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Adattata 1 da Mind Map: Adattata 1

1. attività sportiva

1.1. un tempo solo delle classi alti

1.1.1. 1896 de Coubertin e le prime olimpiadi moderne

1.1.1.1. 1960 Roma

1.1.1.1.1. importanti per aver aperto alle persone disabili

1.2. Scuola importante luogo di educazione sportiva

1.3. in epoca moderna lo sport si divde tra

1.3.1. Atleti che competono Olimpiadi

1.3.2. Atleti che competono Paraolimpiadi

1.3.3. importante anche una terza strada di integrazione

1.3.3.1. collaborazione tra percorsi didattico formativi

1.3.3.1.1. per promuovere valori importanti

1.4. attività motoria frutto di collaborazione

1.4.1. specialisti

1.4.1.1. danno indicazioni sul tipo di disabilità

1.4.2. famiglia

1.4.3. operatori sul territorio

1.4.3.1. psicologi, assitenti sociali ecc

1.4.4. deve essere ADATTA a ogni tipo di disabilità

1.4.4.1. non tutti riusciranno

1.4.4.1.1. fondamentale la partecipazione

1.4.5. attività motoria fondamentale per lo sviluppo

1.4.5.1. Movimento capacità polivalente

2. Disabilità

2.1. cause congenite o traumatiche

2.2. concetto di diversa abilità

2.2.1. necessario contribuire al cambiamento delle abitudini mentali della società

2.2.2. ogni diversa abilità necessita di specifica competenza e sensibilità didattica

2.2.2.1. Motricità fondamentale per lo sviluppo

2.2.2.1.1. scuola come luogo fondamentale anche per favorire integrazione, collaborazione e solidarietà

2.2.2.1.2. Movimento Polivalente

2.3. Sport nella scuola

2.3.1. ruolo fondamentale insegnante

2.3.1.1. coinvolgere il disabile in tutte le attività

2.3.1.1.1. pur sapendo che non tutti riusciranno ad eseguire i compiti

2.3.1.2. trasformare disabilità dell'individuo in crescita per il gruppo

2.3.1.3. Ruolo attivo del disabile

2.3.2. POF: Piano offerta formativo della scuola

2.3.2.1. all'interno attività sportive come strumento privilegiato per la crescita culturale e sociale

2.3.2.1.1. integrazione

2.3.2.1.2. coinvolgimento di tutti gli alunni

2.3.2.1.3. preparano ai giochi della gioventù e studenteschi

2.3.2.1.4. contrastano la violenza

3. Definizioni

3.1. Minorazione

3.1.1. rispetto ad uno standard di completezza fisico, psichico e sensoriale

3.1.1.1. non sempre è una difficioltà

3.1.1.2. può derivare una disabilità

3.2. Lesione

3.2.1. alterazione organica anatomopatologica di una o più strutture

3.2.1.1. es sordi con lesione della chiocciola

3.3. Disabilità

3.3.1. conseguenza funzionale della lesione

3.3.1.1. non sempre è fonte di difficoltà se ben compensata

3.3.2. anche di un disturbo sensoriale

3.3.2.1. disgnosia

3.3.2.1.1. difficoltà a conoscere e identificare oggetti esterni attraverso i sensi

3.4. Handicap

3.4.1. è presente un dislivello insuperabile tra la domanda di prestazione e la sua capacità di risposta

3.4.1.1. indipendentemente dalla presenza di una minorazione o disabilità

3.4.1.1.1. è il dislivello tra domanda e capacità

3.4.2. handicap si manifesta solo in presenza di soggetti normodotati

3.4.2.1. es. un audioleso ha un handicap solo se ci sono messaggi sonori

3.5. Invalidità

3.5.1. Fisiche

3.5.1.1. causate da danno organico di periferia

3.5.1.1.1. solitamente arti e strutture muscolari

3.5.1.2. influenzano capacità di coordinazione della mobilità

3.5.1.3. influenzano la capacità di prassia

3.5.1.3.1. gesti coordinati per un determinato fine

3.5.2. Organi di senso

3.5.2.1. danno organico sensoriale

3.5.2.2. possono esserci anche danni alle vie centrali

3.5.2.2.1. disturbo gnosico percettivi

3.5.2.2.2. senza danno d'organo

3.5.3. Disturbi intellettivi

3.5.3.1. danno organico encefalico

3.5.3.1.1. cerebropatie genetiche (down)

