φιλοσοφία

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φιλοσοφία by Mind Map: φιλοσοφία

1. Ancient Philosophy

1.1. Aristotele

1.1.1. Peripatetico

1.1.1.1. Peripatetico = dal latino peripatetĭcus che deriva dal greco περιπατητικός che deriva da Περίπατος cioè "la Passeggiata"; maschile di peripatetica che significa "passeggiatrice"; Aristotele teneva i suoi discorsi filosofici passeggiando sotto un portico chiamato "peripato" e i suoi discepoli vennero appunto chiamati peripatetici. Da qui il termine "peripatetico" ha assunto il significato di "colui che passeggia".

1.1.2. eudaimonia

1.1.2.1. Eudaimonia (Greek: εὐδαιμονία[eu̯dai̯moníaː]), sometimes anglicized as eudaemonia or eudemonia /juːdɪˈmoʊniə/, is a Greek word commonly translated as happiness or welfare; however, "human flourishing or prosperity" has been proposed as a more accurate translation.[better source needed] Etymologically, it consists of the words "eu" ("good") and "daimōn" ("spirit").

1.1.3. entelechia

1.1.3.1. Il termine entelechia (entelechìa, dal greco ἐντελέχεια) è stato coniato da Aristotele per designare la sua particolare concezione filosofica di una realtà che ha iscritta in se stessa la meta finale verso cui tende ad evolversi.

1.2. Stoicism

1.2.1. Hierocles

1.2.1.1. Hierocles Circles: Hierocles describes individuals as consisting of a series of circles: the first circle is the human mind, next comes the immediate family, followed by the extended family, and then the local community.

1.2.2. Zeno

1.2.2.1. Oikeiosis

1.2.2.1.1. oikeiôsis (Ancient Greek: οἰκείωσις, Latin: conciliatio) is a technical term variously translated as "appropriation," "orientation," "familiarization," "affinity," "affiliation," and "endearment." Oikeiôsissignifies the perception of something as one’s own, as belonging to oneself. The theory of oikeiôsis can be traced back to the work of the first Stoic philosopher, Zeno of Citium. The Stoic philosopher Hierocles saw it as the basis for all animal impulses as well as human ethical action. According to Porphyry, "those who followed Zeno stated that oikeiôsis is the beginning of justice".

1.2.2.2. Enchiridion

1.2.2.2.1. L'Enchiridion ("oggetto che si tiene mano") o Manuale di Epitteto (in greco anticoἘγχειρίδιον Ἐπικτήτου, Enkheirídion Epiktḗtou) è uno scritto di filosofia ed eticastoica compilato dallo scrittore greco-romanoArriano, discepolo del filosofo greco Epitteto, alle cui lezioni aveva assistito.

1.2.3. Marcus Aurelius

1.2.3.1. "Nothing is worth doing pointlessly."

1.2.4. synkatathesis VS aistesis VS phantasia

1.2.4.1. In maniera simile alla gnoseologia aristotelica, per gli stoici il criterio supremo della verità è l'evidenza, che consente di riconoscere la validità dei princìpi-guida della logica. L'evidenza si basa in particolare sull'assenso (synkatáthesis) che la mente dà alla rappresentazione di un dato fenomeno. A differenza quindi della dottrina epicurea, la conoscenza non si fonda sulla semplice sensazione (àistesis), né sull'impressione che questa provoca nell'anima (phantasía): entrambe infatti, per via della loro instabilità, non potrebbero dare alle proposizioni il carattere di scienza che invece è necessario per poter distinguere correttamente il vero dal falso.

1.2.5. atarassia

1.2.5.1. L’atarassia (letteralmente, dal greco antico, ἀταραξία, assenza di agitazione, tranquillità) è un termine filosofico, già usato da Democrito, ma adottato principalmente dalle scuole post-aristoteliche stoica, epicurea e scettica per designare «la perfetta pace dell'anima che nasce dalla liberazione delle passioni», nel più ampio contesto della filosofia etica legata alla ricerca della felicità.

1.2.6. amor fati

1.2.6.1. Amor fati (lit. "love of fate") is a Latin phrase that may be translated as "love of fate" or "love of one's fate". It is used to describe an attitude in which one sees everything that happens in one's life, including suffering and loss, as good or, at the very least, necessary, in that they are among the facts of one's life and existence, so they are always necessarily there whether one likes them or not. Moreover, amor fati is characterized by an acceptance of the events or situations that occur in one's life.[1] This acceptance does not necessarily preclude an attempt at change or improvement, but rather, it can be seen to be along the lines of what Friedrich Nietzsche apparently means by the concept of "eternal recurrence": a sense of contentment with one's life and an acceptance of it, such that one could live exactly the same life, in all its minute details, over and over for all eternity. Amor fati - Wikipedia

1.2.7. Playlist

1.2.7.1. https://www.youtube.com/watch?v=seLLJP3H1FU&list=PLfg1Nk4q93eFMYitJVLqWHfqnDbLafLn1

1.3. Epicureism

1.3.1. Eclettismo

1.3.1.1. Il termine eclettismo (dal greco eklektekós da ekleghein, scegliere, selezionare) indica, nell'ambito delle arti e delle scienze, l'atteggiamento di chi sceglie in diverse dottrine ciò che è affine e cerca di armonizzarlo in una nuova sintesi.

