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Pedagogia 3 by Mind Map: Pedagogia 3

1. Danza

1.1. Danza mortificata nella sua corporeità

1.1.1. radici nel dualismo platonico

1.2. danza CLASSICA i passi obbedivano a una regola prefabbricata

1.2.1. equilibrio precario sulle punte

1.2.1.1. bellezza astratta e imbalsamata

1.2.1.1.1. distacco dalla dimensione terrena

1.2.2. danza MODERNA si ricerca la forma del movimento

1.2.2.1. come espressione del significato interno

1.2.2.1.1. esprimere concetti più profondi non cose frivole

1.2.2.2. nuovo corpo femminile

1.2.2.2.1. riscoperta della parte superiore del corpo

1.2.2.3. dinamicità

1.2.2.4. la danza moderna si apre alle danze orientali

1.2.2.4.1. movimento diventa materia essenziale

1.2.2.4.2. ridare alla danza un significato umano

1.3. Danza moderna

1.3.1. Bejart

1.3.1.1. Bisogna recuperare la funzione sociale e simbolica della danza

1.3.1.1.1. il posto della danza è nelle cose, nella strada, nella vita

1.3.2. Isadora Duncan

1.3.2.1. si schiera contro l'accademismo

1.3.2.1.1. apre la strada alla danza moderna

1.3.2.1.2. vuole spogliare la danza di tutti gli orpelli inutili

1.3.3. Doris Humphrey

1.3.3.1. collegamento tra danza e legge della vita organica

1.3.3.1.1. rapporto uomo - ambiente

1.3.3.1.2. danza come continuo dialogo con la gravità

1.3.3.2. insegnamento non come vocabolario presatabilito

1.3.3.2.1. apprendere i movimenti del corpo e ampliarli o arricchirli

1.3.4. Danzatore considerato nella sua globalità

1.3.4.1. danazatore si confronta ocn le proprie emozioni

1.3.4.1.1. danza come processo creativo

1.4. Danza Educativa

1.4.1. per il bambino la danza è importante quanto la parola (Bejart)

1.4.1.1. è importante non bloccare questa forma espressiva

1.4.1.1.1. spesso poco considerata in ambiente scolastico

1.4.2. Rudolf Laban

1.4.2.1. danza con finalità pedagogiche

1.4.3. approccio Problem Solving

1.4.3.1. il percorso scelto nel risolvere il problema è più importante della risposta

1.4.4. incontro danza educativa

1.4.4.1. accoglienza

1.4.4.2. riscaldamento

1.4.4.3. esplorazione

1.4.4.4. composizione

1.4.4.5. conclusione

1.4.5. educatore deve

1.4.5.1. possedere esperienza corporea diretta di ciò che insegna

1.4.5.2. stabilire con gli allievi clima sereno

1.4.5.3. definire regole comuni

1.4.5.4. non essere un modello da imitare

1.4.5.4.1. ma proponendo ipotesi da verificare

1.4.5.5. usare un chiaro modello di indagine per gli incontri

1.4.5.6. utilizzare tematiche e stimoli legati all'età

1.4.5.6.1. legata agli interessi dei bambini

1.4.5.7. valorizzare tutte le risposte alla proposta

1.4.5.7.1. non esiste una risposta esatta

1.4.5.8. cercare le parole più adatte ad avviare la sperimentazione

1.4.5.8.1. importanza degli stimoli

1.4.5.9. usare la voce con efficacia

1.4.5.10. non temere di guidare la creatività

1.4.5.10.1. dosare con equilibrio imitazione e ripetizione

1.4.5.11. offrire traguardi da raggiungere

2. J. le Boulch

2.1. elabora la Psicocinetica

2.1.1. Scienza del movimento umano applicato alla persona

2.1.1.1. dalla concezione di Piaget

2.1.1.1.1. adattamento deriva da assimilazione prima

2.1.2. Problem Solving

2.1.2.1. esercizio non come modello da riprodurre, ma come problema da risolvere

2.1.2.2. apprendimento movimento come qualcosa di attivo

2.1.2.2.1. 3 fasi

2.1.2.3. dalla tecnica non si parte, ma la si scopre

2.1.2.3.1. in caso di difficoltà o blocco

3. Corpo e Parola

3.1. proposta inseribile nel Movimento Autobiografio

3.2. Esperienza Diretta

3.2.1. formule educative fondate sull'esperienza diretta

3.2.1.1. centrata sull'interazione corpo-parola

3.2.1.1.1. valenza educativa insita nella percezione

3.3. Sense Making

3.3.1. processi di re interpretazione del contesto presente alla luce dei contesti passati e viceversa

