Framework teorico di Comunità

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Framework teorico di Comunità da Mind Map: Framework teorico di  Comunità

1. il fatto di avere uno spazio geografico condiviso non basta a definire una comunità.

1.1. la comunità è un fenomeno relazionale prima che territoriale

1.2. oltre ad essere un particolare luogo geografico, la comunità è anche una rete di relazioni che forniscono amicizia, stima e sostegno tangibile

1.2.1. rispetto a ciò Lewin formula la sua TEORIA DEL CAMPO

2. BRONFENBRENNER

2.1. amlpia il concetto di AMBIENTE ECOLOGICO

2.1.1. l'ambiente è composto da STRUTTURE CONCENTRICHE inserite l'una nell'altra suddivise in sottoinsiemi:

2.1.1.1. MICROSISTEMA: riguarda le relazioni in cui la persona ha esperienza diretta e immediata (come la famiglia)

2.1.1.2. MESOSISTEMA: è il livello di connessione tra due microsistemi ( rapporti familiari, gruppo dei pari)

2.1.1.3. EXOSISTEMA: riguarda tutte quelle situazioni ambientali in cui il soggetto non accede fisicamente ma che riescono ad influenzare il suo contesto più immediato (rapporti intrafamiliari e lavoro genitoriale)

2.1.1.4. MACROSISTEMA: comprende e condiziona i livelli di minore complessità tramite l'azione delle istituzioni, dei sistemi di credenze, le norme e le ideologie

3. duplice significato epistemologico

3.1. cum moenia (mura comuni)

3.1.1. L'APPARTENENZA è dettata da un confine geografico circoscritto

3.2. cum munia (doveri comuni)

3.2.1. Si fa riferimento a un "comune sentire" un bene comune (ETHOS) dato dalle relazioni che avvengono all'interno della polis (mura comuni)

4. TONNIES

4.1. definisce la comunità differenziandola dalla società

4.1.1. nella comunità l'APPARTENENZA è diretta conseguenza della vita di comunità

4.1.2. nella società invece, l'appartenenza è dettata da un contratto e il legame è conseguenza di vincoli utilitaristici

5. WEBER

5.1. riprende la differenza tra comunità e associazione

5.1.1. nella comunità il soggetto organizza l'AZIONE in relazione a un appartenenza

5.1.2. nell'associazione invece l'AZIONE è frutto degli interessi comuni che spingono e motivano gli individui al perseguimento di uno scopo

6. LEWIN E LA TEORIA DEL CAMPO

6.1. permette di leggere ogni evento come TOTALITA' DELLE FORZE CHE AGISCONO NEL CAMPO IN UN DETERMINATO MOMENTO IN UN RAPPORTO DI INTERDIPENDENZA

6.1.1. IN QUESTO CAMPO DINAMICO DI FORZE, L'ASPETTO SOCIALE E INDIVIDUALE INTERAGISCONO TRA LORO MEDIANTE UNA ZONA DI FRONTIERA

7. COOLEY

7.1. definisce la comunità come una RETE DI RELAZIONI che si strutturano come un campo di forze e controforze in un dato spazio mentale prima che territoriale, tra individui e gruppi che sentono di appartenervi.

8. MURRELL

8.1. si occupa dello STUDIO DELLE TRANSIZIONI fra reti di sistemi sociali, popolazioni e individui

8.1.1. sviluppa e valuta metodi di intervento per migliorare gli ADATTAMENTI

8.1.1.1. questi ADATTAMENTI vengono sintetizzati nell'ACCORDO PSICOSOCIALE

8.1.1.1.1. L'ACCORDO PSICOSOCIALE è l'incontro tra le aspettative e le capacità dell'individuo e le richieste e risorse ambientali a lui disponibili

8.2. sottolinea inoltre che nella relazione circolare tra i due sistemi individuale e ambientale la REALTA' non è più passivizzata ma è essa stessa agente;

8.2.1. il rapporto è reciproco perchè le persone, dotate di intenzionalità agiscono per il raggiungimento delle mete e l'ambiente può dare loro ostacoli o facilitazioni

8.3. analizza inoltre:

8.3.1. la DISTRIBUZIONE DEL POTERE, IL CLIMA ORGANIZZATIVO E LA COMUNICAZIONE

8.3.1.1. come variabili che caratterizzano un certo sistema e su cui intervenire per migliorare l'accordo psicosociale

9. WATZLAWICK

9.1. formula la TEORIA DEI SISTEMI

9.1.1. un SISTEMA non si comporta come un semplice sistema composto da elementi indipendenti ma come un TUTTO INSCINDIBILE

9.1.1.1. pertanto ogni cambiamento di una singola parte non solo modifica tutte le altre

9.1.1.2. ma fa si che l'intero sistema acquisti una configurazione diversa

9.1.2. in quanto sistema aperto e interattivo, il suo funzionamento è retroattivo e ha la capacità di rispondere con un feedback alle sollecitazioni interne o esterne al sistema ed è regolato dal PRINCIPIO DI EQUIFINALITA'

9.1.2.1. secondo il quale si ha la possibilità di partire da condizioni diverse e raggiungere gli stessi risultati, oppure da partire dalle stesse condizioni e raggiungere risultati diversi.

9.1.2.1.1. in psicologia di comunità il sistema osservato diviene quello della PERSONA NEL CONTESTO

10. BARKER

10.1. sottolinea l'importanza dei CONTESTI AMBIENTALI da lui denominati Behavior Setting

10.1.1. i BEHAVIOR SETTING sono l'unità ambientale minima dalla quale scaturiscono "pattern comportamentali specifici"

10.1.2. inoltre attribuisce grande rilievo all'AMBIENTE OGGETTIVO

10.1.2.1. cioè quell'unità extra individuale col potere di sollecitare comportamenti

10.2. ha sviluppato gran parte delle sue intuizioni partendo dalla teoria del campo Lewiniana

10.2.1. la nota formula: C=f*(P/A) sostiene che...

10.2.1.1. OGNI COMPORTAMENTO O CAMBIAMENTO DEL CAMPO PSICOLOGICO E' FUNZIONE DELL'INTERAZIONE TRA INDIVIDUO E AMBIENTE IN UN DATO MOMENTO

10.2.1.2. il campo è quindi un sistema dinamico di forze dove ogni fatto trova la sua funzione e spiegazione

10.2.1.2.1. L'accento non è più sulle caratteristiche dei singoli individui ma sull'intera configurazione globale del sistema

10.2.2. - Spazio di vita P

10.2.2.1. - I fatti del mondo fisico e ambientale A

10.2.2.1.1. - La Zona di Frontiera P/A