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I METALLI da Mind Map: I METALLI

1. LEGHE DEL RAME

1.1. caratteristiche

1.1.1. punto di fusione più basso

1.1.2. maggiore fluidità allo stato di fusione

1.2. BRONZO

1.2.1. la più usata nelle fusioni

1.2.2. formato da rame e stagno

1.2.2.1. più stagno è presente più è fluido durante la fusione e duro e fragile allo stato solido

1.2.2.1.1. a) di riprodurre il modello con maggiore precisione

1.2.2.1.2. b) lo scorrimento dentro sottili intercapedini

1.2.2.2. se la percentuale di stagno è molto piccola è necessaria un'opera di intaglio

1.2.2.2.1. es. opere di ghiberti o donatello

1.2.3. veniva usato per oggetti d'uso, non per sculture autonome

1.2.4. come il rame si altera in ossidi e solfuri di rame

1.2.4.1. a contatto con l'aria si scurisce

1.2.4.2. con l'umidità e anidride carbonica si riveste di patine verde-azzurro composte di carbonati di rame

1.2.4.2.1. rimangono superficiali e proteggono il metallo sottostante da ulteriori alterazioni

1.3. RAME+PIOMBO

1.3.1. abbassa i costi di produzione

1.3.2. consente una migliore lavorazione a freddo

1.4. OTTONE (RAME+ZINCO)

1.4.1. caratteristiche simili a rame+piombo

1.4.2. agevola i procedimenti di doratura

1.4.3. nella storia dell'arte

1.4.3.1. caratteristico dell'arte musulmana

1.4.3.2. usato in europa dal XII sec.

1.4.3.3. nel tardo medioevo usato nei paesi bassi, in germania, in inghilterra

1.4.3.4. nel XV e nel XVI sec usato in italia (in particolare a venezia)

1.4.3.5. usato nelle leghe statuarie dall'epoca romana al barocco

2. RAME

2.1. abbondante in natura

2.2. caratteristiche

2.2.1. buona durezza

2.2.2. buona malleabilità

2.2.2.1. adatto alla lavorazione in lamine

2.2.3. resistenza agli agenti atmosferici

2.2.4. temperatura di fusione alta (1085°)

2.2.5. scarso grado di fluidità allo stato di fusione

3. RESTAURO E CONSERVAZIONE DEI BRONZI

3.1. cancro del bronzo

3.2. fossilizzazione

3.3. per rimuovere la patina si può ricorrere al bagno elettrolitico

4. NELLA STORIA

4.1. già conosiuti nella PREISTORIA

4.2. dal III millennio alla metà del I millennio a.C.

4.2.1. nell'oriente antico, in grecia, in etruria

4.2.2. tecnica usata:

4.2.2.1. sculture di grandi dimensioni

4.2.2.1.1. MARTELLAMENTO A FREDDO

4.2.2.2. sculture di piccole dimensioni

4.2.2.2.1. COLATURA DEL METALLO FUSO IN STAMPI

4.3. Fine VI sec.

4.3.1. in grecia

4.3.2. tecnica utilizzata:

4.3.2.1. FUSIONE

4.3.3. INIZIO DELLA STORIA DELLA SCULTURA IN METALLO COME TECNICA AUTONOMA

5. CARATTERISTICHE

5.1. non può essere plasmato

5.2. non può essere scavato

5.3. deve essere adattato a una matrice

5.3.1. riducendolo in lamine

5.3.1.1. non offre grandi possibilità alla espressione artistica

5.3.2. fondendolo e colandolo in stampi

5.3.2.1. riproduce fedelmente il modello

5.3.2.2. presenta difficoltà esecutive

5.4. consente la riproduzione in serie

6. TECNICHE DI LAVORAZIONE

6.1. lavorazione diretta

6.1.1. martellamento delle lamine

6.1.1.1. in asia anteriore, egitto, grecia, etruria prima del V sec.

6.1.2. sbalzo

6.1.2.1. per sculture di piccole dimensioni

6.1.3. cesellatura

6.1.3.1. cesello: per delineare il disegno

6.1.4. incisione

6.2. tecniche della fusione

6.2.1. i modelli

6.2.1.1. sono indispensabili sul piano tecnico

6.2.1.2. materiali

6.2.1.2.1. gesso

6.2.1.2.2. stucco

6.2.1.2.3. creta

6.2.1.2.4. cera

6.2.1.2.5. uso di armature interne

6.2.2. le forme

6.2.2.1. hanno subito nei secoli un'evoluzione:

6.2.2.1.1. stampi aperti in pietra o argilla cotta

6.2.2.1.2. forme cave a due valve

6.2.2.1.3. forma di argilla di un solo pezzo plasmata su un modello di cera

6.2.3. tecniche della fusione a cera perduta

6.2.3.1. procedimento

6.2.3.1.1. il modello viene preparato plasmando la cera su un nucleo di argilla. il modello viene coperto con uno strato di terra. nella copertura vengono inseriti dei canali per ildeflusso della cera e degli sfiatatoi per la fuoriuscita dell'aria. durante la cottura dell'intera massa nel forno la cera viene eliminata attraverso i canali. nell'intercapedine lasciata vuota dalla cera si getta la lega fusa che solidificandosi riproduce il modello del cavo della forma. si ottiene così l'opera finita.

6.2.3.2. si ricorre spesso all'usanza di fondere separatamente varie parti per poi unirle in seguito

6.2.4. fusione a staffa

6.2.4.1. caratteristiche

6.2.4.1.1. evita l'uso della cera

6.2.4.1.2. consente un numero illimitato di copie

6.2.4.2. procedimento

6.2.4.2.1. il modello viene immerso in una cassa piena di sabbia da fonderia. dalla forma ottenuta si ricava un secondo modello di argilla di volume ridotto che viene posto all'interno del vuoto lasciato dal modello in modo tale che la sua superficie esterna sia equidistante da quella interna, lo si fissa e si esegue il getto.

6.2.4.3. soprattutto usata per bassorilievi, medaglioni...

6.2.5. galvanoplastica

6.2.5.1. scoperta del procedimento nel 1836-38

6.2.5.2. consiste nel far depositare per via elettrolitica un metallo sulla superficie interna di una forma

6.2.6. la finitura del getto

6.2.6.1. il getto può subire una ulteriore lavorazione a freddo

6.2.7. le patine

6.2.8. la doratura