1. CULTURA DOMINANTE DEL PAESE
2. VISIONE STORICO-CULTURALE DEL PAESE
3. VISIONE POLITICA
4. VISIONE IDEOLOGICA
5. STORIA SSN ITALIANO
5.1. 1. COSTITUZIONE 1948
5.1.1. art. 32 diritto alla tutela della salute ("la repubblica tutela la salute come diritto fondamentale dell'individuo e interessedella collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti. nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. la leggenon può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona")
5.2. 2. anni '50-'70 ASSISTENZA MUTUALISTICA (terzo pagante + erogatore)
5.2.1. no limiti alle spese
5.2.1.1. DILATAZIONE SPESA SANITARIA
5.2.1.2. INEFFICIENZA (no prevenzione)
5.3. 3. SSN LEGGE N. 883/78 RIFORMA 78
5.3.1. estensione diritto alla tuela della salute a tutta la popolazione e in condizioni di parità
5.3.1.1. USL
5.3.1.1.1. COMUNI comitati di gestione (amministrativo e operativo)
5.3.1.1.2. regione: ripartizione risorse e conrollo efficineza, piani sanitari regionali
5.3.1.1.3. governo: ripartiva alle regioni risorse prventivando fabbisogno
5.3.1.1.4. ente strumentale del comune
5.3.1.2. FONDO SANITARIO NAZIONALE tasse
5.3.1.2.1. finanziamneti illimitati (scosatmenti tra previsioni e consuntivi di spesa) => NON RIESCONO A CONTENERE SPESA
5.4. 4. DECRETO LEGISLATIVO 502/92 E 517/93 RIFORMA 92-93
5.4.1. responsabilizzazione su rapporto risorse/risultati
5.4.1.1. risorse ripartire secondo LEA (livelli essenziali di assistenza sanitaria) che devono essere garantiti da regione nel loro territorio
5.4.1.2. nelcaso in cui sforano con spese regioni devono provvedere da sole con risorse proprie al finanziamento
5.4.2. REGIONALIZZAZIONE
5.4.2.1. sistema di responsabilizzazione finanziaria Regioni =>finanziamento per quota capitaria => mgliorare capacità di monitorgaiio e controllo
5.4.2.1.1. AZIENDALIZZAZIONE
6. free for service (tariffa per prestazione)
6.1. tarriffario definito dalla struttura sanitaria
7. SISTEMA SANITARIO
7.1. finanziamento
7.2. erogazione prestazioni
7.3. governance
8. SISTEMA SANITARIO PUBBLICO (monopolio pubblico)
8.1. PRINCIPIO: SALUTE BENE DI INTERESSE PUBBLICO E DEVE ESSERE GARANTITO (COSTITUZIONAKEMNTE SANCITO IN ITALIA) DA UN SOGGETTO PUBBLICO SIA PER FINANZIAMENTO CHE EROGAZIONE
8.1.1. BEVERIDGE 1948 NATIONAL HEALTH SERVICE IN GB 1° ESEMPIO SERVIZIO SANITARIO PUBBLICO UNIVERSALE (offrire cura e assistenza in modo uguale e con libero accesso a tutticittadini nazione, sistema fortemente accentrato)
8.1.1.1. pregi: equità, no fallimento mercato
8.1.1.2. problemi: azzardo morale, attenzione pubblica e consenso politico => oggetto su cui ci si concentra
9. SISTEMA SANITARIO BASATO SU ASSICURAZIONI E MUTUE (libero mercato)
9.1. BISMARCK (cancelliere tedesco): trasformare rischio individuale in rischio collettivo attraverso legge 1883 in Germania dove istituisce l'obbligatorietà di fondi di assistenza per i lavoratori => contributi alle mutue presi direttamente dallo stipendio del lavoratore
9.1.1. problema: difficoltà controllo spese (parziale fallimento di mercato), mancanza efficacia ed efficienza e mancanza di equità, azzardo morale (comportamenti opportunistici erogatori e fruitori servizi)
10. rimborso a costo effettivo (Italia fino 92)
10.1. fortemente inefficiente perchè ssn non si preoccupa dei costi
11. quota capitaria aggiustata
11.1. più equo perchè divisione risorse in base popolazione
12. DRG (sistemi a tariffa)
