1. Storia/vita
1.1. Tutto quello che sappiamo su Carlo Goldoni lo sappiamo attraverso il libro delle memorie, scritta da lui stesso
1.1.1. Segue il padre per lavoro e studia filosofia a Rimini. Nel 1721 scappa da Rimini e segue una compagnia di teatranti e questa esperienza lo segnerà
1.1.1.1. Sono gli anni in cui attua i principi della sua riforma, mette in pratica quello che lui sosteneva , gli anni del successo
1.1.1.1.1. Questa riforma ha successo e gli attira le critiche di Piero Chiari ma anche la diffidenza degli ambientiambienti più conservatori e un altra persona è il conte Carlo Gozzi.
1.1.2. Nel 1734 incontra Giuseppe Imer grazie al quale permette di entrare nel giro del teatro San Michele (uno dei più importanti veneziani). Scrive fino al 1743 , scrive tragedie, canovacci.
1.2. Nel frattempo scrive dei testi per melodrammi e tragedie in musica. Scrive anche degli intermezzi (scenette)
1.2.1. Le sue opere non sono originali ma sono adattamenti. Nel 1736 sposa Nicoletta connio (Si sposa a Genova perche e in tournée)
1.2.2. Dal 1741 a 1743 compie degli incarichi di rappresentanza e grazie a questi incarichi
1.3. Grazie a questi incarichi conosce da vicino la vita dei mercanti.
1.4. Nel 1737 si arricchisce di attori professionisti, attori che ne sapevano tanto della commedia dell'arte. Su questi attori goldoni va a costruire personaggi con personalità credibile che deve allontanarsi dalla maschera.
1.4.1. Da questo lavoro esce Momolo Cortesan (1738) e Momolo sul Brenta(1734). L'attore principale dice sempre le stesse parole. La prima opera in cui sono parti scritte si chiama la Donna di Garbo (1743). Tutte le parti di ogni attore sono scritte
1.4.1.1. Quest'opera è troppo rigida e per non dispiacere al pubblico torna a scrivere canovacci.
1.5. Va in difficoltà finanziaria e lo portano ad allontanarsi da Venezia e si sposta a firenze e a PisaPisa.
1.5.1. Nel 1747 torna a Venezia e diventa scrittore a tempo pieno e dal 1748-53 lavora al teatro Sant'AngeloSant'Angelo, mentre dal 1753-62 sarà al San Luca.
2. Goldoni Scrive testi riferiti al pubblico
2.1. Per il Sant'Angelo
2.1.1. La Vedova Scaltra (1748)
2.1.2. La bottega del Caffe (1752)
2.1.3. Il cavaliere e la dama (1749
2.1.4. Pamela (1750)
2.1.5. Il Padre di famiglia (1750)
2.2. Per il San Luca
2.2.1. Il Campiello (1756)
2.2.2. Gli innamorati (1759)
2.2.3. I Rusteghi (1760)
2.2.4. La trilogia della villeggiatura (1761)
2.2.5. Baruffe Chiozotte (1762)
2.2.6. Sior Teodoro Brontolone (1762)
3. La riforma del teatro comico
3.1. Gli attori hanno ruoli fissi-ripetivi con maschere e costumi
3.1.1. Tutti gli attori hanno un'ampia liberta creativa (mimica, gestura
3.2. Nel 700 le varianti si riducono (personaggi ripetitivi) ma ci sono cose che si mantengono (la volgarità, la violenza)
3.2.1. La volgarità e violenza portano uan degenerazione e immoralità degli spettacoli
3.3. Tutto questo porta alla riforma di Carlo Goldoni
3.4. Le certezze di Goldoni sono
3.4.1. Pubblico
3.4.2. Gli attori
3.4.2.1. In base a questi elementi non vuole eliminare la commedia dell'arte ma modificarla gradualmente
3.4.2.1.1. Questa riforma deve avvenire attraverso l'educazione del gusto e delle abitudini di pubblico e attori
3.4.3. Il Denaro