1. Gioco Simbolico
1.1. gioco del far finta
1.1.1. occorre far riferimento a Piaget
1.1.1.1. Comportamento ludico Simbolico diversi stadi con andamento a U
1.1.1.1.1. Fase sviluppo 12-18 mesi
1.1.1.1.2. Fase declino funzionale
1.1.1.1.3. Emergere del gioco con le regole
1.1.1.2. Stadio Preoperatorio (2-4 anni)
1.1.1.2.1. Primo livello
1.1.1.2.2. Secondo livello
1.1.1.2.3. terzo livello 3 - 4 anni
1.1.1.3. Stadio Operatorio Concreto 4 - 7 anni
1.1.1.3.1. ha inizio il declino dei giochi simbolici
1.1.1.4. Stadio operatorio formale 7-11 anni
1.1.1.4.1. gioco simbolico declina progressivamente
1.2. Alcuni Temi
1.2.1. Casa
1.2.1.1. divide spazio in dentro e fuori
1.2.1.1.1. primo simbolo del corpo
1.2.1.2. campo base attorno al quale si organizza il sè in relazione con il mondo
1.2.1.3. casa fortificata atteggiamento difensivo e viceversa
1.2.2. Armi
1.2.2.1. di conseguenza identificazioni in Eroi
1.2.2.2. accento sul contenuto
1.2.2.2.1. forte potente, buono o cattivo
1.2.2.3. importanza di giocare l'aggressività
1.2.2.3.1. ruolo fondamentale nel bisogno di autonomia personale
1.2.3. Giochi di ruolo
1.2.3.1. il bambino si mette nei panni dell'adulto
1.2.3.1.1. su modalità tipiche e standardizzate
1.2.4. ruolo dell'adulto fondamentale
1.2.4.1. sintonizzazione
1.2.4.1.1. adulto non giudica, ma accoglie
1.3. Abilità utilizzate
1.3.1. Decontestualizzaizone
1.3.1.1. capacità di sganciare oggetti e situazioni dai loro significati
1.3.1.1.1. secondo Piaget alla base della finzione ludica
1.3.2. Decetramento
1.3.2.1. capacità di assumere prospettive diverse dalla propria
1.3.3. Integrazione
1.3.3.1. integrare singoli schemi di azione in sequenza più complesse
1.3.4. Controllo dell'esecuzione
1.3.4.1. capacità di accompagnare la finzione ludica con un linguaggio
1.3.4.1.1. importante elemento informativo della finzione
1.3.5. Competenza sociale
1.3.5.1. capacità di condividere l'azione ludica e negoziare con altri le proprie intenzioni
2. Gioco senso motorio
2.1. attività motorie orientate su di sè
2.1.1. centrate sul proprio corpo (dondolare, rotolare, cadere)
2.2. attività motorie orientate verso l'esterno
2.2.1. verso lo spazio (correre, saltare, arrampicarsi)
2.3. confronto con Gioco/ Movimento Fusionale
2.3.1. egocentrismo radicale
2.3.2. adulto crea un movimento fluido e continuo
2.3.2.1. che si oppone a quello frammentato del bambino
2.3.2.1.1. fasi di contrazione quando il neonato ha fame dovuto al fastidio
2.3.2.2. avviene uno scambio fusionale
2.3.2.2.1. annullamento percezione separazione tra genitore e figlio
2.4. Movimento Senso motorio
2.4.1. brusche rotture toniche accompagna cammino di crescita ed esplorazione
2.4.1.1. dopo essere stato contenuto nel movimento Fusionale il bambino passa al lasciarsi andare
2.4.1.1.1. gioco del tenersi e lasciarsi andare
2.4.1.1.2. gioco tirare e spingere
2.4.1.1.3. gioco sparire e apparire
2.4.1.2. bambino costruisce il proprio io
2.5. permette ai bambini di confrontarsi con i propri limiti corporei
2.5.1. di scoprire nuovi limiti
2.5.2. E' necessario un ritorno positivo
2.5.2.1. Ruolo dell'adulto
2.5.2.1.1. Mamma guardami