1.4. aporia

1.4.1. Il termine aporia, dal greco ἀπορία (passaggio impraticabile, strada senza uscita), nella filosofia greca antica indicava l'impossibilità di dare una risposta precisa ad un problema poiché ci si trovava di fronte a due soluzioni che per quanto opposte sembravano entrambe valide.

1.5. Socrate

1.5.1. maieutica

1.5.1.1. Il termine maieutica viene dal greco maieutiké (sottinteso: téchne) e significa "arte della levatrice" (o "dell'ostetricia"). L'espressione designa il metodo socratico così come è esposto da Platone nel Teeteto. L'arte dialettica, cioè, viene paragonata da Socrate a quella della levatrice: come quest'ultima, il filosofo di Atene intendeva "tirar fuori" all'allievo pensieri assolutamente personali, a differenza di quanti volevano imporre le proprie vedute agli altri con la retorica e l'arte della persuasione (Socrate, e attraverso di lui Platone, si riferiscono in questo senso ai Sofisti). Parte integrante del metodo è il ricorso a battute brevi e taglienti - ovvero la brachilogia - in opposizione ai lunghi discorsi degli altri e la rinomata ironia socratica.

1.6. Platone

1.6.1. brachiologia

1.6.1.1. Il termine "brachilogia", derivato dalle parole greche βραχύς (brachys, breve) e λόγος (logos, discorso), indica un parlare conciso e sentenzioso. Riferendosi alla dialettica, Platone sostiene che essa preveda un incontro di anime, interventi brevi e proposizioni corte. Dette brachilogie, sono prive di intrusioni di elementi estranei e di digressioni, ma ricche di ellissi, frasi che omettono ciò che è deducibile dal contesto del discorso. Sempre secondo Platone, in opposizione alla brachilogia ci sarebbe la macrologia, un discorso continuo e riccamente articolato tipico della retorica.

1.7. immanenza (Aristotele)

1.7.1. L'immanenza è un concetto filosofico metafisico (antitetico a quello di trascendenza) che si riferisce alla qualità di ciò che è immanente, ossia ciò che risiede nell'essere, ha in sé il proprio principio e fine e, facendo parte dell'essenza di un soggetto, non può avere un'esistenza da questo separata.

1.8. trascendenza (Platone)

1.8.1. Il termine trascendenza, antitetico al concetto di immanenza, deriva dal latino ("trans" + "ascendere" = salire al di là) e in filosofia e teologia indica il carattere di una realtà concepita come ulteriore, "al di là" rispetto a questo mondo, al quale pertanto si contrappone secondo una visione dualistica. La trascendenza quando esprime una condizione oltre o al di fuori dell'esperienza umana assume il significato di "esterno a...", "non riconducibile a..."

1.9. eudemonismo

1.9.1. L'eudemonismo è la dottrina morale che riponendo il bene nella felicità (eudaimonia)[1] la persegue come un fine naturale della vita umana. l termine deriva dal greco εὐδαιμονισμός (eudaimonismòs), da εὐδαιμονία (eudaimonìa), composto di bene (εὖ èu) e demone- sorte (δαίμων dàimōn), intendendo quest'ultima parola non nel significato negativo di "demone"/ "demonio" a cui può essere associata, ma nel senso di "genio", "spirito guida"', "coscienza".[5]. In senso lato "eudemonia" vuol dire "essere in compagnia di un buon demone"[

1.10. Playlist

1.10.1. https://www.youtube.com/watch?v=Rh_iRwtPNHc&list=PLfg1Nk4q93eHHYp9qRu8lzQjbIItsNFgu

2. 19th-Century

2.1. Hegel

2.1.1. Geist

2.1.1.1. Geist (German pronunciation: [ˈɡaɪst]) is a German noun with a degree of importance in German philosophy. Its semantic fieldcorresponds to English ghost, spirit, mind, intellect. Some English translators resort to using "spirit/mind" or "spirit (mind)" to help convey the meaning of the term. Geist is also a central concept in Georg Wilhelm Friedrich Hegel's 1807 The Phenomenology of Spirit (Phänomenologie des Geistes). Notable compounds, all associated with Hegel's view of world history of the late 18th century, include Weltgeist "world-spirit", Volksgeist "national spirit" and Zeitgeist "spirit of the age".

