Il Canto XIII è ambientato nel secondo girone (settimo cerchio). Qui sono puniti i violenti contr...

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Il Canto XIII è ambientato nel secondo girone (settimo cerchio). Qui sono puniti i violenti contro sé stessi da Mind Map: Il Canto XIII è ambientato nel secondo girone (settimo cerchio). Qui sono puniti i violenti contro sé stessi

1. 1-30 LA SELVA DEI SUICIDI

1.1. Dante e Virgilio, dopo aver attraversato il Flegetonte con l’aiuto del centauro Nesso, si ritrovano in un bosco tenebroso.

1.1.1. In questo bosco non ci sono sentieri (farsi strada tra gli sterpi è parte della pena degli scialacquatori).

1.1.1.1. Qui le piante non sono verdi ma di colore scuro, i rami non sono dritti ma nodosi e contorti e non ci sono frutti ma spine avvelenate.

1.1.1.1.1. Qui le arpie fanno il loro nidi. Esse hanno il corpo da uccello e il volto umano ed emettono strani lamenti.

1.2. Virgilio dice a Dante di guardare bene perché vedrà cose a cui non crederebbe se gli venissero raccontate.

1.2.1. Dante nota che si sentono lamenti ovunque senza vedere nessuno e pensa che ci siano delle anime nascoste tra la boscaglia.

1.2.1.1. Virgilio gli legge nel pensiero e per dimostrargli che la sua opinione è sbagliata lo invita a spezzare un ramoscello di una pianta

1.2.1.1.1. Dante si sofferma a descrivere i dettagli più angoscianti perché il lettore non pensi che si tratta di un boschetto tranquillo: niente foglie, frutti e fiori e al posto del cinguettio degli uccelli ci sono le grida e i lamenti delle arpie, niente maestosi alberi ma sterpi. Questa è la selva dei violenti contro sé stessi, suicidi e scialacquatori.

2. 31-54 L’ARBUSTO SANGUINANTE

2.1. Dante coglie un rametto e viene sorpreso dal grido: “Perché mi schiante?” (Perché mi fai del male? Non hai pietà verso nessuno?”).

2.1.1. Dante impaurito lascia subito il ramo.

2.1.1.1. Si tratta di uomini trasformati in piante, un decadimento verso una forma di vita inferiore (pena principale dei dannati di questo girone).

2.1.1.1.1. Essi hanno rifiutato la loro condizione umana uccidendosi e per questo non sono degni di avere il loro corpo.

3. 55-78 PIER DELLA VIGNE

3.1. L’anima si presenta: egli è colui che tenne entrambe le chiavi del cuore di Federico II, ossia Pier Della Vigne.

3.1.1. Dante prova pietà verso il dannato e siccome non riuscirà a fargli più domande lo farà Virgilio al posto suo.

4. 79-108 SPIEGAZIONE DI COME I SUICIDI SI TRASFORMANO IN PIANTE

4.1. Virgilio chiede come le anime si trasformino in piante.

4.1.1. Spiegazione: quando l’anima feroce del suicida si separa dal corpo dal quale essa stessa si è distaccata, con la forza Minosse la manda al settimo cerchio e cade nella selva; lì nasce un ramoscello, poi un arbusto e le arpie mangiandogli le foglie gli arrecano dolore, il quale si manifesta in lamenti.

5. 109-151 GLI SCIALACQUATORI

5.1. I due poeti sono ancora in attesa di altre parole dal tronco quando la scena cambia improvvisamente, si sentono rumori di caccia. Dante dal lato sinistro vede due anime nude e piene di graffi che scappano per la selva rompendo i rami dappertutto, ma arriva una schiera di cagne nere che li lacera a brandelli.

5.1.1. I due sono scialacquatori (il primo è Jacopo Da Sant’Andrea e l’altro è il senese Lano da Siena)

5.1.1.1. Dopo la parentesi della caccia infernale, la scena torna silenziosa e meditativa. I VERSI 130-151 racchiudono il racconto della vita di Jacopo.