la scenografia 900esca

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la scenografia 900esca da Mind Map: la scenografia 900esca

1. Complessa: eredita la scena all'italiana e tende all'opera totale.

2. EMANUELE LUZZATI

2.1. Conosciuto in teatro ma anche in campo dell’illustrazione infantile e del cinema d’animazione. In un libro riassume la sua carriera

2.1.1. Il concetto principale è che NON ESISTONO LIMITI NEL TEATRO, La prima scenografia l’ha fatta di soli stracci, ritiene che per prima cosa in una scenografia bisogna capire lo spazio a disposizione.

2.1.2. Arricchisce il suo stile con l’esperienza.

2.1.3. Il concetto della scenografia tende a totalizzarsi

2.2. LO SCENOGRAFO NON HA UNA DEFINIZIONE, PERCHÉ IL TEATRO NON HA PIÙ LIMITI

3. NUOVO TEATRO A ROMA

3.1. Dal 1962 si distingue dal nuovo teatro anche il TEATRO IMMAGINE

3.1.1. MARIO RICCI

3.1.1.1. Fonda TEATRO CLUB ORSOLINE, che per le modeste dimensioni passa alla storia come CANTINA ROMANA

3.1.2. Dal teatro immagine

3.1.2.1. GIAN CARLO NANNI: matrice informale pop

3.1.2.2. GIULIO PAOLINI:

3.1.2.3. CARLO QUANTUCCI: mette in scena un vero e proprio camion come metafora del cambio di vita

3.1.2.4. Pier Luigi pier’Alli: nelle sue scenografie la parola è suono e l’oggetto scenico si confonde con l’attore

4. LUCA RONCONI

4.1. Integra regia e scenografia

4.2. Collabora con ENRICO JOB

4.2.1. ORESTEA, realizza un sistema chiuso tramite una struttura lignea che prendeva a bordo il pubblico

4.2.2. Collabora con STREHLER, bel GIGANTI DELLA MINTAGNA, realizza uno spazio claustrofobia o creando una grotta

4.3. Collabora con PIERLUIGI PIZZI

4.4. Crea collaborazione con GAE AULENTI

5. Nel primo dopoguerra decade la scena dipinta, si aggiunge l’influenza del cinema. Diversi pittori diventano scenografi

5.1. De chierico, Mario Sitoni, felice casorati

5.2. Due tendenze

5.2.1. FUTURISTICA: costruzioni plastiche e dinamiche

5.2.2. PITTORICA: viene reintrodotto il fondale dipinto

6. TEATRO TOTALE DI WALTER GROPIUS

6.1. 1927, struttura teatrale dove lo spettatore si risponde a 369 gradi, segna la rottura con il passato

7. FILIPPO TOMMASO MARINETTI

7.1. Pubblica negli anni 10 due manifesti VOLUTTÀ DESSERE FISCHIATI dove disprezza il successo immediato e TEATRO DI VARIETÀ dove sancisce l’importanza della collaborazione pubblico-teatro

8. MOVIMENTO FUTURISTA

8.1. Giacomo Balla, Enrico Prampolini e fortunato de pero, SPERIMENTANO ASTRATTISMO TEATRALE, con luci, suoni e spazi dinamici

8.1.1. ENRICO PRAMPOLINI

8.1.1.1. Abolisce la scena dipinta , predilige un insieme di strutture che generino emozioni violente. E innalza lo scenografo a creatore.

8.2. RISSA IN GALLERIA 1910, UMBERTO BOCCIONI, porta lo spettatore nel quadro

8.3. PAOLO FOSSATI

8.4. Descrive adiacente, analogo e discrepante il nuovo TEATRO DI BAHAUS

8.4.1. LASZLO MOHOLY NAGY

8.4.1.1. Riduce il linguaggio scenico a pura visualita

8.4.2. OSKAR SCHLEMMER

8.4.2.1. Trasmuta i danzatori in architetture in movimento

8.4.3. In comune con il futurismo ha la stessa tendenza a svincolarsi dagli ordini letterari

8.5. BAHAUS e futurismo spingono al recupero di materiali in disuso. E si porta il teatro fuori dall’edificio teatrale

8.5.1. LUCA RONCONI

8.5.1.1. Crea scenografie che mettono alla prova i teatri

8.6. con la RIVOLUZIONE DOTTOBRE, in Russia il futurismo coincide con il finisco e la sperimentazione della biomeccania

8.6.1. NASCE LA SCENOGRAFIA COSTRUTTIVISTA

8.6.1.1. MEJERCHOLD

8.6.1.1.1. Idea utopistica di teatro, immagina scena in cui una macchina può passare dalla strada al palco

8.7. MAX REINHARDT

8.7.1. La scena dev’essere come un solido compatto, che prende il posto delle scene piatte.

8.7.2. 1933 MAGGIO MUSICALE FIORENTINO. SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE

8.7.2.1. SILVIO DAMICO: descrive il luogo come perfettamente utilizzato e sfruttato

8.8. COPEAU

8.8.1. Chiostro di Santa † e santa uliva, sfrutta l’ambiente

8.9. BERTLOT BRECHT

8.9.1. Teorico dello stranimento teatrale, induce lo spettatore al distacco tramite proiettori e titoli

8.9.1.1. CASPAR NEHER

8.9.1.1.1. Scenografi di Brecht, è modello di artista artigiano, conosce sia la teoria e si impegna nella pratica

9. Stanislavsky

9.1. Chiama CRAIG PER l’Amleto a teatro d’Arte di Mosca

9.1.1. CRAIG, tre anni prima pubblica il manifesto ARTE DEL TEATRO chiarisce la sintesi del teatro

9.1.1.1. Torna dopo un anno di studio, sceglie di usare pannelli con infinite variazioni in materiale organico, una profusione di oro per il lusso, un alto trono, e delle alte mura. Particolari sono i giochi di luce, come il fantasma padre di Amleto

9.1.1.1.1. Invoca anche una riforma più che sul palco, sul disegno, vede i bozzetti come più astratti e suggestivu

10. DUE TENDENZE:

10.1. SCENA SUGGESTIVA: tramite colori e luci coinvolge emotivamente lo spettatore

10.2. SCENA NEUTRA: usa elementi semplici per non coinvolgere lo spettatore

11. VISCONTI

11.1. Luchino Visconti collabora con molti scenografi

11.1.1. FRANCO ZEFFIRELLI

11.1.1.1. Trio e Cressida, un tram che si chiama desiderio e tre sorelle

11.1.2. GIANNI POLIDORI

11.1.2.1. Morte di un commesso viaggiatore

11.1.3. PIETRO TOSI

11.1.3.1. Locandiera, 1952

11.1.4. MARIO GARBUGLIA

11.1.4.1. Film gattopardo,

11.1.5. SCARFIOTTI

11.1.5.1. Nel giardino dei ciliegi mette in scena 14 alberi veri

11.1.6. PIERO ZUFFI

11.1.6.1. Collabora con GIORGIO STREHER

11.1.6.1.1. Parigi 1950, MACHBET A PICCOLO TEATRO DI MILANO. Insieme a Damiani e Brecht forma uno stile

11.2. EZIO FROGERIO

11.2.1. Crea spazi drammatici attraverso luci e materiali particolari

12. Dal movimento dell’avanguardia americano emerge BOB WILSON, che porta scenografie pittoriche, quasi rappresenta dei quadri