2.2. W. M. Wundt

2.2.1. eterogenesi dei fini

2.2.1.1. L'espressione eterogenesi dei fini, in tedesco Heterogonie der Zwecke, fu coniata dal filosofo e psicologo empirico Wilhelm Wundt. Con essa si fa riferimento a un campo di fenomeni i cui contorni e caratteri trovano più chiara descrizione nell'espressione «conseguenze non intenzionali di azioni intenzionali».

2.3. Existentialism/Nihilism

2.3.1. Nietzsche

2.3.1.1. Amor fati

2.3.1.1.1. Amor fati è una locuzione latina che si traduce con "l'amore del fato": una concezione del destino trattata dallo stoicismo che riprendeva l'antica visione della circolarità della storia . È una massima usata da Nietzsche per definire il corretto atteggiamento dell'oltreuomo che accetta gioiosamente e quindi ama il destino al quale non può sottrarsi, poiché è esso stesso l'unico in grado di realizzarlo compiutamente

2.3.2. Kierkegaard

2.3.2.1. De omnibus dubitandum est is a book written by Søren Kierkegaard, which translates to "everything must be doubted".

2.4. Playlist

2.4.1. https://www.youtube.com/watch?v=0qZiGOgPPKo&list=PLfg1Nk4q93eHWNI5pVKNk3uJX8TxlPsBz

3. 18th-Century

3.1. Rousseau

3.1.1. "Man is born free and everywhere he is in chains."

3.2. Kant

3.2.1. Noumenon VS Phenomenon

3.2.1.1. Noumenon, plural Noumena, in thephilosophy of Immanuel Kant, the thing-in-itself (das Ding an sich) as opposed to what Kant called thephenomenon—the thing as it appears to an observer.

3.2.2. trascendente VS trascendentale

3.2.2.1. TRASCENDENTE: indica in filosofia e teologia il carattere di una realtà concepita come ulteriore, "al di là" rispetto a questo mondo, al quale pertanto si contrappone secondo una visione dualistica. La trascendenza quando esprime una condizione per cui ci si trova oltre o al di fuori dell'esperienza umana assume il significato di "esterno a...", "non riconducibile a..." Il termine corrispondente trascendente, se si assume il significato etimologico di «ciò che è superiore ad ogni altro nello stesso genere»[1], può essere attribuito a ciò che è al di sopra dell'esperienza sensibile e della percezione fisica umana, come ad esempio Dio. TRASCENDENTALE :Il termine trascendentale, usato per la prima volta nella scolastica e specificatamente in S.Tommaso, vuole significare il riferimento a ciò che è massimamente universale. Esistono cioè dei concetti che hanno una loro universalità ad esempio: verità e bontà che, in un primo grado di universalità, si riferiscono a tutti gli esseri umani ma gli stessi concetti, riferiti all'intelletto e alla volontà di un essere perfetto come Dio, acquistano, per così dire, una "somma universalità" che si esprime nel termine trascendentale. TRASCENDENTALE PER KANT:In Kant il termine trascendentale vuole far intendere il meccanismo "formale" della conoscenza, prescindendo dal contenuto di essa: cioè vuole spiegare non che cosa conosciamo ma come avviene la conoscenza. La conoscenza per un aspetto è passiva in quanto si basa su dati sensibili che noi acquisiamo passivamente ma, per altro verso è attiva, poiché noi siamo dotati di "funzioni trascendentali", di modi di funzionamento del nostro intelletto che automaticamente si attivano nel momento stesso in cui riceviamo i dati sensibili. Nel caso cioè del primo grado del conoscere, l'intuizione, noi mettiamo istantaneamente in opera le funzioni di spazio e tempo; cioè discriminiamo, selezioniamo

3.3. Dispotismo (Assolutismo Illuminato)

3.3.1. Il dispotismo o assolutismo illuminato è il governo assolutista di un monarca o despota illuminato, in riferimento agli ideali dell'Illuminismo, periodo storico e culturale dell'Occidente del XVIII e inizio del XIX secolo.

3.4. Playlist

3.4.1. https://www.youtube.com/watch?v=E3xGDTn-Fcw&list=PLfg1Nk4q93eE5Y_9r3T58V6PKZ7iB00kz

4. Pre-Socratic Philosophy

4.1. Protagoras

4.1.1. Eristica

4.1.1.1. eristica = (dal greco erìzein, “battagliare”, probabilmente per indicare l'arte di battagliare con le parole) è una evoluzione della Prima Sofistica di Protagora e di Gorgia. All'eristica, infatti, non interessa se un discorso possa essere vero o falso né le definizioni delle parole che vengono impiegate; il suo unico fine è quello di confutare il proprio avversario e di persuaderlo di avere ragione mediante la retorica. Per questo i sofisti della scuola eristica, detti eristi, si vantavano di poter confutare qualsiasi cosa che si dica esser vera o esser falsa.