3.4. Emozioni

3.4.1. importanza nei contesti formativi

3.4.1.1. importanza del contesto, del soggetto e della storia

4. Teatro dell'oppresso

4.1. fondato da Augusto Boal

4.1.1. al centro la figura dell'oppresso

4.1.1.1. poveri, bambini, donne

4.1.1.1.1. abbattimento della separazione formale tra attore e spettatore

4.1.1.2. al centro del suo concetto di teatro

4.1.1.2.1. modificabilità della realtà

4.1.2. Contatto con Freire

4.1.2.1. Boal inserisce il suo lavoro in un movimento di riscatto popolare

4.1.2.1.1. alfabetizzazione e coscientizzazione

4.2. Teatro forum

4.2.1. a seguito di un evento casuale

4.2.2. pubblico entra in scena al posto degli attori

4.2.2.1. si presenta lo spettacolo con il finale deciso dagfli attori

4.2.2.1.1. in seguito richiesta l'interazione col pubblico

4.3. Teatro invisibile

4.3.1. spettacolo messo in scena in contesti di vita quotidiana

4.3.1.1. coglie le reazioni del pubblico inconsapevole

4.3.1.1.1. es avance in metropolitana

4.3.1.2. si presta ad un utilizzo di tipo educativo

4.3.1.2.1. vuole incrinare la cortina di indifferenza della cultura occidentale

4.4. connotazione politica

4.4.1. non è la ricerca del sè come in Grotoswky

4.5. Forte impronta Maieutica

4.5.1. spinge individui al dialogo e al confronto

4.5.1.1. ricerca di risposte nuove e non stereotipate

4.5.2. processi di conoscenza e trasformazione realtà oppressive

5. J. Grotowsky

5.1. importante protagonista teatrale del 900

5.1.1. tra il 1959 e 1970 fonda TeatrLaboratorium

5.1.1.1. intensa ricerca teatrale fisica e teorica

5.1.2. Per un Teatro Povero

5.1.2.1. andare all'essenza del teatro

5.1.2.1.1. spogliandolo di tutto ciò che è superfluo

5.1.2.2. opera che descrive la concezione di Grotowsky

5.1.2.3. scritto da Barba un suo allievo

5.1.3. 3 nuclei del teatro

5.1.3.1. 1. Formazione dell'Attore (training)

5.1.3.1.1. allenamento e training servono per liberarsi da restrizioni e sovrastrutture

5.1.3.1.2. occorre andare oltre la stanchezza

5.1.3.1.3. Corporeità della voce

5.1.3.2. 2. Relazione Attore Spettatore

5.1.3.2.1. Spettatore diventa protagonista

5.1.3.3. 3. Teatro Parateatrale

5.1.3.3.1. in seguito all'abbandono delle scene

6. Bertherat

6.1. Antiginnastica

6.1.1. in opposizione con la ginnastica classica

6.1.1.1. forzature che aggravano problemi

6.1.1.1.1. dovuto ad approccio meccanicistico

6.1.1.2. individuò 5 grandi catene muscolari

6.1.1.2.1. sorta di grandi elastici interdipendenti

6.1.1.3. contraria allo sviluppo dei singoli muscoli

6.1.1.3.1. allungamento per liberare forza repressa

6.1.1.3.2. non va forzata la natura, ma ricercata una fisiologicità

6.1.2. propone consapevolezza del corpo

6.1.2.1. percezione più intima

6.1.3. equilibrio posturale si ottiene allungare e rilasciare

6.1.3.1. con consapevolezza

6.1.3.1.1. specie catena posteriore

6.1.4. seduta

6.1.4.1. prima fase di test

6.1.4.1.1. si localizza ciò che blocca

6.1.4.2. seconda fase

6.1.4.2.1. entriamo nel blocco e lo smontiamo

6.1.4.3. tecniche di respirazione mediate dallo yoga

7. Watsu

7.1. fondata da Harold Dull

7.2. Water - Shatsu

7.2.1. movimenti dello shatsu in acqua calda

7.2.1.1. fa sentire l'integrità di corpo e anima entrando in contatto profondamente con le parti di sè

7.2.1.1.1. in coppia o da soli

7.2.1.2. movimenti dolci e armoniosi

7.2.1.2.1. attorno alla coppia spazio di silenzio empatia e ascolto

7.2.1.3. gamma di movimenti cresce

7.2.1.3.1. rilassamento muscolare

7.2.1.4. incontro

7.2.1.4.1. piscina profonda 120cm

7.2.1.4.2. acqua mediatrice del dialogo corporeo

7.2.1.5. molto valido in gravidanza

7.2.1.5.1. aiuta la gestante a prendere confidenza con il proprio corpo

8. Feldenkrais

8.1. durante una convalescenza idea il suo metodo

8.1.1. approccio fisico matematico che lega schema corporeo e schema psichico

8.1.1.1. 2 articolazioni

8.1.1.1.1. consapevolezza attraverso il movimento

8.1.1.1.2. integrazione funzionale

8.1.1.2. processo di consapevolezza corporea