1. 5. Come fare?
1.1. Tutto ciò è molto semplice, se si conoscono alcune nozioni di psicologia!
1.1.1. Skinner ed il condizionamento operante http://www.youtube.com/watch?v=jdWMo6E_oqI
1.1.1.1. il metodo gentile, ovvero senza alcun tipo di coercizione, si basa semplicemente su una serie di associazioni tra stimoli , risposte e rinforzi positivi
1.1.1.2. non si induce con la forza il cane a fare qualcosa, ma gli si fa capire che un determinato suono/comando, corrisponde ad un rinforzo positivo
1.1.1.2.1. E' sicuramente più facile a farsi che a dirsi!
2. 6. Priorità
2.1. chiaramente se il cane è cucciolo le priorità saranno simili agli obiettivi di base
2.1.1. ma se il cane è già cresciutello o adulto ed inserito in famiglia, sarebbe utile determinare quale comportamento crea più disagio in famiglia ed andare a sistemare prima questi ultimi, in modo da togliere subito il sassolino più grande, per poi via via perfezionare la condotta del cane
3. 1. Conosciamo noi stessi per conoscere il nostro amico peloso?
3.1. Associazioni mentali
3.1.1. nella quotidianità non ci rendiamo conto di quante azioni compiamo nella medesima sequenza e quanto possano influenzare l' educazione del nostro cane.
3.1.1.1. E' molto importante tenere presente questo aspetto, iniziando ad osservare le reazioni del cane in situazioni in cui non gli è richiesto di seguire un comando. Servirà per modificare alcuni comportamenti inadeguati senza ricorrere a metodi complicati e macchinosi
3.2. Che stile di vita abbiamo?
3.2.1. Se si intende accogliere un cane in casa si deve tener presente dello stile di vita della persona che principalmente si occuperà di lui
3.2.1.1. Se si è proiettati verso una determinata razza, l' aspetto estetico spesso può ingannare portando così a scegliere un cane che necessita per esempio di molta attività fisica, mentre il proprietario consuma kalorie facendo zapping alla tv!
3.2.1.1.1. questo porterà a snervare il cane a causa di un eccessivo accumulo di energie non utilizzate e sicuramente il proprietario non si godrà il nuovo componente famigliare
3.2.1.2. Se si accoglie un meticcio del quale non si conoscono le razze dei genitori, si deve mettere in preventivo che può facilmente capitare un cane energico e vitale, a meno che non sia incrociato in modo evidente con un bulldog e un bradipo!!!
3.2.1.2.1. La conseguenza è inevitabilmente un cambio di stile di vita, in funzione dei bisogni del cane
3.3. Quanto siamo determinati?
3.3.1. la determinazione nell' educazione di un cane è indispensabile
3.3.1.1. se si è costanti nelle ripetizioni degli esercizi di educazione i risultati, chi prima e chi dopo, arrivano di sicuro
3.3.1.1.1. se qualcosa non và non è di certo colpa del cane, ma se ci si osserva bene si possono veder varie mancanze
3.4. Che atteggiamento abbiamo quando ci relazioniamo con il cane?
3.4.1. i cani, come noi del resto, captano anche le nostre emozioni, perciò è molto importante cercare di trasmettere sicurezza, calma e fiducia, per non agitare o eccitare il cane
3.4.1.1. ansia: se lo si nomina troppo, con un tono di voce palesemente preoccupato o agitato, il cane tenderà ad ignorare il comando, perchè non troverà sicurezza nel vostro atteggiamento
3.4.1.2. eccitazione: a meno che non sia voluto per giocare con lui, un atteggiamento iperattivo, con toni di voce acuti e movimenti frettolosi e confusionari ecciteranno a loro volta il cane, che penserà di essere entrato in un vortice di giochi, lotte, fughe, non permettendogli così la giuta attenzione vero ciò che gli stiamo chiedendo di fare
3.4.1.3. indifferenza: spesso il miglior metodo di insegnamento!! Sembrerà crudele ma anche solo uno sguardo verso il cane e già lui si sentirà al centro del tuo mondo... ignorarlo e mantenere una postura neutra favorisce la diminuzione del bisogno di attenzione del cane
3.4.1.3.1. ad esempio, se il cane si mette sotto la tavola durante il pasto, guardarlo, accarezzarlo o parlargli sarebbe comunque un dargli attenzione, mentre ignorandolo capirà che quel suo atteggiamento non porterà nessun risultato
3.4.2. Importantissimi la postura ed il tono di voce
3.4.2.1. postura:
3.4.2.1.1. provate ad immaginare come ci possono vedere i cani di taglia piccola e cuccioli... come dei giganti; per questo motivo spesso, si consiglia di "ridurre il nostro volume" piegandosi sulle ginocchia, per evitare, soprattutto nei primi approcci, di intimorirli troppo
3.4.2.1.2. Stare in piedi è segno di superiorità, e lo si può tranquillamente fare, meglio dopo la formazione di un rapporto costante con lui ma ci sono delle differenze
3.4.2.1.3. Mani in tasca
3.4.2.2. tono di voce
3.4.2.2.1. calmo ma deciso
3.4.2.2.2. Urlare non serva a nulla
4. 2. Chi ben comincia...
