CATETERISMO VESCICALE

Cateterismo vescicale - indicazioni

Начать. Это бесплатно
или регистрация c помощью Вашего email-адреса
CATETERISMO VESCICALE создатель Mind Map: CATETERISMO VESCICALE

1. Complicanze

1.1. Dovute alla manovra

1.1.1. Sensazione di fastidio

1.1.2. Dolore

1.1.3. Traumi all'uretra

1.1.4. Batteriuria e UTI (infezioni tratto urinario) se manovra non corretta

1.2. Dovute alla permanenza del c.v.

1.2.1. Batteriuria e UTI (infezioni tratto urinario)

1.2.2. Fastidio per la persona

1.2.3. Rimozione accidentale

1.2.3.1. Traumi uretra e vescica

1.2.3.2. Rottura del palloncino di ancoraggio per c.v. foley (permanenza in vescica di frammenti)

1.2.4. Perdite paracatetere

1.2.5. Ostruzione

1.2.6. Fistola vescicale

1.2.7. Formazione di calcoli vescicali

1.2.8. Epididimite

2. Definizione

2.1. Introduzione provvisoria o permanente di un catetere sterile in vescica per via transuretrale o sovrapubica a scopo diagnostico terapeutico o evacuativo

3. Educazione sanitaria e terapeutica

3.1. Idratazione!! Se non controindicato per patologie, consigliare almeno 1,5 litri al die

3.2. Igiene meato

3.3. Non tirare

3.4. Fissare alla coscia

3.5. Sacca raccolta sotto vescica

3.6. Svuotare sacca

3.7. Eventuale cambio sacca raccolta

3.7.1. Se piuria

3.7.2. Se maleodorante

3.7.3. Tecnica sterile no touch

3.8. A domicilio avvisare se ostruzione

3.8.1. Tempi

3.8.2. Modi

3.9. Eventuale sostituzione catetere

4. Gestione e sostituzione

4.1. Gestione quotidiana

4.1.1. Igiene del meato

4.1.1.1. Almeno quotidiana

4.1.1.2. Senza disinfettanti o antisettici

4.1.2. Igiene mani prima e dopo manipolazione catetere e sacca raccolta e uso guanti

4.1.3. Posizione di catetere e tubo raccolta

4.1.3.1. Senza attorcigliamenti

4.1.3.2. Fissati alla coscia per impedire tiraggio o rimozione traumatica involontaria

4.1.3.2.1. Nell'uomo ok anche su parete addominale

4.1.3.3. Sistema raccolta sotto al livello vescica

4.1.3.3.1. Disponibili sacche da gamba

4.1.4. Vuotare regolarmente sacca raccolta usando il rubinetto apposito

4.1.4.1. Il rubinetto non deve toccare il contenitore in cui lo svuoto

4.1.5. Un contenitore diverso per ogni paziente

4.2. Raccolta campioni di urine

4.2.1. Da sacca raccolta

4.2.1.1. Raccolta urina 24h

4.2.2. Da membrana perforabile

4.2.2.1. Esame chimico fisico

4.2.2.2. Urinocoltura

4.3. Gestione delle problematiche

4.3.1. Perdite paracatetere

4.3.1.1. Se non c'è ostruzione

4.3.1.1.1. Sostituire con calibro minore di 2-4 CH

4.3.1.2. Se iperattività detrusore

4.3.1.2.1. Sgonfiamento parziale del palloncino

4.3.1.2.2. Trattamento con farmaci antimuscarinici

4.3.2. Ostruzione

4.3.2.1. Sostituzione catetere

4.3.2.2. NON effettuare lavaggi

4.3.2.2.1. Solo con cateteri a 3 vie!!!!

4.4. Rimozione

4.4.1. QUANDO NON CI SONO PIU' INIDICAZIONI ALLA CATETERIZZAZIONE

4.4.2. Sgonfiare palloncino

4.4.3. Sfilare catetere

4.4.4. Verificare minzione!!!!

4.5. Sostituzione

4.5.1. Catetere

4.5.1.1. Non routinaria

4.5.1.2. Se ostruzione

4.5.2. Sacca raccolta (circuito chiuso)

4.5.2.1. assieme al catetere o se

4.5.2.1.1. Incrostata (Es. piuria)

4.5.2.1.2. Maleodorante

4.5.2.1.3. Urine colorate (per non confondere esami successivi)

5. Procedura di posizionamento

5.1. Preparazione materiale

5.1.1. Mareriale per igiene del meato

5.1.2. Guanti sterili

5.1.3. Telino

5.1.4. Acqua sterile per pulizia meato

5.1.5. Gel lubrificante mondose (+ lidocaina?)

5.1.6. Catetere (N.B. scelta)

5.1.7. Siringa dal 10ml con acqua sterile per gonfiaggio palloncino

5.1.8. Sacca di raccolta (a circuito chiuso) ed ev. sistema per appenderla al letto (se non incluso)

5.2. Igiene meato (se non autonomo)

5.3. Lavaggio antisettico mani

5.4. Disposizione materiale (differente se procedura a 1 o 2 operatori)

5.5. Collegare catetere a sacca di raccolta a circuito chiuso (di preferenza)

5.6. Guanti sterili

5.7. Gel lubrificante

5.7.1. F

5.7.1.1. Su punta catetere

5.7.2. M

5.7.2.1. Nel meato, con lidocaina

5.8. Inserimento fino a visualizzazione reflusso (2 cm in più)

5.8.1. Femminile

5.8.1.1. lunghezza uretra inferiore