12.1. più variabile e discrezionale, si basa su presunti costi medi di produzione
12.1.1. Italia tra aziende ospedaliere
12.2. metrica di classificazione delle prestazioni ospedaliere
13. pay per performance
13.1. erogatori renumerati sulla base dei risultati quantitativi o qualitativi
14. out of pocket
15. BUROCRAZIA PROFESSIONALE
15.1. anni 90 ascesa management sanitario
15.1.1. conti economici, BUDGET e PROGRAMMAZIONE PLURIENNALE
15.2. superare la cultura organizzativa storicamente affermatasi di indipendenza e autogestione dei professionisti
15.3. portare ordine e razionalità nei processi decisionali, soprattutto controllo spesa
15.3.1. informatizzazione e responsabilizzazione
15.4. linea professionale <=> linea amministrativa e/o manageriale che deve coolaborare e indirizzare l'attività dei professionisti verso le finalità per cui l'azienda è statacreata
15.5. nascita dovuta a > COMPLESSITà ORGANIZZATIVA E AMBIENTALE
15.5.1. MODELLO MINTZBERG, 6 componenti, per identificare configurazioni organizzative di base a cui possono tendere le aziende nella ricerca di un proprio equilibrio gestionale interno
15.5.1.1. VERTICE STRATEGICO direzone aziendale
15.5.1.1.1. assicura che l'azienda assolva alle finalità e che risposna ai bisogni edei portatori di interesse, provvede alla supervisione dell'azienda organizzativa, gestisce la relazione con l'ab,entite esterno, si occupa dellaformilazione della strategia
15.5.1.2. LINEA INTERMEDIA dirigenti libea operativa
15.5.1.2.1. cinghia di trasmissione tra vertisce strategico e nucleo operativo, detengono autorità formale, dobuto allla dimensione e misura azienda per neessità coordinamneto e supervisione diretta
15.5.1.3. NUCLEO OPERATIVO insime elavoratorichesvolge le attività direttamente collegato all'ottenimento dei prodottie e delle attività
15.5.1.4. TECNOSTRUTTURA gruppo di specialisti
15.5.1.4.1. standardizzaiione gestionale operativa fornendo linee guida, obiettivi...; analisti che contribuiscono all'attività organizzativa influenzando il lavoro degli altri; progettano, modificano, pianigficano e addestrano il lavoro degli altri; opera al di fuori della gerarchia essendo al servizio di tutta l'azienda;BUROCRATIZZAZIONE NUCLEO OPERATIVO
15.5.1.5. STAFF DI SUPPORTO
15.5.1.5.1. servizi trasversali alla linea
15.5.1.6. IDEOLOGIA O CULTURA ORGANIZZATIVA
15.5.1.6.1. insieme valori, consudetudini, regole non scritte che definiscono comportamnrti accettabiloi oe incoraggiati in un contesto aziendale=> serve a controllo strategico e di coesione organizzativa
15.6. STANDARDIZZAZIONE DEL LAVORO DEL PROFRESSIONISTA
16. IATOCRAZIA
16.1. evoluzione tecnologica e scientifica
16.1.1. modernizzazione delle strutture sanitarie
16.1.1.1. SISTEMA DI GESTIONE E CONTROLLO
16.2. organizzazione basata sul potere dei medici
16.2.1. capaci di influenzare direttori e coordinatori sanitari
16.2.1.1. ogni primariato eraun'isola che doveva avere le sue risorse dedicate
16.2.1.1.1. lotta per le risorse e posizioni di responsabilità
16.3. rapporto paternalistico mediico-paziente in quanto asimmetri a infomrativa e medico agisce perbene paziente
16.3.1. responsabilità morale professsionista sta nella certezza cheegli operi per il beneassolutodel cliente e dell'organizzazine per cui lavora
16.3.1.1. in cambio di questa certezza il professionista ottiene in cambio la libertàdi azione di organizzare il suo lavor, nel decidere come agire,nel def prriorità di intervento...
