Le forme politiche della disuguaglianza

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Le forme politiche della disuguaglianza da Mind Map: Le forme politiche della disuguaglianza

1. Le altre assemblee popolari

1.1. I comizi tributi e i concili della plebe erano organizzate sulla base dell’appartenenza alle tribù

1.1.1. I comizi tributi

1.1.1.1. Eleggevano i magistrati minori

1.1.2. I concili della plebe

1.1.2.1. Eleggono i tribuni della plebe

1.1.2.2. Erano aperti alla partecipazione dei soli plebei

1.1.2.3. Deliberano attraverso i plebisciti

1.2. Il numero delle tribù venne fissato a 35, quattro urbane e 31 rustiche

2. Il sistema delle centurie e il voto dei comizi

2.1. I comizi centuriati

2.1.1. Istituiti tra il VI e il V secolo a.C.

2.1.2. Tra i suoi poteri rientravano: • elezione dei magistrati più importanti (consoli, pretori, censori) • assunzione di decisioni vitali, come dichiarazioni di guerra e conclusione di trattati di pace

2.1.3. Fungevano da tribunale d’appello per le condanne capitali

2.1.4. Si basavano su una struttura di tipo censitario

2.1.4.1. Prevedevano la partecipazione di tutti i cittadini maschi, divisi in classi sulla base della ricchezza posseduta

2.1.4.2. L’articolazione in classi di censo corrispondeva a una differenziazione nelle funzioni militari

2.1.4.3. C’erano prevalentemente sei classi

2.1.4.4. Le sei classi formavano all’esercito 193 centurie: Prima classe fornivano 98 centurie La seconda, la terza e la quarta classe 20 centurie ciascuno La quinta classe 30 centurie I proletari infine formavano 5 centurie

2.1.4.4.1. Ogni centuria disponeva di un voto e la prima classe da sola ne esprimeva 98, cioè più della metà

3. Come definire la repubblica romana?

3.1. Era un regime a partecipazione diretta

3.1.1. I cittadini intervenivano in prima persona sulle gestioni dello stato

3.2. Era un regime molto diverso dalla democrazia

3.2.1. Accesso alle magistrature è prerogativa della nobilitas

3.2.1.1. Che controllava le decisioni delle assemblee popolari

3.2.1.1.1. Esse non potevamo autoconvocarsi

3.2.1.1.2. Per esse non era prevista alcuna discussione delle proposte portate davanti all’assemblea

3.2.2. Gli aspiranti dovevano provenire dalla classe di censo più elevata

3.2.2.1. Con il tempo fu stabilito un ordine preciso tra le diverse magistrature e fissato un’età minima per l’accesso alle cariche

3.3. La tappa iniziale era costituita dalla questura per la quale erano richiesti i 28 anni di età, la successiva dall’edilità cui si poteva accedere dai 31

3.3.1. L’apice della carriera e l’accesso alla nobilitas si raggiungevano con il consolato

3.3.1.1. Per entrare nell’oligarchia occorreva che una famiglia fosse accettata e inclusa nella cerchia dei potenti da chi già ne faceva parte

3.4. Esistevano i cursus honorum “percorso delle cariche”

3.5. La repubblica romana rimase per tutta la sua vita un regime che concentrava il potere reale nelle mani di una cerchia stretta

3.5.1. Essa, secondo il vocabolario politico degli antichi, era un’aristocrazia, cioè un regime dove governavano gli aristoi cioè “i migliori”

3.5.2. I romani preferivano parlare di costituzione mista, un regime che mescolava la monarchia, l’aristocrazia e la democrazia

3.5.2.1. I consoli rappresentavano l’elemento monarchico, il senato quello aristocratico e le assemblee popolari costituivano il versante più propriamente democratico del sistema