1. Ciclo Bretone
1.1. Struttura
1.1.1. Si tratta di una vasta produzione di romanzi in versi e in prosa che narrano nle avventure di Re Artù e dei cavalieri della Tavola Rotonda
1.2. Vicenda
1.2.1. I NUCLEO
1.2.1.1. Narra l'origine del Mago Merlino, le imprese di Uter Pendragon (padre di Artù e re della Gran Bretagna), la nascita di Artù e la sua ascesa al trono grazie alla magica spada Excalibur, le sue imprese contro i re ribelli, la pacificazione dalla Bretagna, il suo Matrimonio con Ginevra di Carmelide, l'istituzione della tavola Rotonda e le avventure di alcuni suoi cavalieri.
1.2.2. II NUCLEO
1.2.2.1. Tratta dell'infanzia insolita, delle imprese e dell'amore felice di Lancillotto del Lago.
1.2.3. III NUCLEO
1.2.3.1. Narra dell'avventura più importante nella quale furono coinvolti tutti i membri della Tavola Rotonda, cioè la ricerca del Santo Graal, la coppa nella quale era stato raccolto il sangue di Cristo, e di Galaad, il figlio di Lancillotto, che riuscì nell'intento.
1.2.4. IV NUCLEO
1.2.4.1. Racconta dell'amore infelice di Lancillotto per la regina Ginevra, e di come fosse la causa involontaria delle discordie alla corte di Artù, determinando così la fine del periodo di pace e di ordine della Bretagna
1.3. Tra storia e leggenda
1.3.1. Si fa riferimento ad un'epoca precisa, quella del Sacro Romano impero e ad una figura realmente esistita, quella di Carlo Magno. Re Artù è davvero esistito o è una leggenda? Ci sono della VAGHE TRACCE STORICHE dell'esistenza di Re Artù nella storia, perciò possiamo pensare tutto il ciclo bretone come un mondo idealizzato e leggendario.
1.4. Temi dominanti
1.4.1. L'avventura, la magia, l'amore.
2. Cos'è un ciclo?
2.1. Un ciclo è una raccolta di materiale eterogeneo, diverso, di diverso tipo.
3. Ciclo Germanico
3.1. Rappresenta per il popolo germanico il poema nazionale per eccellenza esattamente come l'Illiade e l'Odissea per i greci.
3.2. Struttura
3.2.1. Scritto in lingua tedesca medievale, è composto di 2379 strofe di quattro versi ciascuna suddivise in trentanove canti. La prima parte del poema comprende diciannove canti, narra le gesta di Sigfrido fino alla sua morte, la seconda parte invece ne comprende venti e narra della vendetta di Crimilde, moglie di Sigfrido, contro gli uccisori dello sposo. E' un POEMA ANONIMO
3.3. Vicenda
3.3.1. Prima parte
3.3.1.1. Sigfrido, principe dei Paesi Bassi, possessore del tesoro dei Nibelunghi, giunge alla corte burgunda di Worms per conquistare e sposare la principessa Crimilde, sorella di Re Gunther. Alla corte Sigfrido rimane un anno senza mai vedere Crimilde e nel frattempo aiuta i re nelle sue spedizioni militari. Dieci anni dopo, a una festa, Crimilde, durante una lite svela alla cognata Brunilde che è stato Sigfrido e non Gunther a conquistarla. Allora Brunilde per vendetta fa uccidere Sigfrido da Hagen. Mentre il suo sposo muore, Crimilde architetta i più feroci propositi di vendetta
3.3.2. Seconda parte
3.3.2.1. La vendetta si realizza dopo ventisei anni. Crimilde, infatti, divenuta sposa di Attila, re degli unni, lo convince ad invitare a corte i suoi parenti burgundi. nella sala del banchetto provoca una lite che degenera in strage. Gunther e hagen sopravvivono, ma Crimilde, vedendo che non volevano loro dire dove si trovava il tesoro dei Nibelunghi, li uccide. Infine, alla vista di tanta ferocia, anche lei viene uccisa da Ildebrando, maestro d'armi di Teodorico
3.4. Tra storia e leggenda
3.4.1. In questo poema i fatti storici appaiono molto sfumati dalla fantasia. L'evento storico che si può considerare come sfondo di verità è la distruzione dl popolo dei Burgundi da parte di Attila. compaiono anche personaggi storici ma interpretati liberamente. In conclusione fatti storici si intrecciano con elementi delle antiche leggende germaniche
3.5. Temi dominanti
3.5.1. I sentimenti dominanti sono l'odio, l'invidia, il desiderio di potere e la sete di vendetta.
4. Ciclo Carolingio
4.1. Struttura
4.1.1. -scritta in antica lingua francese
4.1.2. -poema di circa 4000 versi decasillabi (di dieci sillabe), raggruppati in "lasse", strofe di diversa lunghezza.
