C.P.Z. La visione e l'enigma

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C.P.Z. La visione e l'enigma by Mind Map: C.P.Z. La visione e l'enigma

1. Scena

1.1. Oppressione e rassegnazione

1.1.1. Z. sale faticosamente verso una meta, la cima della montagna

1.1.2. Ostacolo: peso del nano deforme che porta sulle spalle

2. Situazione

2.1. Z. si trova su una nave. Malinconico, dopo giorni di isolamento ruppe il silenzio e raccontò ai marinai la sua cupa visione

3. Nano deforme

3.1. VALORI UNIVERSALI. Sono i valori della morale che rendono la vita un insieme di costrizioni e doveri. Impediscono di dare un significato alla propria vita

4. Libero dal nano

4.1. E' colui che ha detto: "Questo è il mio bene e male"

4.2. Il coraggio di chiedersi se la propria vita, sottratta ai valori esterni, ha valore, ed iniziare così a vivere in altro modo, nella prospettiva dell'E.R.

5. Lo scontro

5.1. Il nano presenta una prima formulazione dell'E.R. che si richiama allo stoicismo, cioè riferita puramente all'aspetto conoscitivo della propria unicità. Resta una visione di superficie

5.1.1. Stoicismo

5.1.1.1. Dottrina e tradizione filosofica che considerava il cosmo come un ordine razionale e provvidenziale, identificando la vera felicità nella virtù, e la sapienza nella serena accettazione degli eventi e partecipazione del dolore e della morte, la quale poteva essere volontariamente ricercata quale mezzo per l'affermazione della propria dignità e libertà spirituale.

5.2. Z. contesta non perché il nano sbagli, ma perché non coglie le implicazioni sul piano esistenziale

6. L'Eterno Ritorno

6.1. Dare un senso eterno ad ogni attimo

6.1.1. Impossibile con la concezione lineare del tempo introdotta dal cristianesimo

6.1.2. Nietzsche si richiama alla concezione circolare del tempo greca

6.2. L'ATTIMO non è un momento di una sequenza, ma è il convergere di due sentieri infiniti, è il punto d'incontro del passato e del futuro

7. Il tempo

7.1. Cristianesimo: Il presente deve essere vissuto in funzione della salvezza o della dannazione

7.2. Nano: Il tempo è una successione, benché si ripieghi su sé stessa dando luogo ad un circolo, che nel suo insieme è l'eternità

7.3. Nietzsche: Ogni istante è l'eternità ed è, in quanto tale, salvezza e dannazione eterne. Deve essere vissuto di per sé proprio perché tornerà in eterno

8. NO destino

8.1. Non c'è fatalismo in Nietzsche, gli attimi della vita presente non sono quelli già vissuti che tornano, ma quelli che diverranno eterni

8.2. L'E.R. non deve essere interpretato nel significato stoico di "destino": tutto è già avvenuto e si ripeterà nello stesso modo

9. SI creazione

9.1. "ciò che io faccio tornerà in eterno" (Significato esistenziale)

10. Cambio di scena

10.1. L'atmosfera diventa cupa e oppressiva

10.1.1. L'idea dell'E.R. porta con sé, per l'uomo non ancora trasformato, prospettive angoscianti

11. Il pastore ed il serpente

11.1. Il morso dato dal pastore al serpente è il rifiuto di una vita mediocre di attimi insensati

11.1.1. Dopo essersi liberato dal serpente il pastore è un uomo nuovo, un Superuomo che ride e accetta ogni attimo della vita in sé stesso

11.1.2. Ogni istante ha valore in quanto tale, e implica una metamorfosi, l'andare oltre l'uomo

11.2. Metafora che spiega il disgusto per "l'uomo piccolo" (il pastore), la cui vita è fatta di attimi insensati e piccole cose. Questo disgusto soffoca Z. proprio come il serpente che si è insinuato nelle fauci del pastore mordendolo