2.5.3. Difficoltà
2.5.3.1. Paura del bambino
2.5.3.1.1. al bambino interessa la nostra reazione di fronte alla sua paura
2.5.3.1.2. inibizione del bambino
2.5.3.2. Incapacità di controllo
2.5.3.2.1. importanza di progettare bene il contesto
2.5.3.2.2. bambini impulsivi, in balia di emozioni troppo forti
3. Gardner
3.1. Afferma che esistono competenze umane relativamente autonome
3.1.1. diversi tipi di intelligenza (teorie intelligenze multiple)
3.1.1.1. Saggio Formae Mentis
3.1.1.2. dipendono da molti fattori, cultura, individui
3.1.1.2.1. sono relativamente indipendenti una dall'altra
3.1.1.3. Linguistica
3.1.1.4. Musicale
3.1.1.5. Logico Matematica
3.1.1.6. Spaziale
3.1.1.7. Corporeo Cinestetica
3.1.1.7.1. capacità di usare il proprio corpo in modi molto differenziati e abili
3.1.1.7.2. ma anche manipolare oggetti con finezza
3.1.1.7.3. DANZA: massimo livello di sviluppo di intelligenza corporeo cinestetica
3.1.1.8. Intrapersonale e Interpersonale
3.1.1.8.1. intelligenze personali
3.1.1.9. Naturalistica
3.1.2. vuole estendere gli schemi di Piaget
3.1.2.1. comprendendo anche altri aspetti
3.1.2.2. non solo linguistici, logici
3.1.3. Critica i test di intelligenza
3.1.3.1. favoriscono intelligenza linguistico/logico matematico
3.1.4. applicazioni educative
3.1.4.1. istituzioni scolastiche improntate a intelligenza linguistico matematica
3.1.4.2. riconoscere e valorizzare le intelligenze
3.1.4.3. fallimenti degli studenti vanno rivalutati
3.1.4.3.1. possono esserci altri tipi di intelligenze
3.1.4.4. approcci multidisciplinari
3.2. Critiche a Piaget
3.2.1. approccio cognitivista eccessivamente meccanicistico
3.2.2. ci dice poco sulla creatività
4. Psicomotricità
4.1. anni 60 Aucoutorier e Lapierre
4.1.1. crescita e apprendimento bambino dalla nascita fino a 6-8 anni
4.1.1.1. la psicomotricità è un modo d'essere del bambino
4.1.1.2. approccio globale
4.1.1.2.1. dal movimento parte la conoscenza
4.1.1.2.2. movimento è il collante per tenere insieme la propria esperienza
4.2. Bambino è un corpo
4.2.1. sente e conosce sperimentandosi all'interno di polarità e contrasti
4.2.1.1. rintracciabili in tutti i giochi
4.3. ricerca per mettere in luce i rapporti tra il mondo delle sensazioni e delle emozioni
4.3.1. e il divenire delle rappresentazioni mentali nella vita psichica del bambino
4.4. Non direttività
4.4.1. non giudizio
4.4.1.1. Si concentra su quello che il bambino sa fare e non sulle sue carenze
4.5. Accompagnamento
4.5.1. non si interviene direttamente
4.5.1.1. c'è un atteggiamento diverso per presidiare il contesto educativo
4.6. Arretramento dell'educatore rispetto al tradizionale protagonismo
4.6.1. educatore non interviene più direttamente
4.6.2. osservazione del bambino
4.6.3. ascolto del bambino
4.6.3.1. ascolto in senso lato, con tutti i sensi
4.6.3.1.1. sintonizzarsi
4.6.4. Educare nsignifica accedere a ciò che il bambino sà
4.6.4.1. per guidare e orientare la sua formazione
4.7. Piani di Osservazione
4.7.1. Piano Descrittivo (What I see)
4.7.1.1. quadro e punti di riferimento obbiettivi
4.7.1.1.1. spazio
4.7.1.1.2. materiale
4.7.1.1.3. posture
4.7.1.1.4. movimento e tonicità