5. 17-Century

5.1. Cartesio

5.1.1. Solipsismo

5.1.1.1. solipsismo so·li·psì·ṣmo/ sostantivo maschile Atteggiamento filosofico secondo il quale il soggetto pensante non può affermare che la propria individuale esistenza in quanto ogni altra realtà si risolve nel suo pensiero.

6. 20th-Century

6.1. R. M. Hare

6.1.1. Blik = (believe) + ways of (look)ing at the world

6.2. J. L. Austin

6.2.1. Indexical (deissi)

6.2.1.1. Il termine "deissi" origina dal greco δεῖξις (deîxis, "indicazione"), derivato di δείκνυμι (dèiknymi, "io mostro, io indico") indexicality is the phenomenon of a sign pointing to (or indexing) some object in the context in which it occurs.

6.3. Existentialism/Absurdism

6.3.1. A. Camus

6.3.1.1. The Myth of Sisyphus

6.3.1.1.1. In the essay, Camus introduces his philosophy of the absurd, man's futile search for meaning, unity, and clarity in the face of an unintelligible world devoid of God and eternal truths or values. Does the realization of the absurd require suicide? Camus answers, "No. It requires revolt." He then outlines several approaches to the absurd life. The final chapter compares the absurdity of man's life with the situation of Sisyphus, a figure of Greek mythology who was condemned to repeat forever the same meaningless task of pushing a boulder up a mountain, only to see it roll down again. The essay concludes, "The struggle itself [...] is enough to fill a man's heart. One must imagine Sisyphus happy".

6.3.2. J.P. Sartre

6.4. Playlist

6.4.1. https://www.youtube.com/watch?v=wywUQc-4Opk&list=PLfg1Nk4q93eH-_P40rPrEuDUquipmKA0E

7. 16th-Century

7.1. Machiavelli

7.1.1. The Prince

7.2. Playlist

7.2.1. https://www.youtube.com/watch?v=GTQlnmWCPgA&list=PLfg1Nk4q93eFPW-__I0kwDFDJ1Ny1seda

8. 21th-Century

9. Brances

9.1. Epistemologia

9.1.1. L'epistemologia (dal greco επιστήμη episteme, "conoscenza certa" ossia "scienza", e λόγος logos, "discorso") è quella branca della filosofia che si occupa delle condizioni sotto le quali si può avere conoscenza scientifica e dei metodi per raggiungere tale conoscenza.

9.2. Ontologia

9.2.1. L'ontologia, una delle branche fondamentali della filosofia, è lo studio dell'essere in quanto tale, nonché delle sue categorie fondamentali. Il termine deriva dal greco ὄντος, òntos (genitivo singolare del participio presente ὤν del verbo εἶναι, èinai, «essere») e da λόγος, lògos («discorso»), e quindi letteralmente significa «discorso sull'essere», ma può anche derivare direttamente da τά ὄντα, ovvero "gli enti", variamente interpretabili in base alle diverse posizioni filosofiche.

9.3. Teleologia

9.3.1. La teleologia (dal greco τέλος (télos), fine, scopo e λόγος (lógos), discorso, pensiero) è la dottrina filosofica del finalismo, che concepisce l'esistenza della finalità non solo nella comune attività volontaria dell'uomo razionale indirizzata alla realizzazione di uno scopo ma anche in quelle sue azioni involontarie

9.4. Etica

9.4.1. èthos (letteralmente: posto da vivere) ‹ètos› s. m. [traslitt. del gr. ἦϑος]. – Nel linguaggio filos. e delle scienze sociali, il costume, la norma di vita, la convinzione e il comportamento pratico dell’uomo e delle società umane, e gli istituti con cui si manifestano storicamente: è l’oggetto proprio dell’etica. In senso più generale, comportamento e abitudini di vita, riferito anche agli animali e alle piante (v. etologia, nel sign. 2).

9.5. Escatologia

9.5.1. L'escatologia (dal greco antico ἔσχατος, éskhatos «ultimo») è, nelle dottrine filosofiche e religiose, la riflessione che si interroga sul destino ultimo dell'essere umano e dell'universo.

10. belief

10.1. pantheism

10.1.1. Pantheism derives from the Greek πᾶν pan(meaning "all, of everything") and θεός theos(meaning "god, divine"). The first known combination of these roots appears in Latin, in Joseph Raphson's 1697 book De Spatio Reali seu Ente Infinito, where he refers to the "pantheismus" of Spinoza and others. It was subsequently translated into English as "pantheism" in 1702. Pantheism is the belief that reality is identical with divinity, or that all-things compose an all-encompassing, immanent god. Pantheist belief does not recognize a distinct personalanthropomorphic god and instead characterizes a broad range of doctrinesdiffering in forms of relationships between reality and divinity.