1. '400
1.1. Aspetti centrali del '400
1.1.1. Tendenza all'aggregazione politica e statale (stati nazionali in Inghilterra, Francia, Spagna vs stati regionali in Italia)
1.1.2. sviluppo della società di corte (egemonia culturale, elaborazione di un nuovo codice di comportamento, nuova figura sociale del gentiluomo, bisogno di coesione nel sistema delle varie corti)
1.1.3. Umanesimo = Movimento culturale sviluppatosi in Italia dalla metà del Trecento fino a tutto il Quattrocento, caratterizzato da una rinnovata centralità dell'uomo e dell'opera umana e dal recupero della civiltà spirituale e letteraria greco-latina
1.1.4. invenzione della stampa a caratteri mobili ( abbattimento dei costi di produzione di un libro => ampliamentodel pubblico dei lettori
1.2. I metà
1.2.1. Predominio della letteratura in latino
1.2.1.1. Ex: Lorenzo Valla (grande conoscitore di latino e filologo romano ("De Falso credita et ementita Constantini donatione" in cui denuncia lo stato pontificio)
1.2.2. Tra i due: Leon Battista Alberti
1.2.2.1. Archietto, autore in latino ma promotore del volgare (autore della prima grammatica in volgare e dei "libri della famiglia", trattato sotto forma di dialogo di come dovrebbe essere per i canoni dell'epoca una famiglia perfetta)
1.2.3. crisi della letteratura in volgare
1.2.3.1. Pochi autori di minor rilievo (Giusto de' Conti, Burchiello)
1.3. II metà
1.3.1. netta attenuazione del disiquilibrio tra latino e volgare
1.3.1.1. Letteratura a Firenze
1.3.1.1.1. ruolo chiave di Lorenzo il Magnifico
1.3.1.2. Letteratura nelle corti
1.3.1.2.1. Ferrara (generi: romanzo cavalleresco)
1.3.1.2.2. Napoli (generi, lirica, bucolica novellistica
2. '500
2.1. II metà
2.1.1. Bas les couilles wlh
2.2. Aspetti centrali del '500
2.2.1. guerre d'Italia: predominio spagnolo sull'isola
2.2.2. rottura dell'unità religiosa: Riforma protestante e controriforma
2.2.3. scoperta di nuovi mondi
2.2.4. nuove modalità di comunicazione cultural: nascita dell'industria editoriale
2.3. I metà
2.3.1. Predominio della letteratura in volgare
2.3.2. Pubblico più ampio e differenziato
2.3.3. Classicismo (Indirizzo culturale secondo il quale le opere letterarie e artistiche della classicità greco-romana, con i valori di equilibrio, misura, armonia, costituiscono un un modello da imitare)
2.3.3.1. Intellettuali più influenti
2.3.3.1.1. Pietro Bembo
2.3.3.1.2. Baldassarre Castiglione
2.3.3.2. Codificazione dei comportamenti sociali
2.3.3.2.1. "Galateo" di Giovanni della Casa
2.3.3.2.2. "Il Cortegiano" di Castiglione
2.3.3.3. Codificazione dei generi letterari
2.3.3.3.1. lirica (petrarchismo classicista): Bembo, Della Casa
2.3.3.3.2. novella (modello boccacciano): Bandello
2.3.3.3.3. narrativa in versi (romanzo cavalleresco): Orlando Furiosos di Ludovico Ariosto
2.3.3.3.4. teatro (predominio della "commedia" e nascita della "commedia regolare", commedia cinquecentesca che nasce dalla riscoperta della drammaturgia classica greca e latina. Suddivisa in 5 atti, è la classica scansione in prologo, protasi, epitasi, catastrofe e epilogo): Ariosto, Machiavelli, Bibbiena, Aretino, Ruzante
2.3.3.3.5. trattatistica (prevalente forma dialogica, componente didattica, argomenti portanti su politica,letteratura, comportamento): Machiavelli, Bembo, Castiglione, Della Casa
2.3.3.3.6. storiografia (rottura rispetto alla storiografia medievale e umanistica): Machiavelli e Guicciardini
2.4. Macchiavelli
2.4.1. Mandragola
2.4.1.1. Commedia regolare (vedi sopra), però il cui intreccio molto deve al modello novellistico moderno del Decameron di Bocaccio: temi della beffa e dell'amore. La storia si svolge a Firenze nel 1504. Callimaco è innamorato di Lucrezia, moglie dello sciocco dottore in legge messer Nicia. Con l'aiuto del servo Siro e dell'astuto amico Ligurio, Callimaco, in veste di famoso medico, riesce a convincere messer Nicia che l'unico modo per avere figli sia di somministrare a sua moglie una pozione di mandragola (da qui il titolo della commedia), ma il primo che avrà rapporti con lei morirà. Ligurio trova presto una geniale soluzione: a morire sarà un semplice garzone, cosa che tranquillizza parzialmente Nicia, il quale resta comunque perplesso, visto che qualcuno dovrà giacere con sua moglie. Naturalmente Ligurio ha pensato all'amico Callimaco, che spasima per Lucrezia: infatti non vi sarà nessun garzone come vittima predestinata, bensì sarà lo stesso Callimaco a travestirsi da tale. Il garzone-Callimaco viene colpito e portato a casa di Nicia, e poi infilato nel letto insieme a Lucrezia. Questa, che nel frattempo è stata convinta a consumare il rapporto adulterino da fra' Timoteo, accetta, e nel momento in cui scopre la vera identità di Callimaco, acconsente alla fine a diventare sua amante. Dopo la notte degli inganni, riassunte le sembianze del medico, Callimaco ottiene dall'inconsapevole Nicia, contento della futura paternità, il permesso di abitare in casa sua e quindi di godere, non visto, delle grazie di Lucrezia.