4.7.1.1.5. incontri con gli altri
4.7.2. Sensazioni (what I feel)
4.7.2.1. osservatore verbalizza emozioni che ha provato di fronte a ciò che ha osservato
4.7.3. Le ipotesi (What I imagine)
4.7.3.1. ricerca del significato a partire del vissuto
4.7.3.1.1. ipotesi personali senza pretesa di interpretazione
4.8. Psicomotricità poco riconosciuta
4.8.1. Psicomotricità importante
4.8.1.1. ma poco riconosciuta
4.8.1.1.1. sapere scomodo, poco disciplinabile
4.8.2. isititutio corso di laurea Terapista della Neuro psicomotricità
4.8.2.1. facoltà di medicina e chirurgia
4.8.2.1.1. rimuove il potenziale educativo
5. Le 3 Visioni del Corpo
5.1. Corpo Animale
5.1.1. Logica disgiuntiva che separa corpo dalla mente
5.1.1.1. tutt'ora presente nella società occidentale
5.1.1.1.1. ha radici molto antiche (Platone)
5.1.2. prima origine del corpo animale
5.1.2.1. visione platonica
5.1.2.1.1. corpo inganna dalla ricerca del sommo bene
5.1.2.1.2. Per Platone dimensione terrena = punizione dell'anima
5.1.2.1.3. mito della caverna
5.1.2.1.4. autodisciplinamento
5.2. Corpo Macchina
5.2.1. ne posso osservare i comportamenti e i funzionamenti
5.2.1.1. apre la strada alla medicina moderna
5.2.1.1.1. modello sociale necessario all'ascesa della borghesia
5.2.1.1.2. i corpi vengono sezionati
5.2.1.1.3. se corpo si ammala basta "sostituire" le parti che vanno male
5.2.2. Cartesio
5.2.2.1. approccio meccanicistico
5.2.2.1.1. idea di addestramento, corpo sottomesso alle leggi del rendimento
5.2.2.2. corpo marginale rispetto all'anima
5.2.2.2.1. separazione dell'anima alla base delle idee moderne
5.2.2.2.2. corpo non necessita di nessuna anima per funzionare
5.2.2.3. Cogito ergo sum
5.2.2.3.1. principio identitario nella coscienza
5.2.2.4. considerare il corpo separato
5.2.2.4.1. idea alla base di bloccare gli alunni al banco
5.2.2.5. Damasio e l'errore di Cartesio
5.2.2.5.1. cerca di creare una connessione tra la corporeità e la conoscenza
5.3. Corpo Presenza
5.3.1. Corpo non come oggetto ma come sede originaria del soggetto
5.3.1.1. Ritornare al corpo Presenza
5.3.1.1.1. corpo come unità
5.3.1.1.2. Gamelli: Sensibile al corpo
5.3.1.2. veicolo di simboli
5.3.1.2.1. non come macchina
5.3.1.3. il corpo mette il soggetto in contatto con il mondo
5.3.1.4. Non possiedo un corpo
5.3.1.4.1. ma sono il mio corpo
5.3.1.4.2. (approccio corpo macchina)
5.3.1.5. In particolare Galimberti nel libro "il corpo"
5.3.1.5.1. il corpo raccontato dalla Scienza
5.3.1.6. differenza tra esercizio e proposta
5.3.2. Fenomenologia
5.3.2.1. Husserl
5.3.2.1.1. recupero del valore dell'esperienza
5.4. Educare attraverso il corpo
5.4.1. mettiamo al centro la persona non più la sua mente
5.4.1.1. punto cardine dell'attivismo
5.4.2. atteggiamento sperimentale e di scoperta
5.4.2.1. sentimento di stupore legato al sentirmi muovere
6. Pedagogia del corpo
6.1. fine anni 60 consapevolezza tema corporeità ambito pedagogico
6.1.1. corpo diventa luogo da animare e ascoltare
6.1.1.1. Attivismo invita a tornare all'esperienza vissuta
6.1.1.1.1. rottura col meccanicismo
6.2. Educatori devono essere formati al contatto