3.5.3.1.2. congenite durante gravidanza

3.5.3.1.3. quadri di insufficienza mentale, disturbi motori, disturbi codificazione o decodificiazione

3.5.4. Danni funzionali socio culturali

3.5.4.1. disabilità ambientali

3.5.4.1.1. si indagano con metodi sociologici

3.5.5. Danni Funzionali Affettivo Relazionale

3.5.5.1. distorsione dinamiche affettive

3.5.5.2. disturbi relazionali, comportamentali

3.5.5.3. rilevati con metodi psicologici

3.5.6. Devianza comunicativa

3.5.6.1. devianza non patologica della realtà

3.5.6.1.1. spesso si risolve spontaneamente

4. Normative

4.1. 1928: Regio Decreto

4.1.1. Scuole speciali, Classi differenziate

4.2. 1962

4.2.1. Legge istitutiva Scuole mede e Classi di recupero sezioni speciali

4.3. 1968

4.3.1. Scuola materna statale e anche per alunni in difficoltà

4.4. 1971: legge 118

4.4.1. Diritto alla studio del soggetto con handicap

4.4.1.1. deve avvenire nelle classi normali della scuola pubblica

4.5. 1975

4.5.1. corsi per insegnanti per insegnare a studenti disabili

4.6. 1977 legge 517

4.6.1. miniriforma scuola dell'obbligo con integrazione alunni portatori di handicap

4.7. DM 1986

4.7.1. Corsi di specializzazione Polivalenti per docenti

4.7.1.1. prima solo monovalenti per una sola disabilità

4.8. DPR 1987

4.8.1. frequenza degli alunni portatori di handicap nella scuola secondaria di secondo grado

4.9. DPR 1992: legge 104 legge quadro

4.9.1. si indidivdua situazione di handicap

4.9.1.1. ma anche capacità e potenzialità educative nell'integrazione

4.9.2. focalizzarsi su cosa fare l'individuo

4.9.2.1. non sulle sue mancanze

5. Apprendimento

5.1. acquisizione di nuove conoscenze

5.1.1. deriva dall'esperienza

5.2. condizionato dalla comunicazione

5.2.1. insieme condizionano la personalità e il comportamento

5.2.1.1. dipendono da

5.2.1.1.1. strutture gnosiche

5.2.1.1.2. strutture prassiche espressive

5.2.1.1.3. strutture cognitive integrative

5.2.1.1.4. strutture affettivo relazionali

5.3. Modello Tassonomico di Bloom

5.3.1. Tassonomia

5.3.1.1. classificazione gerarchica di concetti

5.3.2. tassonomia apprendimento attività motoria e degli obbiettivi educativi

5.3.2.1. utilizzato per definire le fasi dell'apprendimento attività motoria e obbiettivi educativi

5.3.2.1.1. basato su 4 principi

5.3.2.2. Categorie

5.3.2.2.1. Movimenti fondamentali di base

5.3.2.2.2. Movimenti riflessi

5.3.2.2.3. Qualità Fisiche

5.3.2.2.4. Movimenti di Destrezza

5.3.2.2.5. Abilità Percettive

5.3.2.2.6. Comunicazione non verbale

5.3.3. valutazione e verifica risultati

5.3.3.1. e scelta delle metodologie didattiche migliori in base all'area di apprendimento