2.4.1.1.1. Analisi dei personaggi
2.4.2. Principe
2.4.2.1. Il principe è un breve trattato politico di 26 capitoli, il cui oggetto è la forma politica della monarchia. L'autore si rivolge ai signori di Firenze per spronarli ad estendere la loro egemonia su tutta l'Italia, così da liberare la penisola dalle'influenza delle potenze straniere. La forma politica del principato viene proposta sotto una luce ideale: essa risulta la rispostapiù efficace alle drammatiche condizioni dell'Italia contemporanea (dopo la morte di Lorenzo de Medici nel 1492)
2.4.2.2. Machiavelli distingue tre tipi di principato: quello ereditario (il principe eredita il potere), quello misto (in parte ereditato, in parte conquistato di recente) e quello nuovo (il principe ha conquistato l'intero regno con la sua capacità politica, sfruttando a proprio favore la fortuna, è il modello che più sta a cuore al poeta, egli distingue tre motori nella storia umana: la "fortuna" intesa come la sorte, la "virtù" e la "occasio" la capacità cioé di saper approfittare delle circostanze favorevoli). Machiavelli si basa sull'operato di due principi nuovi vissuti di recente: Francesco Sforza, duca di Milano, e il duca Valentino, signore di Romagna
2.4.2.3. In seguito l'autore esalta le milizie proprie, fedeli al principe e motivate dalla difesa di interessi personali; al contrario, deplora le milizie mercenarie, giudicate del tutto inaffidabili. In seguito Machiavelli prende in esame le virtù che un perfetto principe dovrebbe avere: queste virtù infatti non sono dettate dal criterio di dovere morale, bensì da quello di utilità politica. È dunque indispensabile emancipare la politica dalla morale: essere parsimonioso piuttosto che generoso, crudele piuttosto che pietoso, usare l'astuzia della volpe e la violenza del leone, solo con queste due capacità egli sarà in grado di conservare il potere e garantire la felicità pubblica
2.4.2.4. IL Principe analizza il potere monarchico mentre i Discorsi esaltano l'ordinamento repubblicano a lungo si è voluta vedere una contraddizione tra le due opere ma semplicemente hanno fini diversi, il Principe cerca una soluzione rapida alla "ruina Italiana" mentre i discorsi illustrano come mantenire uno stato già formato sul lungo termine
2.4.3. Francesco Guicciardini
2.4.3.1. opposizione con Machiavelli
2.4.3.2. I "Ricordi" sono una raccolta di massime e di brevi considerazioni, fondano il genre nuovo dell'aforisma, destinato ad avere grande successo. Tesi fondamentale dei "Ricordi" è che il mondo è soggetto alla fortuna e la sola virtù che l'uomo può opporgli è la "discrezione" cioé lacapacità di cogliere le caratteristiche peculiari e incomparabili di ogni situazione e regolarsi in conseguenza. Per Guicciardini l'azione umana è guidata dall'interesse individuale, il "particulare
2.4.3.3. Storia d'Italia, racconta le vicende della morte di Lorenzo il Magnifico e quella di Clemente VII, l'opera è costruita sulla tesi che la storia sia irrazonale e imprevedibile, si contrappone dunque alla visione umanistica e machiavelliana che la storia possa essere "Maestra di vita"