felicità
1.1. Per gli stoici, essendo che l'uomo virtuoso è felice, il primo obiettivo da raggiungere è la virtù
1.1.1. La morale non può assumere come punto di partenza il bene di chi agisce
1.1.1.1. Giustificazione
1.1.1.1.1. Elaborazione di un'antropologia
2. Bene
2.1. Unico bene=virtù
2.1.1. Tutti gli altri obiettivi sono indifferenti
2.1.1.1. Indifferenti in tutti i sensi
2.1.1.2. Indifferenti preferibili
2.1.1.2.1. e.g. La salute in quanto tale non è bene o male, ma è preferibile essere sani che malati
2.1.1.2.2. Giustificano la preferibilità definendole " cose prime secondo natura"
3. Ragione e Passione
3.1. Perché non tutti gli uomini diventano virtuosi se l'impulso naturale si trasforma in Logos?
3.1.1. Le inclinazioni naturali possono corrompersi
3.1.1.1. Il vizio (=passioni) è un pervertimento della ragione
3.1.1.1.1. L'ideale di virtù per gli stoici è l'assenza di passioni
3.1.1.1.2. Per gli stoici passione e ragione sono due modi di essere della stessa cosa
3.1.1.1.3. La passione è un impulso che eccede i limiti naturali della ragione
4. Libertà e destino
4.1. Se le passioni dipendono dalla ragione allora la virtù e la felicità sono nelle mani dell'uomo che ha libertà di pensare ed agire
4.1.1. La causa del vizio quindi rimane l'ignoranza colpevole di che decide di rovinare la propria natura affidandosi alle passioni
4.1.1.1. Il Logos è centrale
4.1.1.1.1. Ma se il Logos governa la realtà come possono ke azioni essere libere?