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TRAUMATOLOGIA da Mind Map: TRAUMATOLOGIA

1. Lo scheletro è il complesso sistema fatto da segmenti ossei che entrano in relazione tra loro mediante il sistema articolare. Le ossa sono l’impalcatura rigida del nostro corpo.

1.1. Nelle ossa lunghe il corpo è detto DIAFASI mentre le due estremità sono dette rispettivamente EPIFISI PROSSIMALE (quella + vicina al tronco quindi alla mediana del corpo umano) ed EPIFISI DISTALE (quella + distante alla mediana).

1.1.1. L’articolazione è il punto in cui entrano in relazione due capi ossei senza toccarsi. Il movimento di due ossa è permesso da una contrazione dei muscoli i quali passando sopra l’articolazione si allacciano da un corpo all’altro di due ossa mediante i tendini. L’ ampiezza dell’articolazione dipende da come è costituita e ogni articolazione ha una propria funzione. Nello SPAZIO INTERARTICOLARE c’è il LIQUIDO SINOVIALE che fa da lubrificante il quale è racchiuso in una membrana sinoviale detta SINOVIA.

1.1.2. I traumi sono lesioni più o meno gravi a carico di strutture scheletriche, articolari e muscolo-tendinee. Sono più o meno gravi a seconda delle cause: esterne o interne (movimenti violenti, sovraccarichi di lavoro, freddo, umidità, posizioni scorrette mantenute nel tempo). La prima reazione del corpo è IL DOLORE in quanto vengono lese anche le terminazioni nervose presenti nella zona che ha subito il trauma.

2. TRAUMI ALLE OSSA

2.1. TRAUMI DELLE OSSA

2.2. INFRAZIONE = una lesione che danneggia solo in parte l’ osso senza attraversare il corpo;

2.3. FRATTURA = rottura che attraversa tutto il corpo e si classificano in base a:

2.4. Numero Pezzi

2.5. 1 pezzo: FRATTURA SEMPLICE

2.6. + di 1 pezzo: FRATTURA MULTIPLA

2.7. Posizione Segmenti

2.8. se i pezzi sono allineati: FRATTURA COMPOSTA

2.9. se i pezzi non sono + allineati: FRATTURA SCOMPOSTA

2.10. se i segmenti ossei hanno leso il tessuto cutaneo: FRATTURA ESPOSTA

2.11. COME SI INTERVIENE?

2.12. 1° Principio di Cura: FREDDO o GHIACCIO in quanto vaso costrittori e quindi interrompono l’emorragia interna o esterna, quindi creare un immobilizzazione

2.13. se la frattura è scomposta richiede un intervento ortopedico per ridurre al minimo i movimenti.

2.14. Il grave rischio della frattura esposta è il PERICOLO DI INFEZIONE.

3. TRAUMI ALLE ARTICOLAZIONI

3.1. La lussazione è la fuoriuscita dei capi articolari dalla loro sede naturale senza ritorno

3.2. Nella sublussazione i due capi articolari tornano invece nella loro sede.

3.3. Cause: colpo violento (provoca lacerazione capsula articolare e legamenti). Sintomi: dolore, edema (gonfiore), visibile deformazione articolazione, spossamento dei capillari, incapacità funzionale (non ci si può muovere). Intervento: riposo, mettere il ghiaccio, immobilizzare zona interessata.

3.4. La distorsione è la fuoriuscita dei capi articolari dalla loro sede naturale con immediato ritorno. La rotazione e l’allungamento sono due forze che associate insieme superano il limite fisiologico: i legamenti non riescono a contenere l’articolazione ed ecco la distorsione.

3.5. Cause: forte sollecitazione articolazione su piani diversi (allungamento con rotazione). Questi traumi non modificano la morfologia dell’osso ma danneggiano i tessuti molli circostanti l’articolazione (tendini, muscoli, capillari). Sintomi: dolore, edema (ematoma), riversamento del sangue all’interno e gonfiore, ematoma. Intervento: mettere ghiaccio sulla zona interessata, interrompere attività, sollevare la parte dolorante, immobilizzare l’articolazione (fascia o gesso).

4. TRAUMI MUSCOLARI

4.1. Il crampo (spasma muscolare) è una contrazione involontaria, improvvisa e autonoma del muscolo. Cause: sovraccarico di lavoro non smaltito, cattiva circolazione del sangue, trauma precedente non guarito, movimento inusuale che sollecita il muscolo, freddo, carenza di sali minerali. Sintomi: il muscolo appare duro e dolorante con temporanea impotenza funzionale. Intervento: interrompere il movimento, allungare i muscoli, posizionare il caldo-umido (che rilassa), riposando.

4.2. Lo stiramento è un trauma di grado semplice che causa la rottura di poche fibre (caso più semplice lesione muscolare). Cause: allungamento anomalo della muscolatura o di un tendine, sovraccarico di lavoro, movimenti di allungamento veloci, sollecitazioni ripetute nel tempo. Sintomi: dolore forte e improvviso, limitazione del movimento, rottura di alcune fibre muscolari. Intervento: sdraiare il soggetto supino, mettere il ghiaccio (per contenere l’ecchimosi: vasocostrizione), guarigione spontanea (5-6gg).

4.3. Lo stiramento è un trauma di grado semplice che causa la rottura di poche fibre (caso più semplice lesione muscolare). Cause: allungamento anomalo della muscolatura o di un tendine, sovraccarico di lavoro, movimenti di allungamento veloci, sollecitazioni ripetute nel tempo. Sintomi: dolore forte e improvviso, limitazione del movimento, rottura di alcune fibre muscolari. Intervento: sdraiare il soggetto supino, mettere il ghiaccio (per contenere l’ecchimosi: vasocostrizione), guarigione spontanea (5-6gg).

5. TRAUMATOLOGIA CUTANEA

5.1. L'ecchimosi è uno stravaso di sangue in un tessuto, conseguenza di un trauma contusivo in grado di danneggiare le pareti dei vasi sanguigni, senza interrompere i tegumenti. cause Le ecchimosi più frequenti sono indotte da traumi o contusioni di lieve-media entità. Oltre a questi elementi, le ecchimosi possono conseguire ad alterazioni della coagulazione del sangue (emofilia, leucemia, trombocitopenia), ad alcune malattie (flebite, lupus, scorbuto) ed a terapie anticoagulanti. sintomi Il sintomo principale dell'ecchimosi è il dolore, la cui intensità dipende dalla gravità della contusione inferta. Il dolore è spesso associato a gonfiore e percezione di calore locale. segni Cromia → La cromia dell'ecchimosi varia nel corso del tempo: rosso (subito dopo la lesione), blu/viola (dopo 4-6 gg) e verde giallo (dopo 7-10 gg). cure Un'ecchimosi lieve non necessita di alcun trattamento specifico. Impacchi di ghiaccio possono velocizzare i tempi di guarigione.