1. Si suddividono in:
1.1. Modelli basati sull'evoluzione storica delle tecnologie
1.1.1. Si basano sulle:
1.1.1.1. possibilità che le tecnologie hanno messo a disposizione dei formatori (determinismo tecnologico "neutro")
1.1.2. Comprendono:
1.1.2.1. Il modello Nipper: le tre generazioni dell'e-learning
1.1.2.1.1. Distingue tra:
1.1.2.2. Il modello Ferri: la genealogia dell'e-learning
1.1.2.2.1. Distingue tra:
1.1.2.3. Il modello Downes: la contrapposizione Web 1.0 vs Web 2.0
1.1.2.3.1. Distingue tra:
1.2. Modelli basati sulla contrapposizione "apprendimenti trasmissivi vs apprendimenti collaborativi"
1.2.1. Evidenziano:
1.2.1.1. la differenza tra i progetti formativi basati sulla trasmissione delle conoscenze e quelli che invece puntano alla messa in circolo della conoscenza tra pari e alla costruzione degli apprendimenti attraverso attività collaborative e cooperative
1.2.2. Comprendono:
1.2.2.1. Il modello Trentin: fruizione di materiali vs interazione sociale
1.2.2.1.1. Distingue tra:
1.2.2.2. Il modello Calvani: distinzione basata sugli obiettivi di apprendimento
1.2.2.2.1. Distingue tra:
1.2.2.3. Il modello Mason: centratura sul bilanciamento erogazione contenuti e azione di tutoring
1.2.2.3.1. Si sviluppa in:
1.3. Modelli basati su descrittori caratteristici dell'on line
1.3.1. Si riferiscono:
1.3.1.1. direttamente agli elementi introdotti dalle caratteristiche infrastrutturali della formazione on line
1.3.2. Comprendono:
1.3.2.1. Il modello Draves: Mixed Mode
1.3.2.1.1. Si basa sul:
1.3.2.2. Il modello Dede: Distributed Learning
1.3.2.2.1. Distingue tra:
1.3.2.3. Il modello Bellier: basato sulle pratiche correnti
1.3.2.3.1. Distingue tra:
1.3.2.4. Il modello Ardizzone-Rivoltella: le cinque aule dell'agire didattico
1.3.2.4.1. Distingue tra:
1.3.2.5. Il modello delle quattro modalità didattiche
1.3.2.5.1. Considera:
1.3.2.5.2. Si basa su:
1.3.2.5.3. Distingue: