Contrasto alla violenza di genere - il diritto tributario e i rapporti familiari

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Contrasto alla violenza di genere - il diritto tributario e i rapporti familiari da Mind Map: Contrasto alla violenza di genere - il diritto tributario e i rapporti familiari

1. Cosa prevede in ordine a tali aspetti l’ordinamento tributario italiano?

1.1. La nostra costituzione all’art. 37 stabilisce che: “La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore. Le condizioni di lavoro devono consentire l’adempimento della sua essenziale funzione familiare e assicurare alla madre e al bambino una speciale adeguata protezione”.

1.1.1. La Cassazione ha trattato varie volte il tema della discriminazione sui luoghi di lavoro nei confronti delle donne e, con la sentenza n. 14206 del 5 giugno 2013, ha colto l’occasione per rafforzare il principio di uguaglianza espresso dalla legge che fa espresso divieto di trattare i lavoratori in maniera diversa in base al sesso ad esempio nell’affidare incarichi oppure nell’assegnare qualifiche etc.

1.1.1.1. Non a caso, lo Statuto dei Lavoratori, legge 20.05.1970 n. 300 , G.U. 27.05.1970, precisa che: “Articolo 15 Atti discriminatori: “è nullo qualsiasi patto od atto diretto a: a) subordinare l’occupazione di un lavoratore alla condizione che aderisca o non aderisca ad una associazione sindacale ovvero cessi di farne parte; b) licenziare un lavoratore, discriminarlo nella assegnazione di qualifiche o mansioni, nei trasferimenti, nei provvedimenti disciplinari, o recargli altrimenti pregiudizio a causa della sua affiliazione o attività sindacale ovvero della sua partecipazione ad uno sciopero. Le disposizioni di cui al comma precedente si applicano altresì ai patti o atti diretti a fini di discriminazione politica o religiosa.”

2. Oramai nell'epoca in cui viviamo, dove modernità e tecnologia sono i capisaldi della nostra società, sembra assurdo dover ancora parlare di discriminazione visto che la parità tra i sessi è stata riconosciuta da tante fonti nazionali ed europee.

3. Qual è l’impatto che ne deriva o può derivarne nella prospettiva della promozione della parità di genere?

3.1. Ciò che occorre è una politica che stimoli l’informazione e la stampa a tenere sistematicamente conto della parità di genere, ma occorre anche indirizzare l’attenzione sull’istruzione perché si inizi, fin dalla più giovane età, un percorso educativo fondato sulla parità, al fine di eliminare gli stereotipi e determinare così una vera e propria modifica culturale. I rigidi ruoli di genere possono infatti ostacolare le scelte individuali e limitare il potenziale delle future donne e dei futuri uomini.

3.1.1. L’ineguaglianza rappresenta, infatti, un peso per un’economia che ambisce ad essere intelligente, sostenibile e solidale e che intende conseguire elevati livelli di occupazione, produttività e coesione sociale. Il potenziale e i talenti delle donne devono essere utilizzati più largamente e più efficacemente.