17. 7 archetipi di configurazione rganizzativa
17.1. 1. STRUTTURA SEMPLICE notecnostruttura, poco staff di supporto, poca specializzazione, no linea intermedia
17.1.1. like ORGGANIZZAZIONI PROFESSIONALI professionista a capo gruppo di allievi
17.1.2. prospera in ambienti tecnologici pochi sofisticati e non eccessivamente regolamentati; si adatta ai contesti competitivi perchè adattiva e flessibilità organizzativa
17.2. 2. BUROCRAZIA PROFRSSIONALE ncleo operativo dominato da specialisti che utilizzazno strutture difficili da apprendere ma ben definite=> ambiente complesso ma stabile; hanno già STANDARD con cui operare nell'organizzazione
17.2.1. si adatta bene se non ha elevato grado di regolazione, non facilità strandardizzazione lavoro; autonomia
17.2.1.1. unica forma di supervisione tollerata è quella del professionista di riferimento
17.2.2. tuttavia attività di standardizzazione da parte della burocrazia professionale che definisce compiti operativi e li assegna ai professionisti=> diorganizzaattorno specialità mediciche
17.2.3. scontro tra culutura professionale e quella manageriale; tecnocrazia poco sviluppata
17.2.4. logiche egoistiche dei professionisti e combattivi nei confronti degli altri gruppi disciplinari=> ARENA POLITICA, litigiosità condominiale
18. STRATEGIA
18.1. strumento con cui management aziendale legge l'ambiente esterno e interno
18.2. /piano coerente e integrato di azioni tese a raggiungimento obiettivi finali
18.3. razionalità dell'attività di pianificazione tsrategica
18.4. 1. definizione MISSIONE eprincipsali obiettivi, vincoli e opportunità ambientali e interne
18.5. 2. pianificazione delle azionio scelte strategiche che assicurano raggiungimento degli obiettivi
18.6. 3. realizza scelte utilizzando risorse secondo programmazione e controllo aziendale
18.7. mangement strategico: logica gestionale che supporta adozione econtrollo di una strategia definiya attraverso processo di pianifificazione
18.8. influenazata da stimoli ambiente
18.9. PIANO STRATEGICO AZIENDALE PSA
18.9.1. documento che formalizza scelte strategiche aziendali
18.9.1.1. 1. missione e visione
18.9.1.2. 2. Nliai dell'azienda e analisi della'mebiente
18.9.1.3. 3. punti di forza e di debolezza
18.9.1.4. 4. scelte strategiche
18.9.1.4.1. 4. risorse, budget
18.9.1.5. 5. attua<ione
18.9.2. monitoraggio continuo per raddrizzare colpo=SISTEMA DI PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO
18.9.2.1. SISTEMA DI BUDGET
18.9.2.1.1. responsabilizzazione rapporto risorse/risultati
18.9.2.1.2. scheda di budget: meccanismo operativo di supporto alla programmazione dell'attività annuale; l'azienda si impegna a garantire ai CdR le risorse necessarie per raggiungere gli spec obiettibi concordati
18.9.2.1.3. top-down + bottom-up compromessso
18.9.3. CENTRO DI RESPONSABILITà CdR gruppo i persone che opera per raggiungere un obiettivo aziendale con alla guida un dirigente che ha la responsabilità
18.10. 1. PROGRAMMAZIONE
18.11. 2. BUDGET
18.11.1. previsione
18.12. 3. SVOLGIMENTO E MISURAZIONE ATTIVITà
18.12.1. controllo
18.12.1.1. INDICATORI DI PERFORMANCE ativvvità devono esere misurabili