5.8.1.2. Mano non dominante a separare le labbra

5.8.2. Maschile

5.8.2.1. Asta peniena perpendicolare al corpo con mano non dominante, esponendo il meato

5.8.2.2. Abbassare asta peniena a 45° quando si sente resistenza (prostata)

5.9. Gonfiaggio palloncino ancoraggio verificando tenuta ed ev. dolore

5.10. Posizionamento corretto tubo e sacca drenaggio

5.11. Smaltimento rifiuti

5.12. Rendicontazione procedura su documentazione

6. Scelta del catetere

6.1. Il diametro del catetere deve essere il più piccolo possibile in funzione del problema del paziente; in caso di ematuria dovrà garantire il flusso. La scelta del materiale del catetere va fatta secondo le indicazioni e lo scopo del cateterismo (anche considerato il tempo di permanenza).

7. Caratteristiche

7.1. N° vie

7.1.1. 1

7.1.1.1. Estemporaneo

7.1.2. 2

7.1.2.1. Foley (palloncino di ancoraggio in vescica)

7.1.3. 3

7.1.3.1. Per cistoclisi

7.1.3.2. In caso di ematuria

7.2. Calibro (diametro esterno)

7.2.1. In Charrière (1 CH = 1/3 mm)

7.2.2. da 12 a 24 CH

7.2.3. in base allo scopo del cateterismo, all’età del soggetto, alle condizioni del meato e alle caratteristiche delle urine

7.2.4. minore calibro possibile che garantisca un drenaggio adeguato senza traumatizzare la mucosa uretrale

7.3. Materiale

7.3.1. PVC

7.3.1.1. Intermittente (indicativamente max 24h)

7.3.2. Lattice

7.3.2.1. Indicativamente massimo 7 giorni - incrostazioni e sensibilità al materiale

7.3.3. Lattice siliconato

7.3.3.1. Indicativamente massimo 15 giorni

7.3.4. Silicone/idrogel

7.3.4.1. Anche 4 a 12 settimane

7.4. Consistenza

7.4.1. Molli

7.4.2. Rigidi e semirigidi

7.4.2.1. Da urologo

7.5. Tipo di punta

7.5.1. Nelaton

7.5.1.1. 2 fori drenaggio contrapposti

7.5.2. Mercier

7.5.2.1. semirigido

7.5.2.2. punta arrotondata con un angolatura di 30-45° e uno o 2 fori di drenaggio

7.5.2.3. per favorire l’introduzione nell’uretra membranosa o prostatica

7.5.2.4. in caso di ritenzione urinaria da ipertrofia prostatica

7.5.3. Tiemann

7.5.3.1. semirigido

7.5.3.2. forma conica rettilinea o con angolazione 30°

7.5.3.3. uomini con restringimento uretra

7.5.4. Couvelaire

7.5.4.1. Rigido o semirigido

7.5.4.2. Estremità a becco di flauto e 2 fori laterali

7.5.4.3. emorragia vescicale o dopo intervento chirurgico urologico - garantisce un buon drenaggio

7.5.5. Foley

7.5.5.1. Palloncino di ancoraggio

7.5.5.2. Gonfiare con 8-10cc di acqua sterile

7.5.5.3. In genere punta nelaton, ma anche tiemann

7.5.6. Dufour

7.5.6.1. Semirigido

7.5.6.2. Con palloncino di ancoraggio

7.5.6.3. estremità prossimale a becco di flauto, con curvatura di 30° e due fori laterali contrapposti

7.5.6.4. in caso di tamponamento vescicale e relativa ematuria

8. Uso

8.1. Indicazioni

8.1.1. Ritenzione urinaria acuta o cronica

8.1.2. Bilancio idrico in pazienti critici

8.1.3. Interventi chirurgici che richiedano la vescica vuota o il controllo dei fluidi

8.1.4. Gestione dell'ematuria con coaguli

8.1.5. Esecuzione di test di funzionalità vescicale

8.1.6. Disfunzione neurologica permanente della vescica

8.1.7. Gestione di lesioni aperte localizzate in regione sacrale o perineale in persone incontinenti (se non sono possibili metodi alternativi come condom o presidi d'assorbenza)

8.1.8. Trattamenti farmacologici topici (es. neoplasie vescicali)

8.1.9. Gestione di perone immobilizzate (es. ictus o frattura pelvica) ove non sia possibile utilizzare metodi alternativi non invasivi)

8.1.10. Miglioramento del comfort per le cure di fine vita (cure palliative)

8.1.11. Gestione dell'incontinenza urinaria in seguito al fallimento della terapia conservativa, comportamentale, farmacologica e chirurgica.

8.2. Controindicazioni

8.2.1. Assolute

8.2.1.1. Trauma uretrale (correlato a trauma pelvico)

8.2.2. Relative

8.2.2.1. stenosi uretrale

8.2.2.2. recente chirurgia del tratto urinario (es. uretra, prostata, vescica)

8.2.2.3. presenza di uno sfintere artificiale

8.3. Uso inappropriato

8.3.1. Gestione incontinenza urinaria

8.3.2. Ottenere campioni di urine in individui autonomi

8.3.3. Misurare il ristagno vescicale (meglio l'ecografo!!!)