1. FASI DELLA RIABILITAZIONE
1.1. CONTENIMENTO LESIONE IN FASE ACUTA
1.1.1. RICE
1.1.1.1. rest ice compression elevation
1.1.1.2. il ghiaccio modula l'infiammazione
1.1.1.3. la compresione limita la diffusione dell'edema
1.1.2. PRICE
1.1.2.1. protection rest ice compression elevation
1.1.3. POLICE
1.1.3.1. protection optimal loading ice compression elevation
1.1.3.2. optimal loading
1.1.3.2.1. esercizi che non creano danni ma che stimolano la riparazione e la rigenerazione
1.1.4. PEACE & LOVE
1.1.4.1. protection elevation avoid anti infiammatori compressiion education load optimism vascularisation exercise
1.1.4.1.1. evitare anti infiammatori perchè alterano il corretto rigeneramento tissutale
1.1.4.1.2. load: carico grauduale e crescente fino alal ripresa
1.1.4.1.3. exercie: per migiorare ROM e ottenere nuovamente una forza muscolare adeguata
1.1.5. OBBIETTIVO
1.1.5.1. CONTROLLO DEL DOLORE
1.2. RECUPERO ROM E EST MUSCOLARE
1.2.1. si procede solamente quando il paziente non sente più dolore
1.3. RECUPERO FORZA
1.3.1. si cerca di raggiungere la simmetria con il controlaterale
1.3.1.1. almeno l'80% è fondamentale
1.3.2. training propriocettivo streching sotto soglia terapie fisiche
1.3.2.1. no fase 4 se non si ha la corretta lunghezza muscolare
1.4. COORDINAZIONE DEL GESTO
1.4.1. rieducazione propriocettiva
1.4.2. riadattare lo schema corporeo del movimento
1.5. RECUPERO GESTO TECNICO
1.5.1. eserzizi specifici
1.6. *
1.6.1. re injuring nel paziente a 2 mesi dopo il ritorno all'attività normale
2. COS'è
2.1. è un danno che comporta una perdita di funzionalità
2.1.1. danno severo: stiramento o strappo
2.1.2. danno moderato: edema, contrusione
3. TENDINOPATIE
3.1. tendine
3.1.1. la parte finale del muscolo che lo ancora alle ossa
3.1.1.1. trasmette la forza del msucolo
3.1.1.2. stabilizza l'articolazione
3.1.1.3. modula la velocità del movimento
3.1.2. è formato da
3.1.2.1. componente cellulare
3.1.2.1.1. tenociti
3.1.2.1.2. tenoblasti
3.1.2.2. componente extracellulare
3.1.2.2.1. collagene di tipo I
3.1.2.2.2. proteoglicani
3.1.2.2.3. elastina
3.2. TIPI
3.2.1. ACUTE
3.2.1.1. genera dolore e impotenza funzionale
3.2.2. OVER USE
3.2.2.1. dovuti nel tempo all'accumulo di microtraumatismi (indiretti)
3.2.2.1.1. si supera la capacità del tendine di rigeneraresi
3.2.2.1.2. fattori di rischio
3.2.2.2. altera l'omeostasi tissutale
3.2.2.2.1. alterazione del turno over del collagene e alterazione delle amtrice
3.2.2.2.2. collagene tipo I --> colagene tipo III
3.2.3. CRONICA
3.2.3.1. fanno degenerare il tendine meno elastico e più spesso
3.2.3.1.1. alterazione della struttuta del tendine
3.2.3.2. più suscettibile a tendinopatie acute
3.3. INSORGENZA
3.3.1. paziente dopo fase di pain theshold
3.3.1.1. superata la soglia del dolore
3.3.1.2. numerosi adattamenti del tendine prima di sviluppo del dolore
3.3.1.2.1. danno al tendine
3.3.2. interrompere attività
3.3.2.1. terapie fisiche
3.3.2.1.1. riduzione del dolore
3.3.3. dopo:
3.3.3.1. regolare volumi di allenamento
3.3.3.2. regolare il riposo
3.4. TRATTAMENTO
3.4.1. applicare il PACE & LOVE
3.4.2. graduale ripresa dell'esercizio fisico
3.4.2.1. contrazioni isometriche
3.4.2.2. concetriche a catena cinetica aperta
3.4.2.2.1. fase precoce
3.4.2.2.2. utili per stabilizzare l'articolazione
3.4.2.3. concentriche a catena cinetica chiusa
3.4.2.3.1. fase tardiva
3.4.2.3.2. allenare il muscolo e l'apparato muscolo tendineo
3.4.2.4. contrazioni eccentriche
3.4.2.4.1. crea delle adattamenti che stimolano la riparazione e la rigenerazione del tendine
4. CLASSIFICAZIONE
4.1. trattamento della lesione