4.1. Fin da subito regole ed abitudini dovrebbero essere imposte, per facilitare la convivenza
4.1.1. anche se il piccoletto è cucciolo e tanto buono e caro, diventerà adulto come tutti gli altri e ragionerà allo stesso modo!
4.1.1.1. Limitare quindi da subito il gusto nel viziarlo troppo è sicuramente una buona base per un' intesa futura
4.1.2. Se il cane è già adulto invece, i codici che ha assimilato prima dell' arrivo nella nuova famiglia verranno tranquillamente modificati in modo graduale ed armonioso
4.1.2.1. è molto importante l' osservazione per comprendere dove lavorare in modo prioritario e cercare di capire com' è stato abituato prima il cane , per andare, se necessario a modificare gradualmente le abitudini scorrette
4.1.2.1.1. E' un ambito MOLTO DELICATO perchè spesso questa circostanza e caratterizzata da situazioni di abbandono o violenza, perciò insito nell' osservazione e nel procedere in modo graduale nell' impostazioni di regloe e routines
4.2. Cani come i bambini
4.2.1. Come i bambini, anche i cani "testano" con il proprio padrone fino a dove possono tirare la corda... capiscono i nostri limiti e se li si lasca fare il limite sarà sempre più ampio
4.2.1.1. E' per questo che, come i figli, anche i cani hanno bisogno di punti saldi e regole chiare e definite, in modo da stabilire e creare un rapporto di fiducia e rispetto, eliminando così fin da subito ansie e responsabilità che non gli competono
4.2.1.1.1. Ad esempio: se il cucciolo teme il frastuono del temporale, tenerlo in braccio aumenterebbe soltanto il suo timore, leggendo in quell' azione ( che generalmente si fa per tranquillizzarlo) un rinforzo ed una giustificazione ad una paura infondata, visto che non è mai stato travolto da un temporale riportando traumi. Invece, farlo giocare, mangiare o semplicemente non concentrare l' attenzione sulla sua paura, sarà un atteggiamento che trasmetterà calma e di conseguenza tradotto come "non c' è nessun pericolo... qui si gioca!"
5. 3. Tutta questione di covenienza
5.1. Anche se a volte il cane ci sembra che ci stia prendendo in giro, in realtà non è così... lavorando per istinto ed associazioni mentali, probabilmente se il nostro cane non ci ascolta ci sono dei meccanismi che non sono ancora stati ben assimilati
5.1.1. Il "trucchetto" sta nel far capire al cane che se ci ascolta gli CONVIENE, nel senso che accadrà qualcosa di molto più gradevole ed interessante rispetto all' attività che sta facendo
5.1.2. Se per esempio non risponde subito al richiamo e se ne sta da tutt' altra parte ad annusare, nel momento in cui si avvicina, sgridarlo o addirittura picchiarlo sicuramente gli farà pensare che la prossima volta gli converrà restare dove sta, altrimenti se si avvicina non avrà di certo una situazione migliore!!
5.1.3. Cibo, coccole, gioco e la parola "bravo" (precedentemente associata ad un rinforzo positivo) sono i quattro elementi fondamentali per trasmettere al cane la "convenienza" nel fidarsi di ciò che gli stiamo chiedendo di fare
6. 4. obiettivi di base
6.1. Comunicazione bilaterale, precisa e sistematica
6.1.1. ad esempio, per dare un comando preciso si deve usare sempre la stessa parola, cercando di nominare il nome del cane il minor numero di volte possibili
6.2. Comandi principali
6.2.1. Vieni!
6.2.2. Resta
6.2.2.1. molto utile se per esempio dobbiamo uscire momentaneamente a ritirare la posta e lasciamo il cancello aperto
6.2.3. Lascia
6.2.3.1. utilissimo se ad esempio il cane mette in bocca qualcosa che non vogliamo venga mangiato
6.2.4. comando di "libertà"
6.2.4.1. usato dopo l' esecuzione di una prestazione richiesta al cane, o dopo una serie di ripetizione di esercizi, gli si fà intendere che è libero di sfogarsi come vuole!
6.3. Relazione armoniosa ed equilibrata
6.3.1. permettendogli momenti di sfogo
6.3.2. diventando per lui un punto di riferimento e non una figura da temere
6.3.3. fornendo tutto ciò che serve per un buon stile di vita
6.3.3.1. cibo adeguato
6.3.3.2. visite regolari dal veterinario
6.3.3.3. utilizzo di pettorine non coercitive
6.3.3.4. facendolo sentire parte del "branco"
7. 7. Riassumendo...
7.1. coerenza
7.2. costanza
7.3. attività di sfogo
7.4. buon stile di vita
7.5. fiducia nelle capacità, rispetto e tanto amore!
8. Abbi fiducia!!
8.1. lavorando per associazioni e condizionamento è molto raro che non si vedano risultati
8.1.1. perciò assumere un atteggiamento propositivo verso le capacità del cane ed anche verso se stessi è la base di partenza