DECADENTISMO
af Rossella La Monica
1. I FILOSOFI DEL DECADENTISMO:
1.1. Nietzsche
1.1.1. Diede risalto e visibilità alla dimensione “dionisiaca” (in opposizione a quella “apollinea”) dell’uomo, cioè a quanto vi è di cieco, irrazionale, animale nel comportamento umano.
1.2. Bergson
1.2.1. Conferì nuovo valore all’intuizione e concepì il tempo non come unità di misura dello scorrere dei fatti ma come dimensione soggettiva e psichica.
2. LA POESIA
2.1. Per gli appartenenti a questa corrente la poesia è uno degli strumenti preferiti per esprimere idee e stati d’animo. I poeti simbolisti francesi consideravano la poesia una forma di “rivelazione”: ricordiamo, tra i più noti, Charles Baudelaire, Stéphane Mallarmé, Arthur Rimbaud, Paul Verlaine. Nella pratica, il decadentismo introduce il verso libero ricorrendo all’uso abituale del linguaggio simbolico.
3. LA POETICA
3.1. I mezzi poetici del Decadentismo tendono a far provare al lettore la stessa sensazione avvertita dal poeta. La parola perde il suo significato definito, e diviene allusione, e i mezzi usati saranno: la musicalità del verso, che sfugge a regole e convenzioni letterarie la ricchezza e la ricercatezza del linguaggio il simbolo, che tende ad una conoscenza sintetica fatta di immagini fascinose
4. SOTTOGENERI
4.1. ESTETISMO
4.1.1. Oscar Wilde, Il ritratto di Dorian Gray.
4.1.2. Husysmans, Controcorrente
4.2. PARNASSIANESIMO
4.2.1. Tèophile Gautier
4.3. SIMBOLISMO
4.3.1. Charles Baudelaire, Correspondences
5. ITALIA
5.1. In Italia penetra e si sviluppa molto lentamente, assumendo aspetti diversi in rapporto alla personalità di ciascun artista.
5.1.1. In Giovanni Pascoli assume l’aspetto simbolistico e vittimistico.
5.1.2. In Gabriele D’Annunzio, l’aspetto estetizzante, superomistico e sensualistico.
5.1.3. In Luigi Pirandello l’aspetto dialettico, polemico, demolitore delle ipocrisie e dei luoghi comuni.