1. Bisogni del cliente: ESPLICITI E IMPLICITI. Per espliciti intendiamo un bisogno primario es. nella ristorazione la pietanza, mentre implicito un bisogno secondario es.bagno
2. Il concetto di marketing nacque negli anni 50 nel momento in cui le aziende cominciarono a tener conto il punto di vista del consumatore. CON MARKETING INTENDIAMO una serie di attività intraprese dall'azienda per soddisfare i bisogni del cliente.
3. COS'E'?
4. Gli obbiettivi variano a seconda del contesto ambientale e quindi troviamo:
4.1. ORIENTAMENTO ALLA PRODUZIONE
4.1.1. Si concentra sulla produzione riducendo i costi ma anche la qualità
4.2. ORIENTAMENTO ALLA VENDITA
4.2.1. Utilizza campagne promozionali aggressive senza preoccuparsi del cliente(rimanenza prodotti, svendite)
4.3. ORIENTAMENTO AL MERCATO
4.3.1. Determina i bisogni dei consumatori cercando di migliorare il prodotto ricalcando le esigenze di vari segmenti (telefono anziani)
4.4. ORIENTAMENTO AL PRODOTTO
4.4.1. Si concentra a migliorare il prodotto rischiando però di trascurare i cambiamenti del mercato
4.5. ORIENTAMENTO AL CLIENTE
4.5.1. Si occupa di differenziare il prodotto a seconda delle richieste di ogni singolo cliente (folletto)
5. Nuove tendenze di marketing (solo per i prodotti)
5.1. COMARKETING:
5.1.1. Due aziende collaborano sia nella progettazione che nell'investimento di un prodotto al fine di ridurre i costi avendo comunque un buon prodotto
5.2. MARKETING SOCIALE:
5.2.1. L'azienda tende ad associare al soddisfacimento del cliente la consapevolezza di nuovi doveri sociali ( obesità macchinette salutari)
5.3. MARKETING RELAZIONALE:
5.3.1. Tende a creare rapporti con il cliente in modo da ricevere recensioni per migliorare il prodotto
5.4. MARKETING TRIBALE:
5.4.1. Il marketing tribale viene definito sinteticamente come «una strategia volta a creare comunità intorno ad un prodotto o un servizio».
5.5. GREEN MARKETING:
5.5.1. Le aziende fanno trasparire la loro attenzione verso l'ambiente cosi da dare un buona attenzione alla clientela
5.6. MARKETING NON CONVENZIONALE:
5.6.1. GUERRILLA M. : Utilizza strumenti aggressivi che fanno leva su meccanismi psicologici ( fazzoletti con la cartina dell'africa) Viral MARKETING: video virali PRODUCT PLACEMENT :Vengono utilizzati contenitori non prettamente pubblicitari (matite ikea come biglietto da visita BUZZ M. : brusio il passa parola viene usato come forma di pubblicità AMBUSH M. : Imboscata film iphone viene promosso un prodotto in maniera subdola AMBIENT M. : Viene usato l'ambiente come mezzo di pubblicità (panchine)
6. STRATEGIE DI MARKETING:
6.1. L'azienda dovrà analizzare l'ambiente esterno e interno e delimitare il mercato in segmenti per scegliere il segmento e cui rivolgersi(target)
6.2. TIPOLOGIE DI MERCARO
6.2.1. MERCATO POTENZIALE: sono tutti colore che hanno interesse per il mio prodotto, dispongono di denaro ma non necessariamente acquistano il prodotto(amazon io)
6.2.2. MERCATO DISPONIBILE: La parte di mercato che può acquistare
6.2.3. MERCATO OBIETTIVO: Ovvero il target
6.2.4. MERCATO ACQUISITO: Clientela effettiva
6.3. SEGMENTAZIONE DEL MERCATO
6.3.1. Segmenti il mercato per modelli: 1.DEMOGRAFICI 2.COMPORTAMENTALI 3.ATTITUDINALI
6.3.1.1. 1.Età, sesso,gruppo sociale, collocazione geografica 2.Frequenza di utilizzo del prodotto es FEDELE, SPORADICO(una volta ogni tanto) EX CONSUMATORE(es. yogobar) 3.Atteggiamento verso una determinata categoria di prodotti( es.persone contro fast food essi cominciano a produrre insalate oppure la religione.
6.4. STRATEGIE DI POSIZIONAMENTO
6.4.1. Rispetto alla concorrenza puoi -Differenziare il prodotto -Differenziare il prezzo -Differenziare l'immagine