LEOPARDI
da Miriam Sabato
1. TEORIA DEL PIACERE
1.1. L’uomo è sempre alla ricerca del piacere e quando lo raggiunge subito ha bisogno di soddisfarne un altro, quindi il piacere non è raggiungibile.
2. TEORIA DEL VAGO E INDEFINITO
2.1. Il bello poetico sta in tutto ciò che è indefinito, ossia che i nostri sensi (vista o udito) non riescono a percepire in maniera esatta; questo costituisce uno stimolo a lasciar andare la fantasia e immaginare cose più grandi, "interminati spazi" e "sovrumani silenzi".
3. NATURA MATRIGNA
3.1. Natura come una matrigna che svezza gli uomini e li lascia poi al loro destino, e la stessa lo dota dell’immaginazione, che lo riuscirebbe ad alleviare dalle angosce.
4. PESSIMISMO
4.1. Tutta la sua poetica è basata sul PESSIMISMO. Il suo primo interesse è capire perché l’uomo è infelice. La prima risposta che da’, è che l’uomo cerca il PIACERE PERMANENTE, infinito, il che è IMPOSSIBILE, perché è irraggiungibile, e per questo cercherà sempre altri piaceri da soddisfare.
4.2. SI DIVIDE IN TRE FASI
4.2.1. PESSIMISMO STORICO
4.2.1.1. L'infelicità dell’uomo che progredisce con l’andare avanti della storia; infatti secondo Leopardi, erano più felici gli uomini antichi.
4.2.2. PESSIMISMO COSMICO
4.2.2.1. Le illusioni non sono abbastanza per recare felicità. Arriva così, grazie alla RAGIONE, all’ARIDO VERO, e cioè che l’uomo è infelice e la NATURA è MALIGNA.
4.2.3. PESSIMISMO EROICO
4.2.3.1. Essendo gli uomini tutti accomunati dalla stessa infelicità, devono unirsi tutti insieme in una fratellanza per lottare contro la NATURA UMANA MALIGNA.