LEIBNIZ

MAPPA CONCETTUALE SULLA FILOSOFIA DI LEIBNIZ

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LEIBNIZ da Mind Map: LEIBNIZ

1. VERITA'

1.1. Verità di ragione

1.1.1. E' necessaria, ma non riguarda la realtà. Sono basate sul principio di identità e di non contraddizione. Sono infallibili, ma non ci possono dire nulla sul mondo esterno. Sono perciò innate

1.1.1.1. Queste verità (idee), sono all'inizio confuse e solo con l'esperienza potranno essere chiare e distinte

1.1.1.1.1. Sono proprie di un mondo ideale

1.2. Verità di fatto

1.2.1. Sono contingenti e riguardano la realtà effettiva. Sono basate sul principio della ragion sufficiente.

1.2.1.1. Basta spiegare solo perché è cosi e non altrimenti. Tuttavia non è causa necessitante, cioè io riconosco l'ordine dei fatti che accadono ma non affermo che questo ordine sia necessario

1.2.1.1.1. Questa è utilizzata per spiegare il perché del mondo e il perché del finalismo: se Dio ha creato questo mondo, che è il migliore possibile, l'ha fatto in vista di un fine. (Critica: se Dio è perfetto, perché ha dovuto scegliere che mondo fare? E' manchevole di questo fine?)

2. SOSTANZA INDIVIDUALE

2.1. E' la sostanza la cui nozione è talmente compiuta da poter ricavare tutti i predicati possibili del soggetto a cui essa è attribuita

2.1.1. Il soggetto in questione è reale e non ideale e deve quindi contenere la ragion sufficiente di tutti i suoi predicati

2.2. L'uomo è costretto a desumere da esperienza e storia gli attributi delle sostanze individuali

2.2.1. Possiamo solo indurre le proprietà accidentali di una sostanza individuale. Solo Dio può dedurle.

2.2.1.1. In una verità di ragione il collegamento tra soggetto ed oggetto è anche dell'uomo, in una verità di fatto questo è solo di Dio, poiché l'uomo ha intelletto finito.

2.2.1.1.1. Facendo così si finisce per modellare sulle verità di ragione le stesse verità di fatto, poiché afferma che gli attributi della sostanza individuale possono essere dedotti dalla nozione della sostanza stessa e quindi infallibili.

2.3. Dio conosce tutto ed è capace di desumere dalle nozioni di ogni sostanza le ragion sufficienti di tutti i predicati

2.3.1. Ciò non vuol dire che le sostanze sono necessitate a fare ciò che Dio scorge in loro.

3. UNIVERSO MONADISTICO

3.1. Monade: atomo spirituale, senza forma, materia o estensione. E' eterna, solo Dio può annientarla o crearla.

3.1.1. Identità degli indiscernibili: ogni monade è diversa dall'altra. Due cose devono differire sia quantitativamente e soprattutto qualitativamente.

3.1.2. Esse sono autosufficienti e incomunicabili tra loro. Per questo ogni monade è presente all'altra solo come rappresentazione e quindi ognuna di esse è specchio vivente dell'universo, cioè è l'universo da un preciso punto di vista.

3.1.3. Le appartengono due attività: la percezione (l'attività rappresentativa) e l'appetizione( il passare da una rappresentazione all'altra)

3.1.3.1. Da ciò deriva l'appercezione, cioè la consapevolezza di percepire.

3.1.3.2. Anche nella nostra anima esistono piccole percezioni di cui non abbiamo consapevolezza. Qui il contrasto con Cartesio e con Locke.

3.1.4. C'è una gerarchia in queste monadi che si basa sui gradi delle percezioni: Dio è al top. Quelle fornite di ragione sono quelle degli uomini, quelle di memoria sono quelle degli animali. Con ciò va contro Cartesio dicendo che uomo e animale hanno anime diverse.

3.2. La materia è costituita da monadi. Essa è un aggregato di sostanze spirituali ed è infinitamente divisibile. Le monadi sono quindi contenute in numero infinito in ogni cosa.

3.2.1. Materia seconda: materia come aggregato di monadi

3.2.2. Materia prima: la potenza passiva che è nella monade e che insieme alla potenza attiva la costituisce.

3.2.3. Da un punto di vista metafisico ogni sostanza no fa che agire, ma nelle sostanze non vi è azione se non quando la loro percezione diviene più distinta, non vi è passione se non quando è confusa.

3.2.4. Il corpo è aggregato di monadi e segue leggi meccaniche. L'anima è monade superiore e segue leggi della finalità. le due tipologie di leggi non si influenzano e sono separate.

3.2.4.1. Questione: come si rapportano le monadi?

3.2.4.1.1. Tutte le monadi sono legate dal fatto che ognuna di esse è rappresentazione di una parte del mondo, cioè rappresentazione più o meno clara delle altre monadi.

3.2.4.1.2. Tre soluzioni

3.2.4.1.3. Da tutto ciò deriva l'innatismo totale: la monade non può ricevere nulla da''esterno. Sia le verità di fatto che di ragione, sia le percezioni sono innate. Queste verità sono nella mente solo in potenza. Le rende atto solo con le riflessioni.