6.2.1. Corpo non più controllato
6.2.1.1. ma animato e ascoltato
6.3. La relazione educativa è un evento inter soggettivo
6.3.1. incontro di due vissuti, di due soggettività
7. Piaget
7.1. giovane Biologo che si affaccia alla filosofia di Kant
7.1.1. Kant: conoscenza della realtà avviene attraverso categorie
7.1.1.1. che la mente si costruisce sulla base dell'esperienza
7.1.1.2. o che la mente è dotata a priori
7.1.2. svilupperà una teoria pedagogica
7.1.2.1. teoria di STADI evolutivi
7.2. Sviluppo cognitivo rappresenta evoluzione sviluppo biologico
7.2.1. Intelligenza: particolare forma di attività biologica con funzione di adattamento
7.2.1.1. studio dell'intelligenza occorre distinguere
7.2.1.1.1. Aspetti Funzionali
7.2.1.1.2. Aspetti Strutturali
7.2.2. La mente come un organismo si organizza e crea nuove strutture cognitive
7.2.3. Strutture cognitive del soggetto sono modificate secondo una sequenza ben precisa
7.2.3.1. immodificabile
7.2.3.1.1. ciascuna tappa è caratterizzata da un tipo di intelligenza
7.2.4. Per Piaget il punto di arrivo è la capacità di formulare ipotesi e verificarle
7.2.4.1. bambino piccolo scienziato
7.2.4.2. ancora oggi il nostro sistema scolastico ricalca la concezione di Piaget
7.3. Critiche
7.3.1. sviluppo di un giovane scienziato
7.3.2. in contesti non occidentali
7.3.2.1. in altre culture altre concezioni di intelligenza
7.3.3. dice poco sulla creatività
8. Setting
8.1. insieme degli elementi spazio tempo relazioni che caratterizzano un accadere
8.1.1. non esiste uno spazio oggettivo
8.1.1.1. bambino si immerge a livello emotivo
8.1.1.1.1. spazio per il bambino è uno spazio vissuto
8.1.1.2. adulto aspetto emotivo meno presente
8.1.1.2.1. spazio è uno spazio geometrico
8.2. Foucault (sorvegliare e punire)
8.2.1. svelato alcuni aspetti coercitivi di alcuni meccanismi sociali
8.2.1.1. in particolare istituzioni scolastiche
8.2.1.1.1. ad ogni individuo il suo posto
8.2.1.2. es organizzazione delle aule
8.2.1.3. la concezione del corpo come macchina
8.2.1.3.1. crea persone docili
8.3. Spazio
8.3.1. in ambito scolastico
8.3.1.1. sono state effettuate ricerche sulla disposizione dei banchi
8.3.1.1.1. pare che la disposizione a piccoli gruppi favorisca interazioni e cooperazione
8.3.1.1.2. banchi allineati creano agitazione
8.3.1.2. Materiali e arredi
8.3.1.2.1. occorre un uso consapevole di arredi e materiali
8.3.1.3. Ambiente deve essere stimolante e rassicurante
8.3.1.3.1. Adulto ruolo di Regia
8.3.1.3.2. la crescita del bambino non si possono realizzare senza rischi
8.3.2. ambito psicomotorio
8.3.2.1. caratteristiche spazio psico motorio
8.3.2.1.1. non tropo grande (dispersivo) creare senso di contenimento
8.3.2.1.2. spazio delimitato: protettivo
8.3.2.1.3. allestimento dello spazio crea l'ambiente che accoglierà il bambino
8.3.2.2. ambiente stimolante, ma al contempo rassicurante
8.3.2.2.1. Spazio dell'accoglienza
8.3.2.2.2. Spazio dell'espressività motoria
8.3.2.2.3. Spazio della rappresentazione
8.3.3. Il grosso lavoro del psicomotricista è predisporre un ambientedi sperimentazione
8.3.3.1. i bambini si sentono liberi di sperimentare ed esplorare