4.2. gestione dell'atleta
4.3. TOPOGRAFICO
4.3.1. dove è localizzata la lesione
4.3.1.1. mio fasciale
4.3.1.1.1. tra il musoclo e la fascia
4.3.1.2. muscolo tendinea
4.3.1.2.1. nella parte dove il muscolo diventa tendine
4.3.1.3. all'inserzione
4.3.1.3.1. nella parte tendinea
4.4. DA TRAUMA
4.4.1. INDIRETTI
4.4.1.1. non strutturali
4.4.1.1.1. micro alterazioni dell'ambiente muscolare
4.4.1.2. strutturali
4.4.1.2.1. lesione dei fasci muscolari
4.4.2. DIRETTI
4.4.2.1. contrusione
4.4.2.1.1. provoca ematoma e riduzione del ROM
4.4.2.2. lacerazione
4.4.2.2.1. lesione da taglio
5. DIAGNOSI
5.1. esame strumentale
5.1.1. esami per tessuti molli
5.1.1.1. eco o RM
5.2. esame obbiettivo
5.3. TEST CLINICO
5.3.1. test di forza
5.3.2. ispezione del muscolo
5.3.2.1. versamento
5.4. processo riabilitativo
5.4.1. portare l'atleta a una condizione pre infortunio
5.4.1.1. ritorno in campo in sicurezza
5.4.1.2. processo veloce
5.4.1.3. scongiurare rischio di re injuring
6. MUSCOLO
6.1. insieme di fibre contrattilii responsaili del movimento
6.1.1. contrazione: avvicinamento delle line Z alla lina M
6.1.1.1. accorciamento
6.1.1.1.1. supera le capacità della fibra: lesione
6.2. musocli maggiormente coinvolti
6.2.1. arti inferiori
6.2.1.1. ischiocrurarli
6.2.1.2. add
6.2.1.3. tricipite surale
6.2.1.4. quad
6.3. FATTORI DI RISCHIO
6.3.1. età
6.3.2. ruolo
6.3.3. infortuino precedente
6.3.3.1. se un atleta ha già subito un infortunio il rischio di re injuring è molto più alto
6.3.3.2. il musoclo presenta già un deficit
6.3.3.2.1. di forza
6.3.3.2.2. di allungamenbto
6.4. COME GUARISCE
6.4.1. il muscolo si riorganizza
6.4.1.1. creazione di una cicatrice di tessuto fibroso inestensibile
6.4.1.1.1. creare una cicatrice fisiologica
6.4.1.2. distribuzione delle forze non fisiologico
6.4.1.3. RIGENERAZIONE MUSCOLARE
6.4.1.3.1. si attivano le cellule satelliti
6.4.1.4. DEGENERAZIONE MUSCOLARE
6.4.1.4.1. improtante risposta infiammatoria
6.5. PROCESSO DI RIPARAZIONE
6.5.1. risposta infiammatoria
6.5.1.1. fase di degenerazione + risposta infiammatoria
6.5.1.1.1. stimolo alla rigenerazione
6.5.2. fase riparativa
6.5.2.1. fase di re modeling
6.5.2.1.1. la citarice viee resa funzionale alla contrazione
6.5.2.2. se non avvieve fase di modellazione della fibrosi
6.5.2.2.1. si generano stimoli fisici e meccanici per il corretto rimodellamento del tessuto
7. QUANDO SI ROMPE
7.1. IP. FISICA
7.1.1. il muscolo viene allunganto forzatamente durante una contrazione eccentrica
7.1.1.1. alzare un peso
7.1.1.2. si supera il valore massimo di produzione di forza e di allungamento
7.1.1.2.1. cedimento strutturale delle fibre
7.1.1.3. EFFETTO CUMULATIVO
7.1.1.3.1. accumulo di micro traumatismi sul muscolo che diminuiscono la resistenza
7.1.2. durante una contrazione concentrica c'è l'allontanamento dei capi articolari
7.1.2.1. è la fase dove si verificano la maggior parte delle lesioni muscolari
7.2. IP. METABOLICA
7.2.1. lesione è causata in parte da sistemi che si verificano nel muscolo durante la contrazione eccentrica
7.2.1.1. vaso costrizione
7.2.1.1.1. aumemnto della temperatura
7.2.1.1.2. diminuzione [O2]
7.2.1.1.3. acidosi
7.2.1.1.4. aumento fragilità articolare
7.2.1.1.5. aumento calcio e radicali liberi
7.3. PREVENZIONE
7.3.1. QUATERNARIA
7.3.1.1. limitare i danni che una attività può provocare
7.3.1.1.1. adoxzione di comportamenti e interventi che possono evitare o ridurre la probabilità di sviluppare una lesione
7.3.2. PRIMARIA
7.3.2.1. evitare fattori di rischio
7.4. PERIODO
7.4.1. solitamente in preparazione atletica
7.4.1.1. si deve riabbituare il corpo alla prestazione fisica