4. CALCOLO INFINITESIMALE

5. PRESENTAZIONE

5.1. Afferma l'ordine geometrico del mondo

5.2. Vuole conciliare meccanicismo con finalismo

5.3. Vuole conciliare la nuova scienza con i principi della metafisica

6. ACCENNI VITA

6.1. Si occupò di diversi ambiti della società: giuridico, politico, scientifico.........

6.2. Opere principali: "Discorso di Metafisica", "Monadologia", "Nuovi Saggi dell'intelletto umano"

7. ORDINE DEL MONDO

7.1. Esiste un ordine, non geometricamente determinato e quindi non necessario, di natura spontanea e quindi libera

7.1.1. Non è l'ordine necessario di Spinoza, ma è uno dei possibili ordini scelti da Dio, ma fra questi è il MIGLIORE

7.2. E' la causa della ricerca di riconciliazione delle discipline e degli ideali del mondo: unire materialismo e spiritualismo, meccanicismo e finalismo..........

7.3. C'è tuttavia distinzione tra piano filosofico-metafisico e piano scientifico per le varie ideologie e discipline

8. FISICA E METAFISICA(quando ha scritto sta roba era sotto)

8.1. Legge della continuità

8.1.1. La natura non fa salti: del passaggio da grande a piccolo ci sono infiniti stadi intermedi e quindi è assurdo dire che gli atomi sono indivisibili perché si arriva ad un punto morto. (Critica: è un paradosso dire che ci sono infiniti stati se poi si arriva da A a B?)

8.1.1.1. Anti-atomismo

8.2. Concetto di forza

8.2.1. Nei corpi rimane costante questa forza motrice che Leibiniz ha definito come F=mv^2

8.2.2. La forza è la vera realtà dei corpi. Non il concetto di spazio, tempo, movimento. Essi sono da considerare dal punto di vista logico.

8.3. Quindi egli ammette che la realtà possa essere spiegata con movimento, spazio e tempo, ma che tutti questi derivino dal concetto fisico-metafisico di forza. Distingue tra forza passiva, la massa inerziale, e attiva che tende all'azione. Facendo ciò la collega all'entelechia aristotelica, cioè cosa che ha in se il principio del proprio agire.

8.3.1. Da ciò si giunge a dire che la realtà fisica è incorporea. Tutto l'universo è spirito e vita perché tutto è forza. E' quindi eliminato il dualismo di Cartesio.

8.4. Alla fine fisica e metafisica si confondono

9. DIO

9.1. Prove della sua esistenza

9.1.1. Quella scontata a posteriori di Tommy D'Aquino

9.1.2. Quella scontata a priori di Sant'Anselmo

9.1.3. Dio come intelletto, volontà e potenza

9.1.4. Dio come creatore delle verità eterne e di fatto

9.2. In lui possibilità e realtà coincidono

9.3. Teodicea: giustificazione di Dio. Individua tre tipi di male

9.3.1. Male metafisico: implicito nelle creature

9.3.2. Male morale: il peccato

9.3.3. Male fisico: deriva da uno dei due sopra

9.3.4. Il più importante è quello morale: lo risolve con la "regola del meglio". Con la volontà antecedente Dio vuole fare le cose in modo perfetto e quindi vuole portare al'uomo il meglio: la libertà e l'assenza di colpa. Ma la libertà è inconciliabile con l'assenza di colpa e quindi Dio ha fatto un mondo in cui il male esiste e l'uomo può scegliere se farlo o no. Ne consegue la volontà permissiva di Dio

9.3.4.1. Quindi l'ordine contingente e libero dell'universo di riflette nella libertà umana, che come l'universo tende al meglio. Tuttavia questo tendere non è necessario ma inclinante: posso scegliere se aderirci o meno.

9.3.4.1.1. Tesi dell'ottimismo metafisico

10. OPINIONE PERSONALE

10.1. Leibniz è sicuramente stato un filosofo importante per la storia, ma bisogna precisare in che senso. Le sue idee di ottimismo metafisico saranno criticate nel Candido di Voltaire, la sua teoria delle monadi sarà criticata e poco seguita. Sarà poi in realtà ripreso da Heidegger e altri filosofi del 900, ma le teorie che riprendono fanno più riferimento al singolo aspetto della filosofia razionale promulgata da Leibniz piuttosto che all'intero pensiero. Diciamo inoltre che Leibniz è stato molto importante per lo sviluppo della matematica e della fisica moderna. Infine il suo pensiero è l'apice del razionalismo fondato da Cartesio: dopo Pascal, Spinoza arriva Leibniz che teorizza il dogmatismo (come per altro Hume con lo scetticismo è l'apice del pensiero empirista di Locke). Ne consegue quindi che questo filosofo risulti sicuramente originale per le teorie di monade, sostanza individuale,...., ma allo stesso tempo non si può non tener conto del mondo e quindi risulta molto difficile accettare questo dogmatismo radicale. Ci sono poi diversi punti del pensiero facilmente criticabili e facili da far crollare. Ci sono diverse riprese dai filosofi del passato riadattate e diverse critiche che non condivido. Non mi piace il fatto che non parli di politica, che si ostini a dare prove razionali dell'esistenza di un Dio irrazionale e che non parli precsiamente dell'Etica Alla fine l'unica cosa che amo veramente di lui è il nome: è stupendo