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Leopardi da Mind Map: Leopardi

1. Leopardi ha una formazione classica e critica il Romanticismo. Sviluppa una poetica che coniuga un classicismo romantico: apprezza i classici non nell'ottica accademica ma come espressione di poesia spontanea, fresca e immaginosa.

2. Per Leopardi l'immaginazione consente di figurarsi piaceri infiniti, in particolare attraverso il "vago e indefinito", elemento suggestivo che stimola il pensiero e le emozioni.

2.1. Leopardi propone una "teoria della visione" e una "teoria del suono": immagini e stimoli visivi e uditivi vaghi.

2.2. Inoltre, il ricordo infantile è un elemento fondamentale, perché la memoria evoca un tempo immaginario e illusorio che stimola il sentimento poetico.

3. Al centro della riflessione di Leopardi vi è l'infelicità dell'uomo. Questa è attribuibile all'insoddisfazione che deriva dal desiderio di piacere infinito.

3.1. Nella sua prima fase filosofica, Leopardi attribuisce l'infelicità al progresso della civiltà, che ha allontanato l'uomo dalle illusioni. I primitivi vivevano nell'illusione, che li proteggeva dalla consapevolezza dell'infelicità.

3.2. Questa prima fase è definita "pessimismo storico", ossia l'idea che l'infelicità sia un prodotto di un processo storico di decadenza.

3.3. Leopardi è già consapevole che l'infelicità umana non è solo storica ma una condizione permanente e assoluta: qui si manifesta un passaggio verso il "pessimismo cosmico".

3.4. L'infelicità è determinata da cause naturali e universali che non possono essere evitate. La natura, nella sua indifferenza, diviene una forza cieca e crudele, in cui la sofferenza è essenziale per la sopravvivenza della specie.

4. 29 giugno 1798 —Recanati

4.1. Primogenito di una famiglia nobile in difficoltà economica.

4.2. Cresciuto in un ambiente severo e autoritario

5. Istruito da precettori ecclesiastici, approfondì per 7 anni da solo gli studi nella biblioteca paterna.

5.1. Dotato di un’intelligenza precoce, sviluppò una vasta cultura classica, scrivendo opere erudite e componimenti poetici.

6. Nel 1815-16 avvenne il passaggio dall'erudizione al "bello", avvicinandosi alla poesia e ad autori come Omero, Rousseau e Goethe.

6.1. Il senso di isolamento lo portò ad un’idea di pessimismo, enfatizzata dalla malattia e da un fallito tentativo di fuga da Recanati.

6.2. Cominciò a comporre un tipo di poesia più filosofica= L'Infinito (1826]

7. Nel 1822 visitò Roma, ma la realtà della città lo deluse. Tornato a Recanati, scrisse le Operette morali e attraversò un periodo di crisi creativa.

8. Nel 1825 fu ingaggiato dall'editore Stella, che gli offrì un assegno mensile per lavorare su opere letterarie.

8.1. Trasferitosi a Milano e successivamente a Firenze, fece conoscenza con intellettuali liberali e approfondì la propria vena poetica, dando vita alle sue opere più celebri=A Silvia [1828]

9. La sua salute continuò a peggiorare. Dopo un lungo periodo di solitudine, accettò un aiuto economico da amici, che lo portò a frequentare ambienti letterari e sociali.

9.1. A Firenze conobbe Fanny Targioni Tozzetti, per la quale nutrì un’intensa passione non corrisposta, esperienza che influì su molte sue opere successive.

10. Nel 1833 si trasferì a Napoli con Antonio Ranieri, dove continuò la sua attività letteraria e filosofica.

10.1. Le sue condizioni di salute peggiorarono, e il 14 giugno 1837 morì a Napoli.