5.3.3.1.1. dominio cognitivo

5.3.3.1.2. dominio affettivo

5.3.3.1.3. dominio motorio

5.4. Crescita Psicomotoria

5.4.1. sviluppo intelligenza strettamente collegato all'esperienza e azione

5.4.1.1. organizzazione del pensiero e attività intellettuale

5.4.1.2. le attività di manipolazione e confronto pratico

5.4.1.2.1. servono per apprendimento logico matematico e pre calcolo

5.4.1.3. schema corporeo

5.4.1.3.1. ma anche coordinazione oculo manuale, organizzazione percettiva

5.4.1.3.2. A 12 anni si completa la nostra immagine mentale del corpo in rapporto alle sue diverse parti

5.4.2. Educazione Psicomotoria

5.4.2.1. approccio didattico bambini 3-7 anni

5.4.2.1.1. attraverso il corpo per passare dal concreto all'astratto

5.4.2.2. diverse concezioni applicazione movimento

5.4.2.2.1. Ajuraguerra e Wallon

5.4.2.2.2. Valier e Le Boulch

5.4.2.2.3. Rosselle

5.4.2.2.4. La pierre e Aoucouturier

5.4.2.2.5. in Italia come tecnica riabilittiva

5.4.3. Educazione motoria

5.4.3.1. dai 3 agli 11 anni con veri e propri esercizi

5.4.4. attività motoria è fondamentale per la conoscenza

5.4.4.1. le prime forme di conoscenze sono proprio legate al movimento

5.4.4.1.1. Piaget e fase senso motoria

5.4.4.2. attività motoria implica attività nervosa

5.5. Corpo come strumento di conoscenza

5.5.1. nei primi mesi di vita il gioco corporeo consente al bambino

5.5.1.1. di conoscere ed esplorare gli oggetti, portarli alla bocca

5.5.1.1.1. fase senso motoria di Piaget

5.5.1.2. di esplorare lo spazio deambulazione

5.6. Prassia

5.6.1. esecuzione dei movimenti finalizzata per coordinazione della motilità

5.6.1.1. gesti coordinati per un determinato fine

5.6.2. motricità prassica fondamentale per

5.6.2.1. rappresentazione simbolica

5.6.2.2. organizzazione dello schema corporeo

5.6.2.3. coordinate spaziali e temporali

5.6.3. Disprassia hanno ricadute sulla costruzione della personalità

5.6.3.1. sviluppo senso motorio è strettamente collegato allo sviluppo intellettuale

5.6.3.1.1. esperienza corporea fondamentale per apprendimento logico matematico

6. Coordinamento Oculo manuale

6.1. fondamentale per apprendimento

6.1.1. uomo utilizza per percepire gli oggetti

6.2. si organizza lentamente per prove ed errori

6.2.1. rendere il gesto preciso, dosare la forza, diversificare l'uso delle dita

6.3. Organizzazione Spazio Temporale

6.3.1. dimensioni in cui l'uomo definisce e percepisce gli oggetti

6.3.2. turbe della strutturazione spazio tempo

6.3.2.1. tempo e spazio sono inseparabili

6.3.2.2. hanno ricadute su apprendimento tecniche di lettura e scrittura

6.3.2.2.1. necessità di coordinare suoni e simboli nello spazio tempo

6.3.3. solo dominando spazio e tempo riusciamo ad imparare a leggere

6.3.3.1. per leggere non basta solo decifrare

6.3.3.1.1. occorre decodificare, anticipando il significato

7. Valutazione delle capacità e delle abilità motorie di base

7.1. non solo per i bambini portatori di handicap ma vale in generale

7.2. per comprendere il livello di sviluppo

7.3. Report Schema Corporeo

7.3.1. riconoscere le parte del corpo e sè stesso

7.3.2. riconoscere su altri

7.3.3. disegnare il corpo

7.4. Report Orientamento Spaziale

7.4.1. riconoscere dentro fuori, sopra sotto, lontano vicino

7.5. Report valutazione in intinere delle abilità motorie

7.5.1. riesce a correre, camminare in direzione precisa, saltellare su una gamba, afferrare una palla