FIGLI CONTESI E FIGLI ABBANDONATI

Testi in dialogo: figli contesi e figli abbandonati

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1. I FIGLI DIVORATI DAL PADRE

1.1. “Teogonia”, Esiodo Questo racconto rappresenta l'origine dell'archetipo dei bambini uccisi appena nati o in tenera età dal padre. Crono, che aveva rubato il potere al padre Urano uccidendolo, aveva paura che i suoi figli facessero lo stesso con lui, paura avvalorata dalle predizioni di un oracolo e quindi decide di uccidere tutti i suoi figli nel momento stesso in cui la madre, Rea, li ha dati alla luce. vv. 459-462 “Ma questi li divorava il grande Kronos, non appena ciascuno dal ventre della sacra madre ai ginocchi arrivava, e ciò escogitava perchè nessun altro degli illustri figli di Urano fra gli immortali avesse il potere regale”

2. LA STRAGE DEGLI INNOCENTI

2.1. Per ambizione di potere

2.1.1. Secondo capitolo del Vangelo, Matteo Il re della Palestina Erode ordina l'uccisione di tutti i bambini maschi minori di due anni del suo regno dopo aver ricevuto la notizia, da parte dei Magi, che era nato il re dei giudei. L'unico a salvarsi fu Gesù, grazie all'intervento di un angelo di Dio che, apparendo in sogno a Giuseppe, gli ordinò di scappare in Egitto.

2.2. Figli della colpa

2.2.1. L'innocente, D'Annunzio Tullio Hermil fa morire Raimondo, frutto dell'infedeltà della moglie, lasciandolo al freddo.

3. FIGLI SCAMPATI A MORTE SICURA

3.1. Alcuni bambini, pur destinati a morte certe, riescono a salvarsi grazie all'intervento del fato poiché destinati a grandi cose.

3.1.1. Condottieri di popoli

3.1.1.1. Come ad esempio Mosè che dopo essere stato gettato nelle acque del Nilo per ordine del faraone in quanto ebreo, fu salvato e adottato dalla sorella dello stesso: il suo destino, relegatogli da Dio, era quello di ricondurre gli ebrei nella terra promessa.

3.1.1.1.1. figlia

3.1.2. Fondatori di città

3.1.2.1. Il re di Alba Longa, Amulio, decide di porre fine alla dinastia del fratello, al quale aveva sottratto il potere, facendone assassinare il figlio e obbligando la figlia Rea Silvia a consacrarsi alla dea Vesta; la situazione degenerò quando Marte si invaghì di Rea Silvia e, a seguito della sua violenza, ella ebbe due gemelli: Romolo e Remo, che vennerò però gettati nel Tevere per ordine dello stesso Amulio. Ma i bambini sopravvissero e vennero cresciuti da una lupa: è a loro che si fa risalire la nascita di Roma.

4. ABBANDONO DI UN FIGLIO: concepito solo in casi eccezionali come ad esempio

4.1. LA MORTE DI UN RE - nel mito

4.1.1. Edipo re, Sofocle Il concepimento di Edipo era stato preceduto dall'orribile profezia che destinava il re di Tebe Laio a morte per mano del figlio. Per paura di morire e di perdere il trono Laio sottrasse alla moglie Giocasta il figlio appena nato, abbandonandolo su una montagna. Qui venne trovato da un pastore che decise di darlo in dono ai sovrani di Corinto i quali gli diedero il nome di Edipo. Un giorno, per caso, Edipo uccise il padre Laio durante un duello non essendo a conoscenza della sua paternità e, liberata la città di Tebe, prese la madre Giocasta in sposa. Dal loro matrimio nacque addirittura un figlio e queste terribili vicende furono punite dall'avvento di una grave peste. Edipo, dopo averne scoperte le cause, e quindi essendo venuto a conoscenza del suo passato, si toglie la vita.

4.2. MOTIVI ECONOMICI- nella fiaba

4.2.1. Hansel e Gretel, J. e W. Grimm La già grave situazione economica di una famiglia venne peggiorata dalla diffusione della carestia. Non avendo cibo a sufficienza per sfamare i propri figli, Hansel e Gretel, due genitori decidono di abbandonarli nel bosco poiché il loro approvvigionamento non era sufficiente a sfamare quattro persone.

4.2.2. FIGLI VENDUTI

4.2.2.1. Cuore, Edmondo De Amicis Sempre in caso di povertà, un altro terribile destino comune a molti bambini è quello di essere venduti come schiavi dai propri genitori, come nel caso dell'episodio del 'Piccolo patriota padovano' raccontato da De Amicis nel suo romanzo.

5. LA MADRE VERA E L'USURPATRICE

5.1. ”Primo libro dei re”, Antico Testamento Due donne che hanno avuto un figlio contemporaneamente fanno appello alla saggezza di re Salomone quando una delle due, dopo aver ucciso accidentalmente il proprio bambino, rivendica la maternità sull'altro. Solo l'amore materno sincero ha saputo rivelare la verità nel momento in cui il re minaccia di uccidere il bambino così da porre fine alla disputa. V 5-7 “La donna il cui figlio era vivo si rivolse al re, poiché le sue viscere si erano commosse per il suo figlio, e disse 'Perdona, mio signore! Date a lei il bimbo vivo; non dovere farlo morire!'. “ Queste parole dimostrano come per la vera madre sia più importante sapere il figlio salvo, anche a costo di non averlo con sé.

6. IL FIGLIO DI DUE MADRI

6.1. “Il figlio di due madri”, Massimo Bontempelli In questo caso il bambino ha effettivamente due madri (questo è possibile grazie al genere dell'opera, ovvero il fantastico) e uno zingaro dei mari che decide di sottrarre il bambino a entrambe le donne rapendolo così da chiudere la disputa.

7. ORFANI

7.1. Oliver Twist, Charlse Dickens Nel romanzo ottocentesco si diffonde la figura dei trovatelli come nel caso di Oliver Twins che era nato in un ospizio che aveva ospitato sua madre, raccolta in strada in fin di vita, che non riuscì a sopravvivere dandolo alla luce.

7.1.1. -s

7.1.2. Twist