4.1.3. -l'autore sembra essere un certo Turoldo, perchè il poema termina con le parole "Qui finisce la storia che Turoldo mette in poesia", ma non se ne è certi, perchè potrebbe essere anche il nome di un giullare o un amanuense che copiò il testo originario
4.2. Personaggi
4.2.1. -Carlo Magno: imperatore buono e giusto
4.2.2. -Marsilio: regnante di Saragozza
4.2.3. -Rolando: eroe e protagonista del poema
4.2.4. Gano: patrigno di Rolando e cognato di Carlo
4.2.5. Olivieri: compagno d'armi di Rolando
4.3. Vicenda
4.3.1. L'imperatore Carlo Magno i sette anni di guerra contro gli arabi è riuscito a conquistare tutta la Spagna, ad eccezione di Saragozza, dove regna Marsilio. Marsilio decide di inviare a Carlo degli ambasciatori per fare un trattato di pace e Carlo, dopo averne discusso con un consiglio, anche con il parere contrario di Rolando e di altri paladini, dà il via ai trattati. Sorge però il problema di chi mandare a trattare con Marsilio, e, su proposta di Rolando, viene scelto Gano. Egli parte, ma decide che si sarebbe vendicato di Rolando. Arrivato da Marsilio complotta un agguato in cui Rolando deve rimanere ucciso. Quando l'esercito franco si ritira come da accordo, Rolando, viene designata la retroguardia, e mentre la maggior parte delle truppe è impegnata nel passaggio dei Pirenei, i saraceni assalgono la piccola schiera comandata da Rolando. Egli, rifiutando il consiglio di Olivieri, evita di chiamare aiuto prima di aver combattuto, ma, quando tutti i suoi sono morti ed egli sta per morire, da fiato all'olifante. Carlo torna indietro con l'esercito, insegue i saraceni e ne fa strage. Marsilio muore e Carlo rientra ad Aquisgrana. Qui Alda, fidanzata di Rolando, alla notizia della morte del suo amato, muore di dolore, mentre Gano viene condannato e giustiziato.
4.4. Tra storia e leggenda
4.4.1. Il poema si ispira ad una fatto storico realmente accaduto. ha pertanto una base storica, ma la vicenda narrata appare rielaborata e trasfigurata con la fantasia del poeta, ad esempio a Carlo Magno vengono attribuiti addirittura duecento anni di età.
4.5. Temi dominanti
4.5.1. Celebra innanzitutto la figura di carlo Magno. I temi dominati sono: -la fedeltà e la devozione al proprio signore; -la profonda fede religiosa spinta quasi al fanatismo; -il senso dell'onore e del sacrificio.
5. Ciclo spagnolo
5.1. Struttura
5.1.1. E' protagonista del poema Ruy (Rogrigo) Diaz de Vivar, un nobile spagnolo realmente vissuto, considerato un eroe nazionale per aver compiuto straordinarie imprese contro gli arabi. da qui il soprannome El Cid, che in aravo significa "il signore" e di El CAmpeador, che in spagnolo significa "il campione", "il guerriero vincitore in battaglia". Il poema è scritto in antica lingua castigliana è composto da 3730 versi raggruppati in "lasse" cioè in strofe di diversa lunghezza. Il poeta è ANONIMO.
5.2. La vicenda
5.2.1. Il Cid, accusato da alcuni nobili di essersi impossessato dei tributi riscossi presso i re mori di Andalusia, viene condannato all'esilio da re Alfonso IV. A Burgos nessuno può dargli ospitalità perchè il re ha minacciato di punire tutti coloro che lo aiuteranno. Il Cid allora si allontana dalla città insieme a pochi fedeli amici. Intraprende una vittoriosa guerra contro gli arabi di cui conquista numerose città e sempre invia al re Alfonso VI la parte legittima del bottino. Il Cid conquista Valencia. Il re, dopo aver ricevuto un altro bottino, da alla moglie e alla figlia del Cid la possibilità di raggiungerlo a Valencia. La fama del Cid, però, suscita invidia a Don Diego e Don Fernando, i due conti di Carrion, che chiedono in moglie le due figlie, ed il Cid, anche se malvolentieri, accetta. I due conti si comportano da vigliacchi in parecchie e vengono perciò derisi dagli altri cavalieri. Durante un viaggio sfogano la loro rabbia sulle loro mogli e le abbandonano. Il Cid chiede giustizia e i due conti vengono sconfitti in un duello con i cavalieri del Cid. Intanto il principe di Navarra e quello di Aragona chiedono in moglie le due figlie del Cid. Il poema si conclude con la celebrazione delle nozze
5.3. Tra storia e leggenda
5.3.1. Il poema ha come base una realtà storica: il protagonista è veramente esistito ed è stato effettivamente un eroe della "RECONQUISTA". Il poema pertanto si ispira a fatti storici ben precisi, realmente accaduti, e la vicenda in esso narrata non appare in alcun modo rielaborata e trasfigurata dalla fantasia del poeta.
5.4. Temi dominanti
5.4.1. -il senso dell'onore e della giustizia; -la fedeltà verso il proprio signore; -la fede in Dio.